Batman: Arkham Knight – recensione Red Hood Pack

Red Hood è protagonista di un DLC inedito dal grosso potenziale, ma…

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Nei prossimi giorni arriverà su CartoonMag.it la nostra recensione di Batman: Arkham Knight, oggi tuttavia volevamo pubblicare una sorta di mini-recensione del Red Hood Pack, una missione storia esclusivamente disponibile prenotando una copia del gioco presso la catena di Gamestop.

Premesso che i DLC esclusivi non sono mai visti di buon occhio, il Red Hood Pack getta ulteriormente ombra su quelli che potrebbero essere anche i contenuti aggiuntivi futuri di Batman: Arkham Knight, le cosiddette Arkham Stories.

Non prendiamoci quindi in giro, pur di non chiamarle “Sfide”, Rocksteady ha preferito affibbiargli un titolo sicuramente molto più evocativo, ma la resa finale, almeno per ora, raggiunge una sufficienza regalata giusto per puro spirito di solidarietà.

Ti sembro mica Batman?

La prima Arkham Stories che andremo a trattare oggi è una missione che funge da presunto sequel alla vicenda principale di Batman Arkham Knight, e vede come protagonista proprio Cappuccio Rosso, alias Jason Todd, nonché il secondo Robin, resuscitato grazie alle pozze di Lazzaro dopo la sua brutale morte per mano del Joker. Lo scopo degli sviluppatori, era almeno nelle intenzioni, quello di dare una motivazione concreta all’assenza di Maschera Nera all’interno dell’arco narrativo principale, ma il tutto invece si risolve in una sorta di missione sfida senza punteggio o classifiche, nella quale i giocatori sono chiamati a rivestire i panni di un micidiale vigilante che si affida all’addestramento di Batman, un rampino e due fidate pistole con le quali uccide, letteralmente, tutti gli sgherri del mafioso mascherato. Non c’è una vera variante rispetto al gameplay offerto da Batman nella campagna principale, fatta eccezione per la già citata presenza di una coppia di pistole, con le quali si possono mettere KO più in fretta i criminali.

Il gameplay è quindi il medesimo, ma l’assenza di potenziamenti o gadget davvero utili, rende la pianificazioni e le fasi stealth sicuramente molto più centrali, obbligando quindi a restare sempre in retroguardia, cercando di eliminare con il giusto tempismo i vari criminali evitando di farsi notare. Jason non brilla infatti per resistenza ai colpi, e pur potendo contare sulle fidate pistole, la secondo delle tre sezioni previste si presenta sicuramente quella più ostica.

Deludente è anche il risvolto finale, basteranno infatti circa 2o minuti o meno per terminare la missione. Non c’è una vera e propria boss fight, Maschera Nera infatti si comporta come uno sgherro comune e la presenza costante di altri nemici a schermo da più l’idea di una zuffa dove ogni tanto bisogna schivare qualche proiettile. La breve, e davvero inconcludente, sequenza finale dovrebbe dare una motivazione più che giusta all’assenza di Maschera Nera nella storia principale, ma invece l’unica sensazione è stato un vuoto assoluto causato dell’assurda brevità di questo primo contenuto aggiuntivo.

Il Red Hood Pack rappresenta una grande occasione sprecata per Rocksteady. Cappuccio Rosso è sempre stato un personaggio ambiguo nei fumetti e il suo passato contribuisce a renderlo un vigilante dal grande fascino, e proprio per questo motivo ci saremmo aspettati una maggiore attenzione da parte del team nella realizzazione di questo primo episodio delle Arkham Stories. Il Red Hood Pack è un contenuto aggiuntivo sostanzialmente insulso, che manca di personalità e tradisce i fan appassionati del personaggio.

Speriamo a questo punto che le Arkham Stories presenti nel costosissimo Season Pass siano di gran lunga migliori di questo brevissimo DLC.

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