Dragon Quest VIII – Recensione

Dragon Quest VIII. Un classico intramontabile arriva su Nintendo 3DS. Ecco la nostra recensione!

  • Nome completo Dragon Quest VIII: L’Odissea del Re Maledetto
  • Piattaforme – 3DS
  • Producer – Square Enix
  • Developer – Armor Project
  • Distribuzione – Digitale/cartuccia
  • Data di uscita – 20 Gennaio 2017
  • Versione testata – 3DS

Oltre dieci anni fa usciva su Playstation 2 Dragon Quest VIII: L’Odissea del Re Maledetto, un JRPG sviluppato da Level-5 che ci trasportava in lungo e in largo per un regno messo in ginocchio dal perfido Dhoulmagus. Combattimenti a turni, personaggi disegnati da Akira Toriyama, un mondo stupendo e decine su decine di ore per viaggiare in compagnia dell’Eroe e i suoi compagni. Oggi Square Enix e Nintendo ci ripropongono quella stessa odissea, ma sui due schermi del 3DS, con qualche miglioria e differenza. Nel 2017, questa stessa avventura riesce ad appassionare come allora e a stare contemporaneamente al passo coi tempi?

L’Odissea oggi

Di base, il gioco che ci troviamo davanti è quasi lo stesso che ricordavamo: l’avventura inizia con l’Eroe e il povero Re Trode in viaggio alla ricerca di Dhoulmagus, in un susseguirsi di incontri e imprevisti che li porteranno da improbabili alleati e buffi nemici. Il tono del gioco, come tipico della serie, è quasi sempre ironico e divertente, a volte persino un po’ bambinesco se vogliamo, soprattutto per quanto riguarda il design e i nomi dei mostri. A rafforzare questo senso di comicità ci pensa il look del mondo, inequivocabilmente frutto dell’abile mano di Akira Toriyama (non sembrano tutti un po’ personaggi di Dragon Ball, infatti?). Nonostante ciò l’avventura regala anche molte storie in cui si può leggere molto di profondo e di triste, pur sempre però raccontate a cuor leggero e strappando qualche sorriso.

Il cuore del gameplay sono invece l’esplorazione, sia nelle città che nell’open world tra di esse, e i combattimenti a turni, dall’impronta fortemente strategica, che si rivelano via via più complessi andando avanti nel gioco, ma pur rimanendo di base perfettamente intuitivi e sostenibili una volta raggiunto il giusto livello coi personaggi del party. E, se l’affascinante storia, i personaggi e le musiche dell’Odissea del Re Maledetto riescono ancora oggi a evocare emozioni incredibili, non si può dire lo stesso per la resa grafica degli ambienti al di fuori delle città, purtroppo ancora un po’ spogli e dai colori dalle pochissime sfumature. Sempre piacevoli, invece e per fortuna, gli ambienti più ‘pieni’, perciò le città, gli interni e alcuni dungeon o luoghi più particolari.

Un’avventura portatile

La prima novità da segnalare è che gli incontri coi mostri non sono più casuali, cosa che ai tempi della Playstation 2 ci faceva temere per la nostra vita alla sola idea di allontanarci di qualche metro dalla strada principale. Nella versione per 3DS, invece, i mostri sono visibili a schermo, proprio come accade nei più recenti titoli della saga (come lo splendido Dragon Quest IX), permettendo, oltre di riempire le mappe un po’ troppo spoglie, di lasciare al giocatore la scelta di fuggire o andare in cerca delle battaglie. Questo cambiamento di per sé stravolge così profondamente (in bene) il gameplay che conoscevamo e che probabilmente sarebbe bastato come scusa per giustificare questa nuova uscita su 3DS.

Ma andiamo avanti: tra le altre novità c’è la modalità foto, e una serie di nuovi incarichi legati a essa. Dopo aver scattato la nostra immagine potremo modificarla con filtri, adesivi, cornici o scritte, e in fase di scatto possiamo scegliere le pose dei personaggi e modificare altre opzioni. Andando avanti nel gioco, invece, le novità diventano ben più concrete, con l’inserimento di intere aree e storie (contenuti che, se messi a confronto con la mole già presente nel gioco originale, sembrano giusto due cosette) e altre chicche che faranno piacere a chi si aspettava solo di rigiocare a un titolo già conosciuto. Nel complesso le migliorie si sentono, e sebbene sia più difficile notarlo senza mettersi a fare comparazioni, anche sotto l’aspetto grafico il gioco è stato un po’ ‘ripulito’.

In tutto questo, non manca però qualcosa che ci ha fatto storcere il naso, e rimpiangere, purtroppo per tutto il tempo, qualche aspetto della versione PS2 di Dragon Quest VIII. Parliamo della decisione (o forse della necessità, considerando l’inferiore potenza della console portatile) di sostituire interamente le schermate del gioco, sia di combattimento che dei vari menu, dall’inventario alle contrattazioni coi mercanti, con semplici riquadri pieni di scritte bianche. Questo stile di HUD di per sé snellisce il gioco, il che è un bene specie per un titolo portatile, ma insieme al menu dell’inventario, in particolare, se ne sono andate anche tutte le immagini degli oggetti, delle armi e delle armature. Alcune le vedremo ancora, quando creeremo o utilizzeremo questi oggetti nel pentolone alchemico, ma per tutto il gioco sarà difficile non notare che tutti quei bei disegni di armi e armature sono stati tagliati in favore di semplici nomi scritti in bianco sullo schermo.

Altra decisione un po’ inaspettata è stata quella di non inserire affatto il 3D nel titolo, mancanza di cui, tuttavia, non si sente particolarmente il peso.

Commento finale

Dragon Quest VIII: L’Odissea del Re Maledetto per 3DS non è solo il ritorno di un grandissimo titolo, ma anche uno svecchiamento e un miglioramento di quest’ultimo, considerato il radicale cambio nel sistema d’incontro coi nemici nella mappa e le varie, graditissime aggiunte a un prodotto già di alto livello. Nonostante ciò il titolo ha ancora qualche pecca che, sebbene più che accettabile nel 2004, oggi potrebbe stonare un po’, aggravata dalla scelta di alleggerire anche i menu di gioco. In generale, comunque, l’operazione è più che riuscita, e se i vecchi fan possono valutare se acquistare o meno questa nuova versione, per chi non l’ha mai provato non ci sono scuse: l’Odissea del Re Maledetto è un JRPG che ogni appassionato del genere dovrebbe conoscere, che porta con sé fascino, allegria e una mitologia tutta sua, il cui valore è accresciuto non poco dalla mano di Toriyama.

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