Final Fantasy XII: The Zodiac Age – Recensione

Il mondo di Ivalice torna su Playstation 4. Ecco la nostra recensione di Final Fantasy XII: The Zodiac Age

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  • Nome completo – Final Fantasy XII: The Zodiac Age
  • Piattaforme – Playstation 4
  • Producer – Square Enix
  • Developer – Square Enix
  • Distribuzione – Digitale / Disco
  • Data di uscita – 11 Luglio 2017
  • Genere – JRPG
  • Versione testata – Playstation 4

Dopo una discreta rispolverata di Final Fantasy X e X-2, Square Enix ci riprova questa volta con la remaster in HD di Final Fantasy XII, ancora oggi considerato uno degli episodi più controversi della serie.

Uscito originariamente nel 2006 su Playstation 2 dopo un lungo e travagliato sviluppo, il titolo vendette la bellezza di sei milioni di copie, risultando tra gli episodi più fruttuosi della serie, tuttavia l’accoglienza del pubblico si rivelò piuttosto fredda per l’approccio ambizioso e forse troppo rivoluzionario per l’epoca.

Un capitolo di intermezzo che giungeva subito dopo l’uscita di Final Fantasy XI, prima iterazione del franchise verso il genere degli MMORPG e che timidamente si affacciava sul mercato diventando solo anni dopo un cult fra gli appassionati dei giochi online.

Ma come dicevamo, Final Fantasy XII sperimentava…

si poneva come un capitolo che forte della popolarità del suo prequel ne voleva riprendere alcune meccaniche emulandone il sistema di combattimento in tempo reale, ed eliminando di conseguenza anche gli scontri casuali.

In quel periodo il genere dei giochi di ruolo giapponesi stava mutando, stava iniziando ad assaporare la filosofia più occidentale, e in questo senso Final Fantasy XII è stato il precursore di una commistione oggi abusatissima, e spesso applicata male solo per dargli quel tocco di modernità in più (vero Final Fantasy XV?).

Ma Final Fantasy XII nella sua incarnazione nipponica denominata “Internazional” esprimeva il massimo del suo potenziale, e dopo dieci anni anche a noi “poveri” occidentali è stata data l’opportunità di saggiare tutti quei piccoli accorgimenti, ulteriormente rivisti alla luce della nuova remaster in HD, e oggi siamo qui per raccontarvi gli esiti di questa nuova “operazione svecchiamento” messa in moto da Square Enix.

Ecco la nostra recensione di Final Fantasy XII: The Zodiac Age!

Quando Final Fantasy incontra Star Wars

Uno dei crucci dei fan che ha maggiormente penalizzato Final Fantasy XII era la sua complessa trama fantapolitica, che finiva col mettere in secondo piano i suoi protagonisti, e in particolar modo Vann.

Ma è cosa nota però che così come l’attuale Final Fantasy XV, anche la dodicesima epopea della saga dovette confrontarsi con dei lunghi e frastagliati tempi di sviluppo, tra i quali l’addio di Hironobu Sakaguchi a sviluppo avviato.

Tra rimaneggiamenti ai personaggi, scambi di ruoli inaspettati (Basch in origine era il protagonista) e new entry arrivate solo dopo e poi spacciate come protagonisti (Vaan e Penelope appunto) il risultato complessivo è un grande intreccio narrativo arzigocolato dove nessuno riesce mai ad avere un ruolo chiave nelle vicende del fantasioso mondo di Ivalice.

La fonte d’ispirazione ricorda per certi versi anche le dinamiche di Star Wars:

gli organi militari e politici che stringono nella loro morsa i popoli, una principessa in fuga che vuole ribaltare gli eventi, un ragazzino che suo malgrado finirà coinvolto diventando l’eroe della situazione, e infine una coppia di furfanti coinvolta loro malgrado nelle vicende in cerca del colpaccio (Fran e Balthier sono praticamente gli Han SoloChewbacca di Final Fantasy).

Final Fantasy XII alterna momenti più spensierati tipicamente fantasy, e altri dove entrano in scena i cattivi della situazione che illustrano i loro articolati piani discutendo di politica e milizia con estrema ricercatezza anche nella messa in scena.

Un titolo che almeno nell’apparato narrativo era, ed è ancora oggi un grande intreccio di inarrivata complessità e maturità per gli standard della serie, ma che porta con sé anche lo spettro di uno sviluppo problematico.

L’era dello Zodiaco

La principale novità di questa remaster consiste nello “Zodiac Job System

Si tratta di un sistema di classi già presente nella versione “International” e del tutto assente in quella per i mercati occidentali uscita su PS2. Questo inedito sistema di classi e sottoclassi è stato ripreso dai Final Fantasy Tactics, anch’essi ambientati nel mondo di Ivalice, e sostanzialmente corregge la gestione delle Licenze già presenti nel gioco originale.

Ogni membro del party per equipaggiare armi, magie e armature necessità di una Licenza, e queste vengono rappresentate nel gioco come una scacchiera nella quale investire i punti abilità ottenuti sconfiggendo i mostri oppure salendo di livello. Ogni tassello della scacchiera può sbloccare l’accesso ad oggetti, armi e abilità per i personaggi.

In sostanza si tratta di un sistema di progressione molto anticonvenzionale e particolare, tuttavia nella versione originale si presentava male e confusionario.

Per esempio poteva capitare che durante un percorso da mago sulla scacchiera bastava poco per scontrarsi con tasselli riservati ai guerrieri, e così facendo la crescita del party poteva essere seriamente minata se non si sapeva bene dove indirizzare i propri punti abilità.

Con l’introduzione delle classi tutta questa difficoltà sparisce, dato che scegliendo l’apposita specializzazione si avrà accesso alla scacchiera dedicata da sviluppare con tutta calma. Questo metodo permette quindi di sviluppare i propri personaggi secondo i propri gusti, senza temere di spezzare la progressione con abilità e oggetti non conformi alla specializzazione che si sta portando avanti.

Il sistema Gambit torna più o meno simile all’originale, ma vede l’aggiunta di nuove opzioni e in sostanza è stato leggermente migliorato nell’esecuzione delle azioni. Questo sistema, che rappresenta in assoluto una delle novità più succulenti del sistema di combattimento, permette in pratica di creare una serie di ordini per ciascun personaggio prima, dopo o addirittura durante le battaglie.

In questo caso il pacchetto include sedici nuovi Gambit ottenibili dopo aver superato le gallerie di Barheim. Gallerie che possiamo assicurarvi sono meno tediose rispetto al passato grazie al nuovo Job System.

Per quanto riguarda le altre novità abbiamo la possibilità adesso di controllare gli Ospiti del party, e addirittura gli Esper, con annessa la possibilità di personalizzare i loro Gambit. Infine tra i vari bilanciamenti segnaliamo la presenza di una barra Mystes dedicata interamente alle Apoteosi, slegata adesso dal consumo degli MP.

Per gli amanti del gioco duro è stata introdotta una Modalità Sfida che consiste in 100 battaglie di difficoltà crescente, due New Game Plus: uno che inizia direttamente dal livello 90 e uno più difficile bloccato perennemente a Livello 1.

Infine sono stati aggiunti altri due elementi inediti che consistono nei salvataggi automatici e la velocità di gioco raddoppiata, utile per eventuali backtracking tra una zona e l’altra.

Tutti questi piccoli accorgimenti rendono l”Active Dimension Battle system un sistema di combattimento ancora oggi fresco e molto divertente…

capace di deliziare i palati degli utenti più affini alla strategia, ma anche a quelli che prediligono un tipo d’azione più libera e non vincolata per forza all’attesa dei turni. A questo si aggiungono mappe open world riprese chiaramente per struttura da quella degli MMO, liberamente esplorabili e con la possibilità di evitare o meno i nemici visibili sulla mappa.

Il bello dell’alta definizione

Dal punto di vista tecnico Square Enix ha compiuto un lavoro certosino, rimasterizzando l’audio con nuovi riarrangiamenti musicali, con la possibilità di scegliere se ascoltare i brani originali o i nuovi. Sul fronte grafico è stata potenziata la risoluzione a 1080p, ma con un framerate però bloccato a 30 fotogrammi.

In compenso le immagini del titolo sono state restaurate e ripulite, mettendo in evidenza un comparto grafico capace ancora oggi di difendersi bene, soprattutto se giocato in Remote Play su Playstation VITA.

E poi ancora oggi Ivalice resta uno dei mondi più variegati e caratteristici della serie, che mescola elementi scifi, fantasy e orientali in modo encomiabile.

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Commento finale

Final Fantasy XII: The Zodiac Age riporta in auge uno dei capitoli più criticati della serie con una rimasterizzazione in HD di notevole qualità, anche se i miglioramenti tuttavia si limitano esclusivamente al comparto tecnico.

Tutte le “novità” introdotte nel bilanciamento e le classi provengono direttamente dalla versione International del 2007, ma per noi occidentali rappresentano elementi completamente inediti capaci di mostrarcelo sotto una nuova e piacevole luce.

Un titolo ricco di tante buone idee capaci di erigerlo senza dubbio nell’olimpo dei migliori capitoli della serie, ma anche nel panorama dei JRPG attuali.

Un titolo capace di rivoluzionare il genere dieci anni fa, attualissimo e fresco nelle meccaniche anche nel 2017. Una grande esperienza che consigliamo ad ogni appassionato di provare almeno una volta.

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