Killzone: Mercenary: la nostra recensione

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Siamo finalmente ritornati da una settimana di fuoco passata in compagnia del nuovo sparatutto bellico approdato su PSvita il 4 Settembre. Parliamo ovviamente di Killzone: Mercenary, spin-off della saga, ambientato fra il primo ed il secondo episodio. Prima di parlare del gioco è bene chiarire quanto stiamo per dire, Killzone: Mercenary rappresenta a tutti gli effetti un prodotto tripla A per eccellenza ed a differenza dei suoi predecessori che hanno tentato di sfruttare male il nome del proprio brand, i ragazzi di Guerrilla Cambridge hanno svolto un lavoro egregio.

Uccidere per soldi

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Killzone: Mercenary è un FPS bellico, leggermente più atipico che sa distinguersi nella platea di sparatutto, grazie ad alcune scelte di gameplay/narrative molto interessanti. Il protagonista della vicenda è Arran Darren, un mercenario completamente anonimo che lavora al soldo di coloro che sono pronti ad offrirgli il miglior compenso sulla piazza. La vicenda prenderà luogo in arco temporale che si frappone fra il primo Killzone e Killzone 2, quindi al centro del conflitto sono coinvolti ancora una volta ISA e Helghast.

Essendo un mercenario a Darren e compagni, importa poco di chi sia a vincere la guerra, il loro scopo è il mero profitto. A differenza dei mediocrissimi Call of Duty: Black Ops Declassified e Resistance: Burning Skies, Killzone: Mercenary  vanta un gameplay funzionale e completamente adattato alla mappatura dei comandi di PSvita. Inutile dire come i due stick analogici siano una manna dal cielo in termini di fruibilità. Il gameplay è fedelissimo a quello delle versioni casalinghe, strizzando un grande occhio di riguardo al neonato Killzone: Shadow Fall per PS4.

I comandi tattili non sono abusati e possono essere anche disattivati per dare spazio ad un set più tradizionale per i giocatori hardcore. In poche parole si tratta di una mera esperienza casalinga in veste portatile. Ovviamente non è tutto oro quel che luccica ma è impossibile nascondere il grande lavoro fatto dai ragazzi Guerrilla Cambridge.

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La campagna in single player è composta da circa 9 missioni, le prime sono pressoché anonime ma tengono stretto il ritmo da FPS mentre verso le sezioni finali ci saranno dei colpi di scena molto interessanti che ovviamente non riveleremo. La durata si attesta sullo standard classico, circa 4 ore per essere portata a termine e comprende vari livelli di difficoltà, facile, normale e veterano.

Seppur breve alla prima run, le varie missioni portate a compimento potranno essere riaffrontate una seconda volta attraverso tre tipi di contratti differenti, chiamati Precisione, Infiltrazione e Demolizione. Ognuno di questi munisce il giocatore di svariati obbiettivi da portare al termine nel corso della missione, si passa dall’infiltrazione silenziosa fino al completamente di tale in un determinato limite di tempo, il tutto ovviamente infierirà sulla longevità del titolo. Il comparto multiplayer riprende alcune modalità viste già nei capitoli home console, abbiamo : Mercenari ( tutti contro tutti ), Guerrilla ( 4 vs 4) e Zona di guerra ( 4 vs 4 con vari obbiettivi da portare a termine ).

Le mappe sono 6 e in attesa dei primi pacchetti che sicuramente arriveranno nel corso dei mesi, siamo difronte ad un buon compromesso in termini di spazio. Le zone non sono molto grandi ma riescono a contenere alla perfezione 8 giocatori, offrendo scorci interessanti e passaggi nascosti utili sopratutto per gli esperti dell’infiltrazione tattica. Il netcode è affidabile e quasi mai siamo inciampati in lag eccessivo.

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La vera caratteristica che rende quasi unico Killzone: Mercenary risiede proprio nella condivisione delle statistiche nel multiplayer e nel single player, entrambi ibridati come se fosse un unica modalità. Il sistema di punteggio, o meglio i soldi Vektan, vengono recepiti dal giocatore in qualsiasi momento ed azione che si compie nella campagna o nel multiplayer, dando così un senso di gratificazione estrema al giocatore. I Vektan però non sono solo dei punti ma anche dei dollari da spendere nell’enorme armeria di Blackjack.

Blackjack

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Il misterioso individuo noto come Blackjack, sarà a tutti gli effetti il fornitore principale del giocatore durante gli eventi della campagna e del comparto multiplayer, le armi si suddividono per principale, secondaria, granate e infine i sistemi Van-Guard. In modo del tutto simile a nuovo episodio in uscita per PS4, i Van-Guard sono una sorta di perk, utilizzabile dal giocatore quando giungono alla carica massima.

Essi si suddividono in gruppo da supporto e gruppo d’attacco. I primi comprendono scudi, mimetizzazioni e rilevatori di radar mentre i tipi d’attacco comprendono droni da combattimento, attacchi aerei ed i potentissimi cannoni ad arco. Essendo quindi un mercerario esemplare, il giocatore è spinto dalla sete di denaro, non solo per progredire nei vari gradi ma anche per poter acquistare tutte le armi presenti nel gioco, davvero molte per un contesto portatile.

Killzone 3 su PSvita ?

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Il vero punto focale che ha tenuto la stampa ed i vari blog incollati ad ogni minima informazioni su questo titolo è senza ombra di dubbio il comparto grafico, sbalorditivo in ogni sua minima texture. Essendo infatti il medesimo motore grafico utilizzato da Killzone 3, l’impatto su console portatile farà rimanere sbigottiti non pochi giocatori. Effetti di luce super dettagliati, modelli poligonali ed animazioni di ottima fattura lasciano spazio più agli occhi del giocatore che alle parole.

Anche se la campagna non è memorabile, in molte missioni ci sono momenti di esaltazione scenica e cinematografica di altissimo livello. Non sappiamo se i Guerrilla Cambridge siano riusciti a spolpare come si deve l’hardware della console ma la qualità è certamente indubbia. Pecca invece il framerate, ancorato a 30 frame non proprio fissi che nei momenti più concitati tendono a qualche sporadico calo. La colonna sonora è poco incisiva sulla qualità finale come lo stesso potrebbe dirsi del doppiaggio, di cui si salva solo Claudio Moneta.

Commento finale

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in definitiva, Killzone: Mercenary è il miglior FPS presente sul mercato delle console portatili, segnando nuovi standard qualitativi sopratutto in ambito visivo. Anche se non siamo al cospetto di una campagna epica e sostanziosa, il tutto viene ripagato da un gameplay molto ricco e da una modalità multiplayer molti interessante che dona non poca longevità e rigiocabilità nei mesi a venire.

Nella sua atipicità, Killzone: Mercenary è un FPS che cerca allo stesso tempo di mettersi in disparte dalla concorrenza, il tutto lo si può notare sopratutto nell’uniformazione della campagna e del comparto multigiocatore. Consigliato ai fans degli sparatutto bellici e anche per coloro che sono alla ricerca di un prodotto diverso nel genere.

VOTO : 8.5

🙂

-Realizzazione tecnica di altissimo livello-

-Gameplay fresco e ricco-

– Buona rigiocabilità-

– Tante armi e gadget-

🙁

-Alcuni sporadici cali di framerate-

– Campagna abbastanza anonima-

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