Insane Robots: Recensione

Insane Robots… Become Humans. Ecco la nostra recensione!

  • Titolo completoInsane Robots
  • Developer: Playniac
  • Piattaforma: PC, MacOS, PlayStation 4, Xbox One
  • Data di uscita: 12 Luglio
  • Distribuzione: Digitale
  • Genere: Strategico – card battler
  • Build Provata: 1.0.6 (PC)

Se vi dicessi che esiste un videogioco che riesce ad unire il controllo del terreno di Civilization, la meccanica strategica alla base di Yu-Gi-Oh!, la possibilità di personalizzare il proprio stile di combattimento come era possibile fare in Custom Robot Arena, Hunger Game e i mal di testa provocati dalle più violente sessioni di Scopone Scientifico al circoletto pensionati sotto casa?

Una salsa dal gusto decisamente particolare non trovate?

Insane Robots ci renderà protagonisti di un esperienza unica.

In un futuro non ben definito prenderemo il controllo di Franklin, Robot Chef giudicato instabile e incapace di servire l’uomo; il nostro destino? Divertire gli uomini in una violenta e distruttiva Battle Royale “The Arena“.

All’inizio del gioco, faremo la conoscenza del nostro principale nemico, Kernel, esemplare robotico dalla personalità dittatoriale; egli con poche e semplici parole ci introdurrà a quel che da li a breve sarà la nostra vita artificiale.

Il nostro obiettivo rimarrà per tutta la durata del gioco capire perché siamo stati giudicati difettosi, come sopravvivere ai vari tornei a cui prenderemo parte e come migliorare il nostro alter-ego per renderci facile il compito.

Robot = Meccanica

Il gioco è capace di sorprendere dall’inizio alla fine, la curva d’apprendimento molto morbida favorisce la comprensione di ogni meccanica anche ai giocatori meno assidui.

Esso si divide in due fasi strettamente legate: fase esplorativa e combattimento.

Sin da subito sarà chiaro che un corretto posizionamento e approccio al nemico è capace di cambiare e velocizzare le sorti della battaglia.

In giro per l’arena saranno disposti dei piccoli punti d’interesse capaci di fornirci casualmente bonus e malus, fino addirittura a donarci potenti e unici upgrade per il nostro robot; il sistema di micro-quest infatti potrebbe salvarci la giornata e allo stesso tempo rovinarci una sessione perfetta spingendoci ad una sorta di avarizia ponderata.

Esattamente come nelle Battle Royale il nostro obiettivo sarà scovare il miglior punto per preparare agguati al nemico e sopravvivere fino all’ultimo; la cosa potrebbe sembrare semplice per la prima oretta di gioco, ma la crescita esponenziale della difficoltà arrivati alle fasi finali del gioco ci spingerà ad effettuare del backtracking ed affrontare in modo diverso situazioni già affrontate in passato, insieme all’aumento della difficoltà si aggiungeranno un enorme numero di meccaniche sia legate al battlesystem sia all’esplorazione.

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Ogni meccanica ha un suo perché, esse sono studiate appositamente per stimolare la creatività e l’ingegno del giocatore spingendolo a sperimentare più volte e adeguarsi ad ogni situazione.

Durante tutta l’esperienza di gioco il battlesystem evolverà, pur mantenendo una sua identità definita, se all’inizio bastava fare un po’ di matematica e scovare la giusta ottimizzazione tra carte in mano, energia a disposizione (che aumenta con il passare dei turni) e carte posizionate dal nemico; con il progredire del gioco dovremmo fare i conti con un nuovo tipo di carta che sarà sempre invisibile, questa potrebbe sia ottimizzare l’attacco del nemico che la difesa o addirittura fornirci del letale mirror-damage.

Non basterà dunque lanciarci a capo chino verso il nemico sferrando violente raffiche di colpi, dovremo ben valutare ogni nostra mossa.

Costruisci il tuo robot.

Con il progredire dei capitoli sbloccheremo altri robot, ognuno sarà caratterizzato da una passiva unica e peculiare; attenzione però, ogni personaggio cresce indipendentemente dagli altri ed avrà a disposizione solo gli upgrade che acquisteremo e troveremo mentre lo utilizzeremo.

Alcuni robot saranno naturalmente portati ad approcci aggro, altri invece dovranno giocare sulla difensiva, alcuni avranno particolari bonus ambientali strizzando l’occhio all’approccio stealth.

Saremo noi a scegliere in ogni caso come migliorare i nostri robot tramite un sistema di upgrade facile e intuitivo; ogni upgrade inoltre sarà convertibile in denaro negli shop situati nelle varie mappe, permettendoci di effettuare manovre d’emergenza, depotenziandoci appositamente per curarci.

SeBOTstian Bach

Nulla da dire sul comparto tecnico, per quanto originale risulta troppo stilizzato per poterne parlare sia in negativo che in positivo; anche se la grafica risulta non proprio accattivante, a risollevarne il comparto artistico vi sono  una serie di gradevolissime soundtack realizzate ad-hoc per il titolo.

Ogni canzone risulta calzante ed energetica rendendo anche le battaglie più lunghe meno noiose; i compositori sono riusciti ad abbracciare numerosi stili musicali senza stonare, spaziando dal Surf Rock alla Bulerias senza mai rendere il giocatore spaesato come potrebbe accadere ascoltando le peggiori playlist di spotify.

Commento finale

Il titolo è prodotto egregiamente, non vi è alcuna sbavatura tecnica e la storia se pur palese pretesto per spiegare le meccaniche di gioco risulta avere un suo fascino, sopratutto per i plot-twist che fornisce.

Diverte e intrattiene, riuscendo perfettamente nel suo intento, attualmente è uno dei migliori card battler a cui ho giocato e a cui continuerò a giocare.

Purtroppo come succede alla massiccia porzione di progetti piccoli la mancanza di un adeguata campagna marketing mina pesantemente il gioco, durante tutto il periodo di prova non vi è stato alcun modo di testare la modalità multiplayer online, che presenta addirittura un sistema di rank e incontri classificati.

Il pacchetto che ci viene offerto da Playniac risulta un buon compromesso tra godibilità e rigiocabilità.

Pur se il gioco nasce per essere giocato online, la sua campagna single player risulta interessante fornendoci fino a 15 ore di gioco affrontabili in modo diverso di partita in partita.

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