Avengers: Endgame – la fine di un viaggio [SPOILER]

Avengers: Endgame. La fine di un lungo viaggio durato 22 film

Degna conclusione (?!) di una serie tutto sommato godibile. Ora cerchiamo, senza eccedere in spoiler, di capire chi, cosa e come.

Potrebbe essere, a tratti, un ritorno al futuro con meno DeLorean e piu’ supereroi (in realtà un c’e’ un furgone che in qualche modo entra nella storia).

Siamo a cinque anni dallo scontro con Thanos, prevedibile atmosfera di abbandono e sfiducia tra il team superstite. Ma ecco che arriva l’opportunità di recuperare le gemme del potere e fermare Thanos che ormai ha maturato la pensione di anzianità e gestisce un suo piccolo orticello.

Semplice? Ovviamente no. Il primo incontro/scontro tra i supereroi sopravvissuti (piu’ una capitan marvel che sa di cavolo a merenda però) e il buon Thanos da’ il via alla vera narrazione.Preparatevi ad accelerare fino ad 88 MpH.

Interessanti alcune caratterizzazioni dei personaggi post “second Thanos

Abbiamo un Dio del Tuono che’ diventato una sorta di Big Lebowsky ma piu’ frignone e ‘mbriaco. Buona “umanizzazione” del personaggio, forse un filo sopra le righe in perfetto stile fumettistico

Hulk spacca in versione pero’ piu’ urbanizzata, quasi un buon equilibrio tra Banner e l’irascibile omone smeraldino. Ovviamente il risultato ibrido e’ accattivante, almeno all’inizio,

Tony Stark ha trovato pace ritirandosi a vita privata e mettendo finalmente su famiglia con Pepper

Occhio di falco e’ diventato uno spietato killer (il perche’ sarà fin troppo evidente dai primi minuti del film)

Captain America e’ il solito ragazzone ammericano di sani principi e migliori intenzioni che (occhio allo spoiler ma qui ci sta tutto, se non volete sorprese saltate la riga a piè pari) avra’ un degno riconoscimento da Mjollnir (come anticipato vige l’effetto Marty McFly )

Tutto sommato 3 ore spese bene, toccate le corde della commozione del sentimentalismo e dell’epica lotta al male, eterna contrapposizione tra luce e tenebra con il consueto humor Marvel.

Sarebbe stato interessante spingere maggiormente sul lato umano dei supereroi anche con il rischio di snaturare il prodotto, visto soprattutto l’impegno profuso nel disegnare i personaggi con tratti piu’ umani e meno onnipotenti (thor compreso)

Probabilmente cio’ che li rende davvero eroi (super) sono le paure, i dubbi le incertezze che li avvicinano al piano terreno consentendo allo spettatore una maggiore empatia che amplifica, per contrasto, l’effetto fumetto che, seppure in maniera piu’ adulta, domina il film.

Buona visione

Fabio Di Pino



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