Fallout 4 – Far Harbor: recensione

Il terzo DLC di Fallout 4 ci porta su una nuova misteriosa isola. Ecco la nostra recensione di Far Harbor!

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  • Nome completo – Fallout 4: Far Harbor
  • Piattaforme – Playstation 4/Xbox One/ PC
  • Producer – Bethesda
  • Developer – Bethesda Softwork
  • Distribuzione – Digitale (Contenuto scaricabile)
  • Data di uscita – 19 Maggio
  • Prezzo: 24,90 Euro/ 49,90 Euro (Season Pass)

Dopo una lunga attesa finalmente abbiamo giocato l’attesissimo Far Harbor, la terza gigantesca espansione di Fallout 4, che a detta di Bethesda rappresenta il contenuto aggiuntivo più grande mai realizzato dallo studio. E noi non possiamo che confermarlo dopo quasi 20 e passa ore spese a gironzolare per la tenebrosa isola di Far Harbor, un luogo affascinante e ricco di misteri consumato da una nebbia spettrale. Ecco la nostra recensione di Far Harbor!

Benvenuti a Far Harbor

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L’inizio di Far Harbor ricorda tanto da vicino un classico intramontabile come Twin Peaks. La giovane Kasumi Nakano è misteriosamente scomparsa nel nulla e per conto del detective Nick Valentine è nostro compito ritrovarla, tuttavia gli eventi prenderanno una piega inaspettata che ci porterà sull’isola di Far Harbor, un luogo misterioso dove la nebbia radioattiva ha prevalso su tutto il resto, dando vita a nuove terrificanti creature. Ma non è tutto, ben presto ci renderemo conto che la scomparsa della ragazza si rivelerà un piccolo escamotage narrativo che ci porterà a risolvere i misteri che ruotano attorno a questa isola, abitata da tre diversioni fazioni: gli abitanti, i Figli dell’Atomo e i Sintetici.

Quello a cui si assiste fin dalle prime ore di gioco su Far Harbor è una lotta ideologica tra queste tre fazioni, e che ancora una volta porteranno il giocatore a prendere decisioni dagli esiti quasi sempre discutibili, forse anche più di quelle viste nella campagna principale. I Figli dell’Atomo, che già abbiamo avuto modo di conoscere nel gioco base, venerano con assidua fedeltà la nebbia, puntando a espanderla su tutto il territorio circostante, incluso il porto di Far Harbor dove ormai vivono tutti gli abitanti dell’isola. In difesa degli abitanti si trova poi Acadia, il gruppo di Sintetici guidati da DiMA, che ha costruito dei generatori capaci di assorbire la nebbia che progressivamente si avvicina al porto. Grazie a questo DLC possiamo finalmente addentrarci nelle fila degli adoratori dell’Atomo, messi fin troppo in disparte nel gioco base, e benché a primo impatto si potrebbero tranquillamente identificare come dei folli, questi presentano una rosa di personaggi carismatici con cui interagire, merito di un grande lavoro di scrittura, che si riflette a sua volta anche sui Sintetici di Acadia, e in particolar modo su DiMA, i cui dialoghi possono spesso e volentieri portare il giocatore a riflettere sulle scelte compiute già in passato.

Le quest relative alla campagna principale si sono rivelate altrettanto soddisfacenti, ma comunque in linea con il capitolo principale, fatta eccezione per qualche gustosa alternativa inedita, tipo quella per accedere alla fazione dei Figli dell’Atomo, un vero trip mentale fatto di acidi e radiazioni, ma sicuramente intrigante dal punto di vista visivo. Sono poi presenti in quantità attività secondarie che conferiranno anche accesso a numerose armi e armature inedite, tutte dai toni tipicamente marinaresche, ma non per questo inutili. Per quanto riguarda il livello di sfida questo è discretamente alto, perciò è nostra premura consigliarvi di portare a termine almeno la quest principale, così da sbloccare anche linee di dialogo altrimenti inaccessibili.

L’isola degli orrori?

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Da un punto di vista squisitamente artistico Far Harbor si distanzia parecchio dal Commonwealth, presentando una tinta di colori più spenti, quasi sempre tendenti al grigio scuro. Le stesse creature nate dalla nebbia si celano nei luoghi più inaspettati regalando almeno nelle prime occasioni dei fastidiosi salti sulla sedia. Il tentativo di offrire delle tinte mistery/horror in questo frangente è altrettanto riuscito e lodevole, e non possiamo esimerci dal premiare l’impegno profuso da parte di Bethesda nella realizzazione dell’isola, quasi differente anche per flora e fauna dal Commonwealth.

Le noti dolenti arrivano invece nel campo dell’ottimizzazione tecnica, visto che almeno su Playstation 4 l’espansione presenta un framerate instabile nelle zone più nebbiose, ulteriormente appesantito se nel mezzo si trovano dei nemici. Si intuisce da subito che le problematiche sono dovute proprio alla nebbia, perché nelle zone svincolate da quest’ultima il gioco gira senza troppi intoppi. Stranamente nulla da segnalare sul fronte dei bug.

Commento finale

Far Harbor ha mantenuto le solide aspettative create da Bethesda in questi mesi, proponendo una storyline soddisfacente e un gruppo di personaggi di grande spessore, ma offre finalmente anche spazio a una delle fazioni più marginali di Fallout 4 immergendo il tutto in uno scenario affascinante e ricco di mistero. Se stavate cercando una motivazione per riprendere il titolo di Bethesda questa è l’occasione giusta per tornare in questo universo post-atomico per fare la conoscenza di nuovi personaggi e portarsi a casa tante nuove armi e armature. Far Harbor saprà intrattenervi per tantissime ore, anche se bisognerà comunque “fare i conti” con un prezzo decisamente alto. 

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