Fallout 4 – Recensione

Fallout 4. La nostra recensione!

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  • Nome completo – Fallout 4
  • Piattaforme – Playstation 4/Xbox One/ PC
  • Producer – Bethesda
  • Developer – Bethesda Softwork
  • Distribuzione – Digitale/disco
  • Data di uscita – 10 Novembre

Anni passati ad aspettarlo e poi ecco che Bethesda ci delizia nel migliore dei modi annunciandolo e rilasciandolo nello stesso anno. Fallout 4 è finalmente arrivato sul mercato, dopo circa 8 anni di rumors, e noi ci siamo fatti carico della grossa responsabilità di recensire quello che probabilmente è uno dei titoli più importanti di questo 2015.

Ritornare nell’affascinante Wasteland di Bethesda a circa 8 anni di distanza da quel Fallout 3 che rivoluzionò il mondo dei videogiochi di ruolo, è un vero tocco al cuore, soprattutto per chi come noi ha speso oltre 200 ore in quel fantasioso mondo post-atomico dove la storia dell’umanità come la conosciamo ha deviato verso altri lidi andando incontro al peggio.

Il background dell’universo di Fallout è tanto semplice quanto affascinante. Siamo nel 2077, l’umanità non ha scoperto i transistor, e la progressione tecnologica si è sviluppata attraverso vie alternative, sfruttando come unica risorsa energetica l’Atomo. Questa veloce evoluzione ha portato inevitabilmente Stati Uniti e Cina a scontrarsi in una furiosa Guerra Nucleare che ha raso al suolo l’intero pianeta, trasformandolo in una distesa arida dove le radiazioni nucleari hanno mutato gli animali e persone. 200 anni dopo lo scoppio della Guerra Nucleare su questo arido pianeta qualcuno cerca ancora di sopravvivere speranzoso di ricostruire una civiltà ormai abbandonata a se stessa.

I pochi superstiti vivono all’interno dei Vault, dei bunker all’avanguardia costruiti dalla società Vault-Tec, mente dietro i numerosi progressi tecnologici compiuti dalla civiltà durante il periodo pre-bellico. Ognuno dei 122 Vault è ufficialmente riconosciuto come un rifugio antiatomico, ma in realtà ognuno di essi rappresenta un folle esperimento sociale organizzato dalla Vault-Tec per testare le reazioni dell’essere umano costretto a vivere in uno stato forzato di isolamento.

Dopo un prologo davvero inedito dove avremo modo di editare il nome, il sesso e l’aspetto del nostro protagonista, la storia si sposta immediatamente nel 2280. Anche se alcuni trailer hanno più o meno svelato le dinamiche iniziali, preferiamo non spoilerarvi nulla per lasciarvi comunque il piacere della scoperta, poichè si tratta di una scelta narrativa sicuramente stuzzicante per la serie.

Usciti dal Vault 111 e equipaggiati con il nostro più fedele amico, quale il Pip-Boy, Fallout 4 ci accoglie fin da subito nelle sue desolate terre, dove la democrazia ha lasciato il passo all’anarchia. I primi passi nel “nuovo mondo” sono senza dubbio uno degli elementi più emozionanti della serie. Siamo soli, e l’unica cosa che ritroveremo davvero di familiare sono i resti di una Sanctuary Hills consumata dal tempo, e dai razziatori.

Le basi narrative di Fallout 4 sono davvero semplici quindi, lo scopo del giocatore è ricostruire alcuni frammenti del suo passato, il quale cerca di aggrapparsi a una fievole speranza che lo porterà a esplorare un mondo dove ormai non esistono più regole, ma solo la sopravvivenza. Lo diciamo fin da subito, il plot di Fallout 4 non brilla per chissà che scrittura, ma rappresenta quel giusto pretesto per spingere il giocatore a completare la quest principale, dovendo però spesso confrontarsi con spiacevoli scelte dove a pagarne saranno spesso e volentieri i rapporti con altri personaggi o le fazioni presenti nel gioco. Analogamente al lavoro certosino di CD Projekt con The Witcher 3, anche il GDR di Bethesda fa del suo grande punto di forza l’impatto che le scelte hanno sul mondo di gioco, e i risultati saranno davvero visibili. Per esempio alcune scelte compiute durante le prime ore di gioco sono praticamente riemerse a sorpresa durante lo svolgimento di alcuni compiti secondari non inerenti alla trama principale.

Dove Fallout 4 dimostra tutti i suoi muscoli è sicuramente nella gestione delle varie quest secondarie sparse per Boston, davvero numerosissime e in certi casi migliori persino delle missioni relegate al filone principale, questo perchè gli abitanti che incontreremo durante il viaggio sono in un certo senso distaccati dalle nostre vicende e quindi dialogando con loro e portando a termine gli incarichi si entra di diritto a far parte di varie sotto-trame tutte slegate fra loro ma comunque unite per rendere il giocatore parte del mondo di Fallout. Da questo punto di vista Bethesda riconferma come sempre il suo talento per quanto concerne lo sviluppo di un mondo vivo e costantemente in mutamento grazie alle decisioni del giocatore. In Fallout 4 tutto ha delle ripercussioni. Rubare in una città, o anche solo occupare il letto di un NPC può causare fraintendimenti irreversibili portando il giocatore a essere visto sempre con sospetto dalle comunità del Commonwealth.

Una civiltà che risorge

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Fatte le dovute premesse passiamo ora al vero piatto forte di Fallout 4, il suo gameplay. Non siamo al cospetto di uno sparatutto frenetico, come il suo predecessore anche Fallout 4 è un gioco di ruolo puro dove nonostante la presenza di armi da fuoco il giocatore dovrà comunque agire strategicamente per filarsela da situazioni spiacevoli.

Da questo punto di vista il titolo di Bethesda non  punta a rivoluzionare le proprie meccaniche, ma cerca di proporre dei significativi miglioramenti al discreto shooting system visto già all’opera in Fallout 3. Ricordate la pausa strategica chiamata SPAV vista in New Vegas e Fallout 3? Bene, è presente anche in Fallout 4 tuttavia ora è stata resa più “hardcore” trasformandosi essenzialmente in una sorta di bullet time durante il quale si potranno colpire i singoli arti dei nemici, caratterizzati come sempre da una percentuale che indicherà se il colpo andrà a segno o meno. Come ogni buon GDR che si rispetti, non si potrà mai abusare dello SPAV, ogni colpo consuma  infatti un punto azione in modo da obbligare sempre il giocatore a prestare attenzione al numero di nemici e cercare di sfruttarlo adeguatamente solo con quelli più coriacei. Lo SPAV potrà a sua volta essere influenzato nel gioco del gioco progredendo nello sviluppo dei talenti, e in particolar modo quello legato alla “Fortuna”, a cui poi si allegano diversi perks sbloccabili avanzando con l’esperienza. Cosa invece sparisce rispetto al passato è l’usura delle armi e i vestiti, che come ricorderete, tendevano a danneggiarsi molto velocemente sfruttando lo SPAV.

Tutto ciò sparisce e con esso anche il fatto di dover recuperare copie di altri vestiti per riparare quelli già equipaggiati. Alcuni giocatori potranno sicuramente storcere il naso, ma l’abolizione di una meccanica del genere contribuisce a rendere l’esplorazione più piacevole e meno frustrante. Messa da parte questa meccanica, gli sviluppatori hanno poi ben pensato di rendere Fallout 4 un titolo più orientato al crafting, proponendo un sistema a dirla tutta molto intuitivo, dove attraverso l’uso di banchi appositi sparsi per città e avamposti permette di smontare pezzo per pezzo ogni arma per crearne una completamente artigianale. Le modifiche oltre a essere estetiche si ripercuotono anche sulle statistiche ed è davvero incredibile la quantità di componenti presenti che tendenzialmente potrebbero allungare per centinaia di ore la vostra permanenza sul gioco. Discorso analogo anche per i vestiti, che fatta eccezione per alcuni abiti speciali, possono essere utilizzati come base di partenza per poi essere aggiornati di volta in volta con armature varie per il torso, la testa, braccia e gambe.

La Power Suit torna anche in questo capitolo, ma non più come armatura segreta da trovare, anzi sarà disponibile praticamente durante la prima ora di gioco. Questa bellissima armatura ora non è più indossabile normalmente come se fosse un semplice abito, ma è una vera e propria corazza “alla Iron Man” per intenderci, la cui attivazione sarà relegata a dei particolari nuclei piuttosto rari. Entrando all’interno dell’armatura, di cui siamo sicuri arriveranno presto delle mod dedicate al già citato Iron Man, l’intera interfaccia cambia totalmente mostrandoci la durata del nucleo, il livello di radiazioni e una versione alternativa della schermata del Pip Boy.

Vi ravvisiamo che non potrete assolutamente abusare della Power Suit poichè i nuclei tendono a scaricarsi davvero in fretta. E’ consigliabile impiegarla esclusivamente durante le situazioni più ostiche oppure per i lunghi tratti particolarmente densi di radiazioni. Altra caratteristica inedita è la possibilità di poter modificare la Power Suit applicando delle colorazioni dedicate oppure sostituire direttamente alcuni componenti della corazza con altre numerosi varianti ben nascoste nella mappa.

A chiudere il cerchio del crafting troviamo l’editor dei villaggi. Esatto avete letto bene, in Fallout 4 è possibile creare veri e propri villaggi per contribuire alla rinascita della civiltà. Va detto che si tratta di una meccanica davvero secondaria che potrete comodamente lasciare da parte, tuttavia dopo aver preso confidenza con questo editor grazie al tutorial presente all’inizio del gioco, furbescamente mascherato da quest, è stata davvero dura staccarsi per proseguire, merito di una schermata per nulla complessa e facilmente assimilabile dopo alcuni minuti.

L’editor permette di costruire insediamenti solo in alcuni punti prestabiliti della mappa, inizialmente però è possible creare una piccola bozza del proprio villaggio ideale nella cittadina di Sanctuary Hills. Si può costruire sostanzialmente tutto, da semplici ripari a veri e propri mercatini, dando così vita a un filone gestionale ancora più secondario dove il giocatore sarà chiamato a gestire i ricavi delle proprie attività. Occhio però, più i villaggi si sviluppano, maggiore è il rischio di poter finire nel mirino dei razziatori, pronti a tutto pur di ottenere il vostro profitto e le provviste. Di conseguenza è consigliato costruire inizialmente un buon sistema di difesa fatto di torrette e trappole e recinzioni abbastanza fortificate.

Un cane per amico

Fallout4_E3_Workshop

Trattandosi di un titolo che punta a evolvere e non a rivoluzionare, tornano anche in Fallout 4 i companion, dei personaggi che nel corso del gioco potranno accompagnare il protagonista in giro, fungendo anche come degli ottimi “bauli viventi” a cui affidare il proprio carico in eccesso. Come il predecessore è possibile portarsi dietro un solo compagno per volta. Il nostro primo companion sarà ovviamente il celebre Dogmeat, protagonista indiscusso del primissimo teaser trailer del gioco. Sinceramente abbiamo apprezzato tantissimo la compagnia del cane, di cui farete inoltre la conoscenza durante la prima ora di gioco, visto che può svolgere diverse mansioni interessanti, i cui ordini potranno essere impartiti semplicemente interagendo con un punto preciso dello scenario. Come gli altri companion, il cane può attaccare i nemici e recuperare gli oggetti, e anche se non può mai morire, se subisce troppi danni finirà temporaneamente K.O per alcuni minuti.

Non vi sveliamo il numero di companion ma possiamo assicurarvi che alcuni possono essere davvero interessanti, anche se come già accennato in un paragrafo più sopra, bisognerà prima cercare di creare un rapporto con loro e non è detto che questi reagiranno sempre bene alle vostre azioni nei confronti di altri NPC. Ne approfittiamo di questo passaggio per riallacciarci poi al discorso degli S.P.E.C.I.A.L, l’albero dei Talenti da cui attingere i vari perk legati alla progressione del personaggio, che a ogni livello guadagnerà uno o più punti esperienza da spendere per specializzare il proprio personaggio.

Attributi come il Carisma per esempio sono legati a doppia mondata con i companion e il rapporto con gli altri NPC. Aumentando sempre di più questo talento il giocatore sbloccherà sempre nuove finestre di dialogo utili a persuadere un personaggio per ottenere informazioni sulle quest o anche ingannare per i propri fini. I restanti attributi offrono dei bonus particolari per ogni classe di arma, incremento nella Fortuna per ottenere più colpi critici dalle armi oppure l’aumento della resistenza fisica per trasportare più oggetti. Oltre ai metodi “standard”, esiste anche un modo alternativo per specializzarsi in ogni campo cercando dei fumetti piuttosto noti agli appassionati della serie. Esistono fumetti per ogni talento e trovarli sarà sicuramente una sfida per i veri collezionisti.

Bug o non bug? E’ questo il problema

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Per motivi di recensione abbiamo corso davvero tanto per portare a termine Fallout 4, ma ciò non ci ha certamente impedito di soffermarci su una caratteristica fin troppo tipica dei titoli Bethesda, i bug.

Nelle nostre trenta e passa ore di gioco abbiamo incontrato diversi bug, ma nessuno di questi si è ritagliato il nostro odio profondo costringendoci a riavviare la partita. Si tratta dei “soliti noti” quali compenetrazioni poligonali, qualche personaggio bloccato nel fondale, e una fisica come sempre non pervenuta. Sicuramente rispetto a Skyrim la situazione sembra meno problematica e fastidiosa, ma va anche detto che in un mondo completamente aperto dove l’interazione con l’ambiente viene prima di tutto, bug del genere possono essere all’ordine del giorno.

Le vere criticità di Fallout 4 si riscontrano soprattutto nel suo comparto tecnico davvero arretrato, in parte giustificabile per la natura open world del gioco, ma dall’altra non è possibile che nel 2015 ancora ci si debba soffermare su lunghi tempi di caricamento entrando all’interno di una struttura, quando ormai titoli come Assassin’s Creed o The Witcher 3 offrono mondi esplorabili e nel 90% dei casi privi di caricamenti fra una zona di passaggio e l’altra. Dal punto di vista grafico la situazione purtroppo non è delle migliori, la modellazione poligonale dei personaggi supera appena la sufficienza, sono presenti vistose texture in bassa definizione e le animazioni restano ancora goffe, nonostante la visuale in terza persona ora si possa davvero considerare tale. Il nostro consiglio resta comunque la visuale in prima persona, anche per una semplice questione di fluidità nell’interazione con gli oggetti, certe volte più problematici da raggiungere in terza persona a causa di una legnosità dovuta alla telecamera. Insomma, il Creation Engine già visto all’opera in Skyrim è stato solo perfezionato per adattarsi ai nuovi hardware, vertendo tutto il lavoro della software house sui contenuti.

Avendo testato la versione Playstation 4 del gioco abbiamo riscontrato alcuni problemi nel framerate, alcuni scatti durante le cutscene o rallentamenti nei momenti più concitati. Conclude infine una colonna sonora d’eccezione che riprende alcuni brani del precedente episodio e altri completamente inediti.

Piccola nota: come gli altri colleghi che hanno avuto modo di lavorare alla recensione su Playstation 4, anche noi segnaliamo i problemi dovuti alla compressione audio. Le voci “ovattate” dei doppiatori sono decisamente inascoltabili. E’ comunque prevista un patch correttiva.

Commento finale

Fallout 4 riconferma il grande talento di Bethesda nel campo dei giochi di ruolo. Non parliamo di un titolo piccolo, Fallout 4 è il gioco più mastodontico che Bethesda abbia mai sviluppato, affascinante, ricco di attività e come sempre infinito. Un cocktail ben miscelato che riprende e migliora all’ennesima potenza quanto di buono visto precedentemente. La decisione di voler puntare tutto sui contenuti  si è rivelata davvero vincente ma qualche accorgimento grafico non avrebbe guastato. Per il resto c’è poco da dire, se amate la Wasteland di Fallout e tutta la sua mitologia l’acquisto è assolutamente imprescindibile, se invece aspettavate questo capitolo convinti di trovarlo finalmente adatto ai vostri gusti dopo aver odiato il precedente, allora statene tranquillamente alla larga e cercato altro. Fallout 4 è un titolo che va vissuto dall’inizio alla fine per assaporare tutte le sfumature di un mondo ormai abbandonato a se stesso dove la civiltà cerca di ritrovare il suo ruolo cercando di riorganizzare un sistema in bilico fra la follia e la morte.

VOTO: 9.0

🙂

-L’universo di Fallout non perde mai il suo fascino-

-Tanti contenuti da perderci la testa-

-Boston è gigantesca-

-Crafting intuitivo e profondo-

-Colonna sonora eccezionale-

-Un gioco quasi infinito-

🙁

-Tecnicamente molto arretrato-

– Soliti bug-

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