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Big Bang, galassie, stelle lontane, buchi neri e supernove. Non si tratta dell’ultimo libro di Stephen Hawking, ma di “Zenit“, nuovo fatica del duo italiano El-Thule. Dopo la dipartita di El Comandante, bassista e fondatore della band, i due membri rimasti, Mr. Action alla voce e alle corde e Gweedo Weedo alla batteria, hanno deciso di andare avanti con le loro forze, portando il sound della band verso nuovi orizzonti.
A cinque anni dal precedente ‘Green Magic’, il nuovo disco è un concept album che unisce le sonorità stoner/thrash/doom a testi dal sapore antico, che raccontano dell’origine dell’universo e del rapporto tra uomo e natura. Fatta eccezione per una dolce outro strumentale di chitarra acustica, “Zenit” è un disco che spinge forte sull’acceleratore, un continuo susseguirsi di brani esplosivi: un viaggio sonoro nelle profondità dello spazio, tra Pulsar, Omega Centauri, Phobos e Deimos.
I riferimenti musicali sono tanti, dallo stoner psichedelico degli Electric Wizard a quello graffiante dei Kyuss, da un pizzo di atmosfera Opethiana fino agli immancabili Black Sabbath.
Ottima la produzione, senza contare gli arrangiamenti, con canzoni elaborate al punto giusto, ricche di sfaccettature e strati sonori, ma mai noiose o troppo lunghe. L’unica nota ‘dissonante’ del disco è il fattore voce: al di là dei testi in italiano, che a seconda del genere possono piacere o meno, il cantato non convince più di tanto. La scelta di fare della voce quasi un terzo strumento crea spesso un effetto dispersivo, così che le parole si confondono con la musica, senza saltare all’orecchio di chi ascolta. Nonostante ciò, “Zenit” rimane un ottimo lavoro musicale, soprattutto considerando che è stato partorito ed eseguito da sole due persone. Una “galassia” sonora mistica e psichedelica pronta ad esplodere nelle vostre orecchie.
Dario Marchetti per Mag-Music
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