ARK: Survival Evolved – Recensione

ARK: Survival Evolved. La sopravvivenza tra dinosauri e mitragliatrici secondo Studio Wildcard!

ARK: Survival Evolved

  • Nome completo – ARK: Survival Evolved
  • Piattaforme – PlayStation 4, Xbox One, Microsoft Windows, Classic Mac OS, Linux
  • Producer – WiredProduction
  • Developer – Studio Wildcard, Instinct Games, Virtual Basement, Efecto Studios
  • Distribuzione – Digitale / Disco
  • Data di uscita – 29 Agosto 2017
  • Genere – Survival
  • Versione testata – PS4

Armi, dinosauri, insidie

ARK: Survival Evolved

L’idea alla base di “ARK: Survival Evolved” è una delle più banali, sfruttate ed al contempo geniali e divertenti di sempre. Un avatar disarmato, una mappa di gioco sconfinata e… dinosauri. Tanti dinosauri. Dopo due anni di early acces su Steam, arriva finalmente nei negozi quello che potremmo definire come un folle videogame di avventura e sopravvivenza. Non solo: “ARK: Survival Evolved” appartiene al genere dei survival game, finora quasi del tutto assente nell’offerta del parco titolo delle console casalinghe, e al contrario molto fiorente nel mondo del gaming su PC.

Creato l’avatar, si comincia l’avventura nel più classico dei modi: soli, indifesi, sulla spiaggia, con una intricata foresta davanti a noi. Che si stia giocando in un server pubblico o privato, almeno nelle prime fasi di gioco, poco importa. Prendere padronanza delle meccaniche di gioco risulta rapido ed abbastanza intuitivo, ma la sopravvivenza è tutt’altro che scontata. Si inizia dunque a vagare per le spiagge e il bosco, ricercando materie prime utili a costruire una torcia o magari la nostra prima lancia. Scappando nel mentre da immensi bestioni giurassici, cibandosi di bacche e poco altro. Da tenere a bada, ovviamente, c’è anche la sete…

In tutto questo, la sensazione è quella di essere totalmente sperduti e quasi lanciati in un mondo virtuale molto vivo ma allo stesso tempo (specie in server privato) desolante, dove le prime estenuanti ore di gioco e di adattamento al bioma di partenza verranno spese solo per venire a patti con le diverse esigenze e debolezze del proprio avventuriero.

Meccaniche di gioco e biomiARK: Survival Evolved

Altro pregio del titolo Studio Wildcard, oltre alla grande varietà di oggetti assemblabili e di creature che abitano il mondo di “ARK”, è una buona dinamicità delle meccaniche di gioco. Diventati finalmente uomini abili (scusate il battutone) alla caccia, non solo ci si potrà concentrare maggiormente sul looting di livello e sulla creazione di corazze ed armi sempre più avanzate, ma si avrà la possibilità di addomesticare creature selvagge ai propri scopi. Eccoci dunque a cavalcare dinosauri per gli ampi spazi della mappa di gioco, tra vallate e fiumi ben caratterizzati e liberamente esplorabili. Aggiungiamo a questo la presenza di qualche boss fight piuttosto interessante e l’interazione con gli altri giocatori, ed avremo un quadro già piuttosto completo dell’esperienza.

Su tutt’altro versante, invece, viaggia l’aspetto narrativo del titolo. Fatta eccezione per la breve cut-scene di risveglio che fa da incipit alle peripezie del nostro (s)fortunato avatar, che pone l’attenzione su una sorte di runa incastonata nel nostro braccio, una vera e propria storia pressoché non esiste. Sì, ci sono le già citate schermaglie con i boss, e persino un dungeon finale, ma il mistero alla base del mondo di gioco risulta poco interessante e piuttosto mal narrato (anzi, suggerito) dalla lore del titolo. Non che ciò sia un difetto enorme per un titolo puramente survival e sandbox, ma sicuramente è abbastanza per tenere lontano dall’esperienza chi ricerchi nell’avventura primordiale di “ARK: Survival Evolved” una qualsivoglia campagna o storia coinvolgente. Sia ben chiaro: non siamo davanti ad un Far Cry, e nemmeno ad una sorta di Dino Crisis. Anzi.

Tutto molto interessante, ma…

ARK: Survival Evolved

Ma “ARK: Survival Evolved”, almeno su console, è semplicemente un brutto gioco. Se si può passare sulle brutte e numerosi compenetrazioni dei modelli e persino su dei bug apocalittici sparsi qua e là, più difficile è scendere a patti con un comparto grafico tutt’altro che all’altezza delle potenzialità del titolo. Si aggiunga a tutto ciò non solo un anti-aliasing non proprio ottimo, ma soprattutto un disastro totale sul punto di vista del frame rate, che difficilmente tocca mai il famigerato valore dei 60 fps.

Nonostante il prezzo piuttosto elevato per un titolo che ha già due anni di early access sulle spalle, l’impressione è piuttosto positiva, ma con numerose riserve. Molto convincente è invece la longevità del titolo, sintomatica della natura stessa del genere survival ma sostenuta dalle elevatissime possibilità di personalizzazione del giocatore e dell’esperienza di gioco in generale.

Commento finale

Tra dinosauri, mostri di diverso genere e una numerosissima comunità online, annoiarsi è pressoché impossibile in “ARK: Survival Evolved”. Biomi diversissimi e in continuo aumento (anche grazie ai DLC già previsti) rendono l’esperienza impegnativa il giusto, e anche piuttosto divertente, a patto di scendere a compromessi con una narrazione quasi assente ed una realizzazione/ottimizzazione del comparto tecnico alla bell’e meglio per quanto riguarda le versioni PS4 ed Xbox One del titolo. Libertà o grafica? Pura sopravvivenza o narrazione? A voi la scelta. Astenersi perditempo e casual gamers!

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