Elektroshock feat. Luxfero in uno squisito Blood Sacrifice per il tribute a Ivan Cattaneo

Elektroshock intervista

Elektroshock

In questo meraviglioso tribute a Ivan Cattaneo, Un Tipo Atipico, non poteva mancare la band Elektroshock, che alla fine degli anni ’70, Ivan è stato il loro promotore e curatore dell’immagine, nonché autore di una loro hit, Blood Sacrifice (1978), che ripropongono in una nuova versione, con la voce di Filippo Rubertini Sir Luxfero. Se, in quegli anni, durante i live, uno della band, con una siringa, si tirava il sangue e lo spruzzava sul pubblico, causando shock e sorpresa, la versione di oggi ha un’atmosfera più pittorica, una ricerca armonica e melodica, un trascinante rock ipnotico e sotterraneo, e, la voce di Filippo Rubertini alias Luxfero è potentissima, visceralmente vissuta, ricca di inflessioni e sfumature punk –new wave.

In questa nuova versione 2015, ritroviamo non solo due vecchi componenti della band, Giorgio Mastrosanti, chitarre e piano, e Marco Bernard al basso; ma anche nuovi musicisti, Vincenzo Montalto, solo di chitarra; Alessandro Bastianelli, batteria e Viviana Mastrosanti ai cori.

Abbiamo scambiato poche domande con Giorgio Mastrosanti.

Siete stati compagni di avventura negli anni ‘70 con Ivan Cattaneo…

Sì, eravamo, in quei giorni, una sorta di pionieri della musica. Ivan però poteva vantare competenze artistiche che coinvolgevano anche altre forme d’espressione, al di là dell’ambito strettamente musicale. Non a caso fu scelto dai dirigenti della Rca, la nostra casa discografica, per prendersi cura di noi, dal punto di vista dell’immagine. Ricordo che organizzò, per noi, un set fotografico a Milano e una serie di locandine e poster promozionali da utilizzare per l’uscita del nostro album “Asylum”.

Cosa vi ha motivato a realizzare la nuova versione di Blood Sacrifice?

Innanzitutto, perché ritenevo fosse ancora un brano valido, quanto misconosciuto. Per l’occasione ho cercato di riarrangiarlo e riportarlo, in qualche modo, a una forma “canzone”, tieni conto che la versione originale era molto più lunga. È stata per me una piccola sfida, spero vinta.

Qualche altra canzone di Ivan Cattaneo ti aveva colpito?

Non una in particolare. Ricordo che, con Marco, il bassista della band, fummo presenti a un concerto di Ivan, a Roma, credo nel 1979, e, la sua performance live era costituita da una forte interazione fra immagine/musica e gesto teatrale, ricordo molti monitor tv accesi sul palco e un accurata regia generale.

Quali sono i vostri prossimi progetti?

Abbiamo in cantiere, con gli Style Sindrome, un nuovo album di cui stiamo approntando le ultime rifiniture e il missaggio. Credo stia venendo bene!

Elektroshock intervista

Ivan Cattaneo cover tribute

Intervista a cura di Nicola Garofano.

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