LEGO Worlds: Recensione (Switch)

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LEGO Worlds arriva su Nintendo Switch. Ecco la nostra recensione!

  • Nome completo – LEGO Words
  • Piattaforme  PlayStation 4, Xbox One, PC, Switch
  • Producer – Warner BrosInteractive Entertainment
  • Developer – TT Games
  • Distribuzione – Digitale / Disco/Cartuccia
  • Data di uscita – 7 Marzo 2017 (PS4, Xbox One, PC), 14 Settembre 2017 (Switch)
  • Genere – Platform/adventure
  • Versione testata – Nintendo Switch

Dopo un debutto in pompa magna su Playstation 4, Xbox One e PC, l’ambizioso LEGO Worlds di TTGames approda finalmente anche sulla console ibrida di Nintendo. Verso i titoli terza parti in arrivo su Switch c’è sempre un grande alone di curiosità, dato che la possibilità di potersi godere i propri titoli a casa, e anche in strada rappresenta un grande incentivo per i consumatori.

Rispetto alla poco fortunata Wii U, Switch si sta imponendo sul mercato proprio grazie alla sua natura ibrida, e in attesa di scoprire come si comporteranno i grandi pezzi da novanta come Skyrim e Doom in uscita a fine anno, intanto oggi valuteremo questo porting di LEGO Worlds.

I mattoncini in tasca

Di LEGO Worlds ne abbiamo già abbondantemente parlato nella recensione della versione PS4, tuttavia cercheremo di riassumere in breve le sue caratteristiche principali, e il motivo per cui era tanto atteso dalla community Nintendo. LEGO Worlds può cconsiderarsi una risposta diretta di Warner e TTGames al Minecraft di Mojang, proponendo delle meccaniche di editing del mondo di gioco praticamente identiche. Il punto di forza, ma anche la differenza con il fortunato gioco di Mojang, si trova ovviamente nel brand di partenza. I mattoncini danesi da anni riscuotono molta popolarità nel mondo dei videogiochi, e questa variante in stile Minecraft ne riprende l’indistinguibile “carisma” per dare al prodotto una sua personalità.

Il gioco si articola in due fasi: la prima è la modalità “Avventura”, composta da tre livelli iniziali durante i quali si otterranno tutti gli strumenti necessari per iniziare la propria vita da costruttore durante i nostri viaggi nei mondi procedurali generati dal gioco; la seconda invece è la modalità “Sandbox” che permette di costruire il proprio mondo sfruttando tutti i personaggi e le decorazione sbloccate nel corso della campagna principale.

La modalità Avventura non ha una vera e propria storia, il nostro obiettivo consiste nel collezionare gli oltre 100 mattoncini dorati nascosti nei mondi, i quali serviranno sostanzialmente per sbloccare nuovi oggetti, ma anche di visitare mappe sempre più grandi e articolate salendo di rango. Da questo punto di vista il gioco è davvero appagante, grazie anche ai vari tool di editing messi a disposizione del giocatore, tutti caratterizzati da una curva d’apprendimento rapida ed efficace.

Ovviamente non tutto sarà sbloccabile scannerizzando gli oggetti, determinati personaggi/animali metteranno alla prova il giocatore con delle piccole quest. Diciamo che non sono esattamente il fiore all’occhiello della varietà, ma sono indispensabili per accedere a schemi e personaggi utili per la modalità sandbox. Perchè è doveroso ribadirlo, la modalità Avventura non è altro che una sorta di gigantesca preparazione nella quale saremo chiamati a racimolare oggetti su oggetti da impiegare poi nella divertente modalità Sandbox.

Questa versione di LEGO Worlds propone i medesimi contenuti delle altre edizioni, nessuna ridimensione è stata attuata dagli sviluppatori. Inoltre, sono stati inclusi nel pacchetto anche tutti i DLC usciti in precedenza, fatta eccezione per l’ultimo DLC dedicato ai mondi spaziali. Diversamente dalle altre versioni è possibile giocare in multiplayer con un secondo giocatore solo in locale, sia in modalità TV che Tablet utilizzando i due Joy-Con. La modalità online al momento non è stata inclusa, ma TTGames ha già confermato di essere al lavoro per implementarla con la prossima patch, mentre tra i supporti per il futuro si sta valutando la possibilità di implementare anche una modalità LAN.

La possibilità di poter condividere con un amico (anche in mobilità) la propria partita in locale è un grande punto a favore che potrebbe fare la differenza in fase d’acquisto. Sottolineiamo però che per giocare in locale sarà necessario un pro-controller oppure una seconda coppia di Joy-Con.

Chiudiamo infine sulla problematica telecamera, completamente ingestibile durante l’utilizzo degli strumenti per la costruzione, tale da rendere in alcuni momenti frustrante il loro utilizzo.

I compromessi dell’ibrido

Veniamo ora al piatto forte della recensione. Come si comporta esattamente LEGO Worlds su Switch? Diciamo che ci sono tanti alti e bassi, nulla di clamoroso ma che per dovere di cronaca dobbiamo evidenziare. In modalità “dock” la risoluzione viene spinta a 1080p, mentre in modalità tablet la risoluzione viene scalata ai tradizionali 720p, il risultato in termini visivi è ottimo da entrambe le parti, con i modelli dei personaggi dettagliati e con un discreto parco animazioni.

Vi sono però alcuni “problemini” che consistono in tempi di caricamento lunghi, mappe renderizzate più lentamente, e un framerate tendenzialmente instabile durante l’esplorazione marina.

I 30 fotogrammi al secondo tendono ad essere più instabili soprattutto giocando in modalità tablet, la dock abbiamo notato che contribuisce in un certo senso a migliorarne la fluidità, e non solo la risoluzione. Forse sarà stato un semplice caso fortuito, ma durante il nostro lunghissimo test siamo finiti anche nella “tana” di un brusco crash. Dubitiamo sinceramente che la colpa di questi problemi sia da attribuire all’hardware di Switch, ma più ad una scarsa ottimizzazione del codice da parte degli sviluppatori.

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Commento finale

LEGO Worlds approda su Swich mantenendo intatta la sua filosofia di minecraftiana memoria, ponendosi anche un gradino sopra alle altre versioni per la possibilità di portare le proprie creazione anche fuori casa. La natura ibrida della macchina aggiunge una nuova dimensione al prodotto, che però inciampa in alcuni problemi di ottimizzazione non gravissimi, ma figli di una superficialità che si poteva evitare. Nel complesso comunque si tratta di un porting riuscito capace di eguagliare in termini di ambizioni anche le altre versioni senza perdere “mattoncini” per strada.

 

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