My Hero One’s Justice 2: Plus Ultra of the same?

Il manga di Horikoshi riceve un ulteriore adattamento videoludico. Ecco la nostra recensione di My Hero One’s Justice 2!

  • Nome completo – My Hero One’s Justice 2
  • Piattaforme – PlayStation 4, Xbox One, PC
  • Developer –  Bandai Namco Studios, Byking
  • Producer – Bandai Namco
  • Distribuzione – Digitale, Disco
  • Data di uscita – 13 Marzo 2020
  • Genere – Picchiaduro tridimensionale
  • Versione testata – PS4

La popolarità di My Hero Academia continua a crescere, ed è ovvia conseguenza che il titolo firmato Bandai Namco giunga al suo secondo capitolo. Proseguendo nella storyline, One’s Justice 2 si propone di traslare su console l’arco narrativo dello Shie Hassaikai con i suoi memorabili personaggi e colpi di scena, così come l’arco narrativo dei Villain che si sviluppa di pari passo. Compito riuscito?

Una revisione della trama

Punto fondamentale dell’esperienza di gioco è sicuramente la campagna, nella stessa conformazione di quella del prequel, che racconta delle vicende accadute agli studenti della Yuuei durante i tirocini nelle aziende degli eroi professionisti. La vicenda si snocciola attorno alla diffusione di droghe amplifica-Quirk e di Kai Chisaki, giovane capo di un’associazione equivalente alla Yakuza, che pare avere a che fare con il giro di queste sostanze. Senza rilasciare spoiler (per quanto la saga sia disponibile già da diverso tempo), il titolo rimane piuttosto fedele dovendosi però adattare ad un formato narrativo più conciso e forzato. Il risultato è un insieme di filmati piuttosto schematici ma ben realizzati, sia per la metà Eroi che per quella Villain, conservando l’originale dualismo della serie. Sicuramente il miglior aspetto del titolo, anche se avremmo voluto vedere più varietà negli scontri coi nemici senza nome – piuttosto bistrattati, con due asset modificati esclusivamente con i colori e l’abbigliamento – che talvolta stonano con la situazione corrente.

Villain ed Eroi

Secondo aspetto centrale riguarda i personaggi giocabili, che sono aumentati coerentemente con la trama in numero adeguato. Tra le menzioni d’onore, sicuramente spiccano sia Chisaki che Rappa, davvero ben realizzati sia sul piano tecnico che estetico, mentre risultano leggermente deludenti i personaggi più secondari fra gli eroi, quali Nejire Hado e Camie Utsushimi. Il vero punto a sfavore, tuttavia, resta il mancato aggiornamento del roster classico rispetto al primo capitolo, con personaggi del calibro di Kirishima e Shouto che vengono riproposti esattamente identici nel loro kit di mosse, pur avendo intrapreso una crescita all’interno dell’arco narrativo presentato, risultando piuttosto poco soddisfacenti. Tutto sommato l’insieme di lottatori utilizzabili è abbastanza ampio, peccando purtroppo di precisione e contesto.

Comparto tecnico

Come il suo predecessore, il combattimento risulta piuttosto piacevole da affrontare, potendo contare su un buon grado di spettacolarità soprattutto durante le Plus Ultra; a questo proposito si aggiunge la tecnica del Plus Ultra Tutti, che permette di scatenare un attacco combinato assieme ai supporti scelti, che può trasformarsi se messo in atto da specifici triadi in un filmato unico, non eludibile quindi dopo il primo colpo. Il movimento tridimensionale funziona, e la stabilità aiuta molto a gestire la dinamicità degli scontri data anche la difficoltà di certi matchup e le singole caratteristiche dei personaggi. Ci sono infatti pesanti differenze tra un agile ed efficace Deku con un pesantissimo Rappa, che ha persino una velocità sul terreno rispetto agli altri contendenti. Tutto sommato l’opera è ben confezionata e, sebbene non paragonabile ad un picchiaduro tradizionale per complessità, sa difendersi molto bene.



A livello visivo, One’s Justice 2 trasmette bene quelli che sono i Quirk di una buona parte dei protagonisti dell’opera, dato anche l’innato tasso di spettacolarità. Alcuni dei poteri caratteristici sono molto particolareggiati, con dei buonissimi particellari che rendono l’idea delle fiamme o dei fulmini, per citare un esempio concreto, ma su certi altri c’è ancora del lavoro da fare. Piacevole anche l’estetica dei filmati, che il motore di gioco contribuisce a rendere più fedele al cartaceo pur non discostandosi dalla tridimensionalità. Menzione piuttosto neutrale per gli scenari, alcuni riciclati dal primo capitolo ed altri piuttosto precisi ma vuoti, e una particolare attenzione deve essere volta verso i frammenti di terreno che si spaccano durante il combattimento, provocando un’occlusione dell’avversario che disturba anche se brevemente. Le musiche di gioco sono invece piuttosto classiche, molto piacevoli e mai inadatte alla situazione.

Approccio alle modalità

Sul fronte dei modalità di gioco, oltre alla già citata Campagna doppia, One’s Justice 2 propone un classico approccio Online in cui sfidare giocatori, un Arcade a selezione di sfidante e una nuova modalità chiamata Missione, in cui si dovrà comporre la propria “Agenzia” di tre eroi e proseguire negli incarichi assegnati, talvolta con modificatori particolari, ricevendo in cambio premi e decorazioni. In tutte queste varianti, comunque, c’è una grande quantità di personalizzazioni soprattutto per la Scheda Eroe da condividere online, mentre sul piano dei personaggi la maggior parte delle componenti è riproposta in più tinte, dando però la possibilità di modificare pesantemente il proprio eroe o Villain preferito – con un occhio di riguardo alle compenetrazioni, che purtroppo sono molto presenti date certe fisionomie.



Commento finale

My Hero One’s Justice 2 è un titolo fatto per i fan, che prende il manga di Horikoshi e lo trasforma in un picchiaduro tridimensionale adatto al pad, proseguendo sulla scia del predecessore per stare alla pari con la narrazione. Resta un peccato aver visto poca evoluzione rispetto al prequel, che sarebbe dovuta accadere sia per ammodernare il titolo – che a conti fatti si presenta come un more of the same – sia per garantire un’esperienza completa ai giocatori, che avrebbero potuto tastare con mano la crescita di ogni personaggio qui presente. Fermo restando la fruibilità del prodotto, se si fosse lavorato sul fronte della varietà più precisamente e con meno ricicli, staremmo parlando del degno successore del One For All che era stato il primo capitolo.

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