Kingdom Hearts HD 2.8 Final Chapter Prologue: Recensione

Giorgio Albertazzi

Kingdom Hearts HD 2.8. Il preludio al gran finale. Ecco la nostra recensione!

  • Nome completo – Kingdom Hearts HD 2.8 Final Chapter Prologue
  • PiattaformePlaystation 4
  • Producer – Square Enix/Disney
  • Developer – Square Enix
  • Distribuzione – Digitale
  • Data di uscita – 24 Gennaio 2017
  • Versione testata – PS4

Quando all’E3 2013 Square Enix presentò per la prima volta il vero Kingdom Hearts III che ormai da anni i fan della saga attendono sognando il giorno in cui potranno toccare il disco con mano, ecco arrivare l’ennesima doccia fredda. Nuovo ritardo, ennesima promessa di un Tetsuya Nomura tanto bravo con le parole, e meno coi fatti.

Kingdom Hearts III è diventato per molti un mito che non vedremo mai, una conclusione tanto semplice ma che per volere dell’avido denaro è stato letteralmente posto alla fine di un lungo e buio tunnel al cui interno Square Enix (e anche Disney!) ha spolpato il franchise dando vita a spin-off, sequel e prequel di ogni genere spalmati su ogni possibile console delle ultime due generazioni (PSP, PS2, 3DS, DS e persino cellulari).

Ciò ha reso Kingdom Hearts la saga di videogiochi con il più alto numero di storie e personaggi di sempre, un guinnes dei primati mai raggiunto da altri esponenti di questo calibro. Ma l’enorme mole di storie ha reso impossibile per vecchi e nuovi fan seguire al meglio le vicende dei possessori del Keyblade, e questo ha favorito ovviamente Square Enix, che ha deciso di realizzare tre raccolte complete al cui intero sono stati inseriti tutti i capitoli della saga di Kingdom Hearts, alcuni giocabili, e altri invece riadattati con lunghe sequenze d’intermezzo rimasterizzate in HD.

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Dopo le Kingdom Hearts HD 1.5 Remix e Kingdom Hearts HD 2.5 Remix approdate su PS3, su Playstation 4 arriva adesso l’ultimo (e si spera sia davvero l’ ultimo) preludio al gran finale, Kingdom Hearts HD 2.8 Final Chapter Prologue. Questa nuova collection include al suo interno un porting rimasterizzato in HD del Kingdom Hearts 3D: Dream Drop originariamente approdato su Nintendo 3DS, un mediametraggio realizzato con Unreal Engine 4 che funge da prequel assoluto alla saga intitolato Kingdom Hearts X: Back Cover, e infine un capitolo del tutto originale che ci anticiperà Kingdom Hearts III, dal titolo Kingdom Hearts 0.2 Birth By Sleep A Fragmentary Passage.

Vista la mole di contenuti la nostra recensione sarà divisa in tre distinte parti, una per ogni titolo. Così da rendere l’analisi dell’intera collection molto più scorrevole. Buona lettura!

A caccia di sogni

Se già su Nintendo 3DS il capitolo Dream Drop Distance si era rivelato soddisfacente sul fronte grafico, in questo porting per Playstation 4 il titolo guadagna nettamente ulteriore punteggio, proponendo texture degne di una riedizione in HD, una risoluzione a 1080p e 60 fotogrammi al secondo solidissimi.

Le vicende di Dream Drop Distance (che da adesso abbrevieremo come 3DD) rappresentano un sequel effettivo di Kingdom Hearts II. La minaccia di Xehanort incombe, e il maestro Yen Sid esige che Sora e Riku ottengano il loro meritato attestato di “Maestri del Keyblade”, nonostante precedentemente abbiano dimostrato di essere dei guerrieri provetti e autodidatti.

Per superare la loro prova i due dovranno viaggiare nel Mondo dei Sogni e fermare i Divorasogni, delle particolare creature che si cibano dei sogni altrui. Essi si divono in due specie: Incubi e Spiriti, i primi sono tendenzialmente aggressivi mentre i secondi invece sono benevoli e si riveleranno dei validi alleati per Sora e Riku.

Pur presentando una struttura di gioco simile a quella di Kingdom Hearts II, in realtà 3DD riprende molto dal sempre apprezzato Birth By Sleep per PSP. La crescita di Sora e Riku avviene in modo parallelo, ognuno di loro potrà guadagnare abilità e tecniche speciali dedicate, con la possibilità di editare gli slot dei comandi in qualsiasi momento fuori dalla battaglia. Anche la telecamera, ma in generale l’azione di gioco, scorre sullo schermo in modo più frenetico rispetto al passato, grazie anche all’introduzione delle scivolate e soprattutto del flomotion, elemento cardine di questa produzione. Questo inedito sistema di spostamento permette a Sora e Riku di interagire con la superficie di oggetti, case e mura per spostarsi con rapidità grazie al potere dei sogni. Si tratta di un sistema non sempre preciso, ma utile per muoversi con rapidità nei vasti scenari proposti dal gioco e infliggere pesanti danni ai nemici. Grazie al controller di Playstation 4 comunque l’esperienza in generale regala molte più soddisfacenti. Anche se giocato in Remote Play su Playstation VITA il gioco risulta divertente, ma in questo caso il framerate da 60 viene dimezzato a 30.

Chiudiamo la cornice 3DD con l’elemento più divertente in assoluto, l’unico dove forse si evidenzia maggiormente l’orientamento portatile del titolo. Stiamo parlando dei Divorasogni, i quali in modo analogo ai Pokémon andranno gestiti, curati e poi potenziati attraverso un albero di abilità dedicate, molto simile a quello adottato sempre da Square Enix anche nel recente World of Final Fantasy.  Se su Nintendo 3DS coccolare i mostriciattoli richiedeva l’uso del pennino, adesso l’opzione è stata relegata direttamente all’analogico del controller, una soluzione sicuramente meno immediata e dal sapore legnoso, ma un sacrificio necessario se si vuole offrire ai giocatori il pacchetto completo.

Un viaggio nell’oscurità

Il vero piatto forte però di questa collection è senza ombra di dubbio Kingdom Hearts 0.2 Birth By Sleep A Fragmentary Passage, un nuovo capitolo inedito a metà tra una demo e un gioco originale, pensato per mostrare ai giocatori quelle che saranno le meccaniche del futuro Kingdom Hearts III, ma anche un contenuto che dal punto di vista narrativo approfondisce la storia di Aqua, il cui destino sembrava ormai averla confinita nel Reame Oscuro alla fine di Kingdom Hearts: Birth By Sleep Final Mix.

Pur presentando un ritmo non proprio eccellente, 0.2 riesce assolve davvero molto bene al suo compito, rivelandosi in realtà più di un prequel a Kingdom Hearts III, ma qualcosa di cruciale per comprendere al meglio alcuni avvenimenti passati della serie.

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In questo capitolo, nei panni di Aqua, ci ritroveremo a esplorare il Reame Oscuro, con la protagonista in lotta con i propri demoni e accecata dall’oscurità da cui è stata inghiottita. Per i fan della serie  qui ritroveremo tutti gli elementi cardine del cross-over Disney/Square Enix. Ritornano preponderanti i valori dell’amicizia, e con essi tutti i drammi emotivi di una storia che già dai tempi di Kingdom Hearts: Birth By Sleep colpiva emotivamente il giocatore di turno.  Per terminare questo capitolo basteranno circa 3 ore, che scorrono via piuttosto velocemente se siete fra coloro che hanno apprezzato a suo tempo il personaggo di Aqua.

Quanto al gameplay e alla realizzazione tecnica ci troviamo a tutti gli effetti difronte ad una sorta di demo strappata  a forza da Kingdom Hearts III. Il comparto grafico questa volta si affida all’Unreal Engine 4 per proporre il cosiddetto salto di qualità next gen a cui la serie e i fan ambivano da tempo. Il risultato tutto sommato soddisfa, ma il nuovo engine da sicuramente il meglio di se quando entrano in scena gli effetti visivi come le magie o la Torre di Heartless, uno dei nemici  più ricorrenti che darà del gran filo da torcere ad Aqua.

Per l’esplorazione degli scenari questa volta il buon Nomura e il proprio team hanno cercato di fondere tutte le basi di Kingdom Hearts Birth By Sleep e 3DD, quindi la telecamera si presenta anche qui molto frenetica, mentre le animazioni di Aqua offrono dinamiche decisamente più action grazie a scivolate e scatti rapidi. Non vi è possibilità di personalizzare gli slot dei comandi, ma solo di guadagnare esperienza per salire di livello (si parte da 51) e potenziare le statistiche base. Le magie a disposizione di Aqua sono già al loro livello massimo, rendendo difatti la progressione del gioco più o meno alla portata di tutti. Ritorna poi, direttamente da Birth By Sleep, la barra Focus con cui mirare i nemici tenendo premuto il tasto R1 per sfoderare numerosi colpi magici.

Nonostante la brevità, gli sviluppatori hanno ben pensato di introdurre anche una serie di obiettivi secondari da portare a termine per sbloccare elementi estetici con cui personalizzare la protagonista. Si tratta difatti di una feature inedita per la serie, e con tutta probabilità la ritroveremo anche in Kingdom Hearts III.

Le origini del mito

A chiudere il trio di contenuti di questa raccolta troviamo Kingdom Hearts X: Back Cover, un mediometraggio dalla durata di circa 60 minuti realizzato completamente in Unreal Engine 4 e che gira in tempo reale sulla console, tanto da richiedere una seconda installazione di ben 8Gb sul disco fisso di Playstation 4.

Questo filmato, utile mostrare soprattutto la confidenza presa da Square Enix con l’Unreal Engine 4, si può considerare un vero e proprio prequel di tutta la saga. L’X (Chi) nel titolo non è un caso, il lungo filmato è infatti un riassunto degli avvenimenti accaduti nel gioco per Smarthone, la cui storia va a collocarsi cronologicamente persino prima di Birth By Sleep, e più precisamente poco prima della Guerra dei Keyblade.

Non riveleremo i particolari di questa storia, ma una volta giunti ai titoli di coda le risposte che ci aspettavamo si tramutano per forza di cose in altre domande, mentre alcuni eventi scorrono sullo schermo lasciando la risoluzione volutamente in bilico per dare la possibilità allo spettatore/giocatore di formulare ipotesi sul destino di alcuni personaggi.

E’ sicuramente l’ottima realizzazione tecnica a rendere questo film un perfetto banco di prova per il futuro Kingdom Hearts III. L’impiego dell’Unreal Engine 4 funziona, i colori sono sempre brillanti, mentre i personaggi offrono un look decisamente più “cartoon” e in linea con alcune produzioni cinematografiche targate Pixar o DreamWorks e ciò fomenta ancora di più la nostra curiosità di scoprire come Nomura e il proprio team gestiranno anche i Mondi Disney del prossimo capitolo, di cui ricordiamo è stata confermata anche la presenza di Big Hero 6.

Discretamente riuscito anche il doppiaggio, che purtroppo include solo le voci in lingua Inglese. A spiccare nel cast, composto da appena sette personaggi, è l’individuo incappucciato chiamato “Maestro”, cuore portante dell’intero film, e sicuramente candidato ideale per essere al centro dei prossimi dibattiti sui forum dedicati della saga.

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Commento finale

Kingdom Hearts HD 2.8 Final Chapter Prologue ci ricorda che siamo davvero ad un passo da Kingdom Hearts III. Una raccolta sicuramente più interessante delle precedenti se guardiamo alla selezione dei contenuti, di cui due davvero originali e uno riproposto con una rimasterizzazione in HD riuscita a dovere. In un certo senso è come trovarsi con le mani legate, essendo una collection di congiunzione per comprendere la trama, diventa per forza di cose necessaria se ci si vuole preparare a questo fantomatico terza capitolo in arrivo su PS4. A chi consigliarla? In questo caso consigliamo ai neofiti, ma anche alle vecchie leve, di provarla anche solo per riassaporare quelle musiche e quelle atmosfere magiche che hanno reso Kingdom Hearts la saga di videogiochi più cult dell’era moderna dopo Metal Gear Solid.

Sarebbe adesso solo ora di sfornare questo terzo capitolo e soddisfare quei fan insaziabili sempre pronti a supportare la serie nella speranza di vedere una luce alla fine questo tunnel.

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