InFamous: Second Son: la nostra recensione

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Dopo il lancio di Playstation 4 a parte qualche esclusiva come Killzone: Shadow Fall e i vari titoli rilasciati dal Playstation Plus, possiamo dire senza troppi indugi di aver passato alcuni mesi videoludici piuttosto sottotono. Fortunatamente, i possessori della nuova console Sony potranno finalmente rispolverarla come si deve grazie alla prima vera esclusiva di spicco arrivata direttamente dai ragazzi di Sucker Punch, InFamous: Second Son.

Presentato durante il Playstation Meeting del 2o Febbraio 2013, assieme a Playstation 4, InFamous: Second Son rappresenta il terzo capitolo di una fortunata trilogia nata prima su Playstation 3 e ora pronta a proseguire il suo cammino sulla nuova ammiraglia Sony.

Oltre a proseguire una storia, che forse era terminata in modo più che giusto, Second Son si appresta finalmente a mostrarci ciò di cui è capace l’hardware di Playstation 4. Mentre la stampa generalista si domanda se il gioco sia capace di sfruttare già a piena potenza la nuova console, noi possiamo dire senza tanti giri di parole di essere stati colpiti dal lavoro compiuto da Sucker Punch per svecchiare un po’ la serie.

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L’orizzonte visivo di Seattle è qualcosa di notevole, il primo impatto sarà devastante

InFamous Second Son è ambientato sette anni dopo il finale “buono” di InFamous 2. Dopo la scomparsa della prima generazione di Conduit, la DUP (Dipartimento Unificato di Protezione) ha preso il controllo totale sulla gerarchia politica, imponendo la legge marziale sui cittadini e controlli giornalieri per scoprire dove si nascondono i Bioterroristi, una nuova generazione di esseri dotati di super poteri conosciuta anche con il nome di Second Son. Il protagonista di questa nuova vicenda è Delsin Rowe, un ragazzo di 24 anni che vive con suo fratello Reggie Rowe in una comunità di nativi americani.

Appassionato dai graffiti, Delsin crea continuamente problemi alla comunità venendo spesso e volentieri arrestato dal fratello, sceriffo del luogo. Un giorno però la sua vita cambia quando un furgone di trasporto Conduit del DUP finirà coinvolto in un violento incidente nei dintorni della comunità indiana. Dei tre Conduit presenti nel veicolo solo uno finirà per avere un contatto fisico con Delsin, il quale scoprirà l’innata capacità di assimilare i poteri altrui. Il primo potere con cui verrà in contatto è la capacità di controllare il fumo a proprio piacimento sfruttando l’ambiente circostante come una vera e propria arma.

Sarà proprio l’acquisizione di questi poteri che darà inizio ad una serie di eventi cruciali che tesseranno i fili di una trama ben scritta ma non proprio eccezionale. Grazie al Karma avremo modo di decidere se orientarci verso il bene o il male, in questo caso, diventare un Eroe comporterà l’apprezzamento da parte dei cittadini e modificherà gli eventi fino a condurre la storia verso il finale positivo. Diventando un infame accetteremo ed useremo con il pugno di ferro i nostri poteri sulla popolazione di Seattle scatenando una serie di eventi non proprio positivi. Visti gli esiti delle due trame, non vogliamo rivelarsi alcun dettaglio sulla storia e sul villain,  tanto meno sveleremo specificatamene quali saranno gli ulteriori poteri presenti nel gioco oltre al Fumo e al Neon, però possiamo confermarvi che gli ultimi due sono davvero divertenti ed esilaranti per come sono stati caratterizzati dagli sviluppatori.

Fatta questa dovuta premessa possiamo finalmente parlare della prima vera esclusiva di Playstation 4!

L’inFame è tornato!

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Iniziamo subito col dire che Delsin è una testa calda, i suoi atteggiamenti differenziano non poco rispetto al Cole che abbiamo conosciuto nei primi due episodi, tuttavia i primi istanti di gioco dipingono uno schema narrativo consistente e capace di evolversi nel corso delle prime ore di gioco. Simile alla serie TV di Heroes, il primo contatto con i poteri crea in Delsin un panico improvviso generando momenti davvero emozionanti graziati sopratutto dall’espressività facciale del protagonista, superba in tutti i suoi aspetti. Timoroso delle sue nuove capacità Delsin e suo fratello cercheranno di scoprire come curare questa “malattia” imbarcandosi in un viaggio che porta i giocatori in prima persona a Seattle, viva e maledettamente realistica grazie all’hardware di Playstation 4. Dopo un tutorial dalla durata modica di circa 2/3 ore, si potrà finalmente essere liberi dall’estenuante linearità e godere appieno delle possibilità che ci offrono i Sucker Punch in questo nuovo episodio.

Seattle è una città viva e nel corso evolutivo del protagonista avremo modo di spostarci in tanti modo differenti sfruttando tutti i poteri in nostra dotazione. Durante le prime ore dovremmo familiarizzare con il potere del Fumo. Tale capacità permette tanti approcci differenti al combattimento e alla stessa progressione sulla mappa di gioco. Sgretolandosi in piccole particelle Delsin potrà attraversare cunicoli, grate, gabbie e addirittura sfruttare i caminetti sparsi per la città. Purtroppo però non è tutto oro quel luccica, nonostante siamo difronte ad un combat system capace di evolvere assieme alle scelte del giocatore, questo soffre di un grave problema, parliamo della possibilità di combinare tutti i poteri fra di loro. Purtroppo per motivi di trama, Delsin sarà costretto ad utilizzare un solo poter per volta. Ogni cambio consegue alla perdita del precedente in uso e viceversa. Fortunatamente ogni angolo della città è dotato di un “ecosistema” in grado di darci ampia scelta d’utilizzo. La note dolente vien da se durante le missioni principali, le quali ci obbligano a dotarci di un determinato potere lasciando in disparte quello che magari avremmo preferito utilizzare.

Assieme alla dolente linearità delle abilità viene meno anche la ripetitività di fondo presente nello stesso gameplay che purtroppo, viene sostenuta solamente dalla storia principale, a sua volta sorretta dal carisma del protagonista e dai suoi comprimari. Difatti, finendo il gioco in versione Buono e Cattivo, i compiti da portare a termine restano un semplice scrupolo per aumentare ulteriormente le ore di gioco.

Potere ai nerd

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Ogni potere muterà il proprio aspetto assieme all’allineamento del karma.

Tralasciando alcuni elementi narrativi abbastanza stereotipati e frutto del mondo cartaceo degli X-Men, giocando a InFamous: Second Son è impossibile non notare come Sucker Punch abbia attinto tematiche viste già all’opera nella serie TV di Heroes, vera fonte d’ispirazione per la caratterizzazione del protagonista, continuamente in conflitto con gli ideali del fratello che non accetta l’utilizzo di queste abilità o della stessa popolazione, corrotta sotto menzogna dal DUP per odiare i Conduit. A dare una svolta definitiva alla storia sono le solide scelte morali e le azioni compiute in strada. Uccidere un soldato invece di metterlo KO temporaneamente comporterà punti karma negativi mentre fermare un giro di droga comporterà punti positivi che allineeranno il protagonista verso il cammino dell’eroe. Tutti questi punti di vista permettono al giocatore di cimentarsi come minimo in una seconda run ma come detto poc’anzi, la ripetitività fa da fondo ad un gameplay che avremo sperato fosse più curato.

I poteri permettono tante varianti all’azione di gioco però non possiamo dire che i nemici siano della medesima fattura. La maggior parte di essi è composta da soldati del DUP geneticamente modificati e dotati di abilità legate al Cemento, questi non godono di una grande caratterizzazione fisica, riducendosi al mero compitino di dar filo da torcere al protagonista, a volte riuscendo persino nel loro intento già ai livelli di difficoltà più bassi. Grazie alla difficoltà, totalmente ribilinciata con la nuova patch, InFamous Second Son non si fa scrupoli nel dare al giocatore una sfida all’insegna della varietà e l’azione, obbligandoci a variare fra i vari poteri o agendo semplicemente nell’ombra.

Maggiore sarà il livello di sfida, ulteriori dovranno essere le nostre capacità e in questo caso ci sentiamo di lodare particolarmente il ramificato albero delle “abilità” a cui si potrà accedere dal menù principale. Attraverso questo profondo “albero” si potranno sviluppare e potenziare tutte le capacità anche se. alcune saranno legate alle via del karma e ciò si riallaccia quindi al discorso fatto prima sulla riogcabilità.

La next gen è fra noi

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L’espressività del protagonista è quasi raccapricciante, solo il volto è composto da circa 60.000 poligoni

Da un punto di vista squisitamente tecnico InFamous: Second Son mostra finalmente i primi stralci dell’enorme potenziale tecnico a cui aspira Playstation 4 nel prossimo futuro. Sucker Punch ci delizia con una Seattle ricreata quasi al pari passo con quella reale ma ridotta ovviamente nella scala. Ogni angolo è caratterizzato da una cura per i dettagli a dir poco maniacale, pozzanghere d’acqua e spettacolari effetti di luce creano una visione davvero fotorealistica del mondo di gioco.

Quanto ai modelli poligonali chiunque rimarrà stupito dall’enorme impegno profuso dagli sviluppatori per creare in ogni particolare i comprimari e il protagonista, in assoluto quello più dettagliato, di cui solo il volto è composto da circa 60mila poligoni.

Grazie alla tecnologia del motion capture, qui sfruttato al massimo del suo potenziale, InFamous Second Son vanta espressioni facciali reali e in perfetta simbiosi con l’audio delle voci segnando a sua volta una nuova vetta per il futuro dell’intrattenimento videoludico.

Altro elemento da citare in causa è l’ottima fluidità con cui il motore di gioco riesce a gestire a schermo innumerevoli effetti particellari e nemici, restando ancorato a 30 fps al secondo senza mai sfociare in repentine perdite di qualità. InFamous: Second Son è un titolo qualitativamente next gen capace di sfoderare parte della potenza hardware di Playstation 4.

Commento finale

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InFamous: Second Son si è fatto attendere molto, dopo aver saltato il day one di Playstation 4, da Sucker Punch ci si aspettava un degno capitolo che potesse rivaleggiare con i primi due episodi, il risultato? Beh il risultato è abbastanza convincente ma per niente evolutivo rispetto alla formula già sviluppata nei precedenti episodi.

I poteri di Delsin sono indubbiamente più divertenti dell’elettricità a disposizione di Cole, purtroppo però una maggiore varietà non basta se poi ci si ritrova costretti a dover sottostare alla linearità imposta dagli sviluppatori nelle missioni principali. La sceneggiatura non osa più di tanto ma resta comunque piacevole da seguire in entrambi i karma. In definitiva InFamous: Second Son è un prodotto ben confezionato, divertente e tecnicamente in linea con l’hardware next gen di Playstation 4. Sucker Punch poteva azzardare un pò di più ma almeno per ora possiamo dirci soddisfatti del lavoro svolto, l’InFame è tornato!

VOTO: 8

🙂

-Delsin può utilizzare tanti poteri differenti –

-Tecnicamente è magnifico –

– Molto longevo e rigiocabile grazie ai bivi narrativi –

-Bella colonna sonora –

-Livello di sfida elevato-

-Sviluppo dei poteri comodo e funzionale per le situazioni estreme-

🙁

-La storia non è tanto interessante-

-Poteri troppo lineari nelle missioni principali-

– Attività secondarie risicate e noiose –

– Varietà di nemici ridotta all’osso –

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