Egglia: Rebirth – Recensione

  • Titolo: Egglia: Rebirth
  • Piattaforme: Nintendo Switch
  • Developer: Brownies 
  • Publisher: Brownies 
  • Distribuzione: Digitale
  • Data d’uscita: 10/2/2022
  • Genere: Avventura, RPG, Simulatore
  • Versione testata: Nintendo Switch

Un mondo tutto da creare

Dopo l’uscita del gioco per smartphone Egglia: Legend of the redcap, la casa di produzione cinese Brownies, ha pubblicato il riadattamento per Switch di questo RPG: parliamo di Egglia: Rebirth.

Interpreteremo i panni di un goblin dei cappuccetti rossi, che a causa della loro reputazione crea timore e paura a chiunque incontri. Il nostro alter ego tuttavia ha perso la memoria e le sue corna sono spezzate (tratti caratteristici della specie).  Ciononostante, lui non ha un atteggiamento cattivo e viene ipotizzato che grazie alla rottura delle protuberanze sulla testa abbia perso l’indole malvagia. Riusciremo così a crearci un gruppo di alleati e inizieremo a costruire la nostra città. Avremo la possibilità di scegliere il nome del protagonista, quello suggerito dal gioco è Chabo, useremo questo come punto di riferimento d’ora in avanti.

Egglia era un luogo dove vivevano varie specie in armonia. Questa pace però non durò molto, il regno fu assediato da giganteschi e brutali Ogre che devastarono tutto ciò che gli si trovasse d’avanti. Il sovrano di questo mondo ed il suo mago più potente, di fronte all’imminente catastrofe, sigillarono il regno all’interno di uova magiche, chiamate uova di Niebel, tenendolo così al sicuro. Sarà compito di Chabo ricostruire il regno. Il gioco si baserà su un continuo ciclo con la raccolta delle uova, esplorazione, conoscenza di nuovi personaggi.

I primi due personaggi che incontreremo sono Robin e Marigold che ci accoglieranno nella loro città, l’unica parte del mondo che è rimasta. Essi scoprono che una nostra abilità è quella di poter schiudere queste uova, ampliando così la struttura della terra. La prima zona che sbloccheremo è la foresta di salici e avremo la possibilità di posizionarla vicino la città principale. Qui l’avventura avrà inizio.

Una fusione interessante 

Egglia: Rebirth è una fusione di due tipi di gioco: RPG e simulatore. L’essenza della prima è lo sbloccaggio di nuove aree usando le uova. Questo subirà l’influenza delle stesse uova e si trasformerà nel bioma prima rinchiuso. Ogni luogo contiene tre zone da esplorare su una griglia a base esagonale. Tirando un dado sapremo di quante caselle ci potremo spostare, una volta completato il movimento decideremo se attaccare un mob, distruggere una pianta o aprire una cassa, queste mosse sono a discrezione del giocatore. Durante il combattimento ci affideremo principalmente alla nostra spada, oltre ad essa però si potrà chiedere l’intervento di Spiriti. La forza di quest’ultimi si basa sugli elementi (fuoco, acqua, erba, luce e ombra), che incideranno sul risultato del combattimento.

Ogni mob ha una caratteristica che lo porta ad appartenere ad uno degli elementi, in base a quello utilizzato infliggeremo più o meno danni (come la debolezza e resistenza sui giochi Pokémon). Si potranno acquisire gli spiriti lasciando a loro del cibo che potrà essere cucinato se si trovano i giusti ingredienti nei vari dungeon.

Invece la parte simulativa la troveremo nella nostra città. Incontrando diverse razze durante le esplorazioni esse si uniranno a Chabo e verranno a vivere nel villaggio. Una volta sbloccati ci chiederanno di fare delle missioni per loro, dal chiedere legna a ornamenti per la loro abitazione. Facendo ciò il rapporto con loro crescerà e daranno una mano anche durante l’avventura principale o ci regaleranno pozioni. Ci saranno anche particolari creature che ci permetteranno di coltivare i germogli o creare gemme.  Tutto questo sarà gestito dal tempo, elemento fondamentale nel gameplay. A seconda di ciò che faremo dovremo aspettare un tempo diverso, anche migliorare la nostra abitazione lo richiede (prendete come esempio il miglioramento del municipio il Clash of Clans).

Dallo smartphone alla Switch

Il titolo è stato adattato da smartphone a Nintendo Switch senza cambiare quasi nulla. Per esempio, la meccanica del farming è tipica di un gioco per telefono, cosa che però può non essere gradita per un gioco su una console sulla quale ci si può perdere per qualche ora. Una differenza, anche se secondaria, tra le due piattaforme è quella del caricamento: sul cellulare compaiono dei piccoli consigli, cosa che sì, succede anche su console, ma per via dei caricamenti molto più rapidi sono quasi invisibili.

Egglia: Rebirth ha una grafica veramente eccelsa, la combinazione tra uno stile artistico basato sull’acquerello in ambienti semplicistici, crea un carattere deciso e bello da guardare. L’esistenza in simbiosi di ambienti fiabeschi e personaggi sciocchi creano una situazione al limite del surreale. La colonna sonora coesiste in modo impeccabile con la struttura principale del gioco, donando a questo titolo un’atmosfera stravagante sempre presente in esso.

La localizzazione in italiano è assente, rendendo la trama di gioco difficile da capire per coloro che non masticano l’inglese o il giapponese: sarete costretti ad utilizzare un traduttore. I dialoghi sono un elemento fondamentale e persistente nel titolo.

Commento finale 

Egglia: Rebirth è decisamente un titolo interessante per gli appassionati del farming e dei giochi RPG. Con la sua grafica ed i suoi colori è uno spettacolo per gli occhi. Poco raccomandato per chi non mastica l’inglese e il giapponese considerando la quantità enorme di dialoghi presenti nel titolo. 

Voto: 8

 Pro:

  • Ottimo stile grafico
  • Personaggi sempre diversi
  • Ottima coesione dei due stili principali

✘ Contro:

  • Ripetitivo
  • Per potenziare alcuni oggetti richiede tempo

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