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Punto per punto, linea dopo linea, passo dopo passo. Le ex Mab Lisa Masia e Marina Cristofalo, in un viaggio Italia-Inghilterra andata e ritorno, lo sanno, ed è la gradualità uno dei loro punti di forza, che le hanno portate a continuare, come Lilies on Mars, in un’ottica differente quel discorso già iniziato imbracciando un paio di chitarre, con quel “Wish You Were a Pony” che ha fatto da punto di ripartenza. Ed è per questo che “Dot to Dot” va considerato come un importante capitolo di maturazione. Non solo grazie al contributo determinante di quel Franco Battiato che già le sosteneva in precedenza, come dimostra il singolo Oceanic Landscape, ma perché l’universo da loro abitato è un ricettacolo che unisce i Kraftwerk più soavi (Impossible Child) a un rumoroso dream pop dalle reminescenze kraut (Side ABCDE) e shoegaze (No Way), se non addirittura misto a certo post-rock (la sigurrosiana So Far Dear America), fino a contaminazioni sospese tra Notwist (Entre-Temps), Stereolab (See You Sun) e tanghi post-moderni in contrasto a certi Gotan Project (For the First 3 Years). Quello che il duo affronta è un viaggio mentale da intraprendere abbandonandosi all’estasi, elemento cardine di ben tredici tracce. Da non perdere assolutamente.
Gustavo Tagliaferri
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