Negli ultimi anni il mercato dei videogiochi ha abbracciato diversi d’approcci per accalappiare sempre più utenza. L’ultimo di questi è il genere dei toys games, dei videogiochi che solitamente per poter funzionare richiedono anche dei giochi reali esterni. L’esempio più lampante sono le statuette di Skylanders e Disney Infinity, capaci di unire collezionismo sfrenato con le statuette, e allo stesso tempo di proporre anche delle divertenti esperienze digitali.
Notando probabilmente il grande successo di questo genere, l’anno scorso Warner Bros. portò in Europa, tranne l’Italia, quello che con tutta probabilità è l’idea più geniale di sempre: un videogioco Lego capace di unire i mattoncini danesi reali e quelli digitali attraverso una semplice periferica esterna da collegare alla piattaforma di gioco. Lego Dimensions, questo il titolo, nasce per essere l’ennesimo videogioco lego firmato TT Games, ma in realtà il concept alle spalle è ben più profondo, e per certi versi anche molto rischioso.
A circa un anno esatto dalla release, Lego Dimensions arriva finalmente anche in Italia, accompagnato da una localizzazione italiana in audio e testi, e ovviamente anche dai numerosi kit Lego da costruire di cui vi parleremo nella nostra recensione.
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Come accennato in apertura, Lego Dimensions non è propriamente un titolo Lego classico, ma qualcosa di più articolato. Dove Disney Infinity e Skylanders richiedono delle statuette per giocare, Lego Dimensions prima dell’avvio chiede al giocatore di costruire il Toy Pad, un portale presente in ogni Starter Pack del gioco assieme alle minifigure di Batman, Gandalf, Wildstyle e la Batmobile. Grazie al classico libretto d’istruzione si dovrà costruire il portale, proprio come se si stesse costruendo un qualsiasi Set Lego, e poi passare al collegamento via USB alla console. Una volta costruito il portale sarà necessario costruire anche le tre relative minifigure che rappresenteranno sostanzialmente i tre personaggi giocabili nel gioco, mentre il montaggio della Batmobile potrà essere eseguito seguendo le istruzioni del libretto digitale.
E’ da premettere inoltre che con lo Starter Pack comune si potranno giocare tutti e 14 i livelli della campagna principale, mentre gli altri 27 livelli di gioco andranno per forza di cose sbloccati acquistando i vari set dedicati presso i rivenditori autorizzati:
Warner Bros. per Lego Dimensions ha un programma di espansione dalla durata di circa tre anni. Nel momento in cui vi proponiamo la nostra recensione il titolo si sta espandendo con i set legati alla Serie 2, e che come la Serie 1, introducono personaggi e mondi provenienti da numerose produzioni che hanno segnato la cultura popolare attuale e non, come Ghostbusters, Ritorno al Futuro, Harry Potter, i Gonnies, Gremlins, o addirittura Doctor Who. Da questo punto di vista Lego Dimensions rappresenta la produzione di TT Games più ambiziosa di sempre capace di racchiudere in un solo disco tanti universi diversi che per la prima volta possono interagire fra di loro.
Per la nostra recensione attuale possiamo solo dedicarci allo Starter Pack, che segue le avventure di Gandalf il Grigio, Batman e Wildstyle alle prese con il malvagio Lord Vortech, signore del pianeta Vorton intenzionato a cercare il punto esatto del multiverso Lego. Per riuscire nella sua impresa egli ha radunato alcuni seguaci piuttosto pericolosi come Joker e Saruman per esplorare le varie dimensioni dell’universo Lego e cercare gli Elementi Fondatori, una serie di oggetti capaci di sbloccare il potere del multiverso e conferire a Vortech la capacità di unire tutte le dimensioni per creare un solo mondo guidato dal suo spietato pugno di ferro.
Nonostante le premesse lascino intendere una gravosa minaccia, Lego Dimensions non si prende affatto sul serio, e come suo solito fa del suo grande punto di forza le gag fra i personaggi, e adesso più che mai grazie al variegatissimo roster che apre ai cross-over più folli di sempre. Proprio come il film di Lego Movie capiterà di veder interagire alcuni dei personaggi più improbabili, come magari un Batman che salva Gandalf il Grigio e la Compagnia dell’Anello durante l’inseguimento del Balrog nelle Miniere di Moria, oppure l’esilarante incontro fra il Batman dei videogiochi Lego e di Lego Batman: The Movie. Questi piccoli siparietti sono il cuore pulsante della produzione, ma come se la caverà il gioco con il pad alla mano? Scopriamolo!
Una volta collegato il Toy Pad alla console e piazzate sulla base le tre minifigure (se ne possono mettere fino a sette diverse), il gioco farà un rapidissimo check e attiverà i nostri personaggi nel gioco, questo accadrà ovviamente a ogni nuovo avvio. La campagna principale richiederà per forza di cose le tre figure dello starter pack, poiché è stata pensata per essere completata esclusivamente facendo affidamento alle loro abilità. Ogni livello riprende in modo piuttosto fedele lo stile dei classici giochi Lego, ma il grande vanto della produzione è la grande interazione che c’è tra il gioco e il Toy Pad, il quale richiederà in molte occasioni di risolvere alcuni puzzle ambientali spostando le minifigure sul nostro portale fisico. Queste interazioni non sono mai del tutto identiche fra loro, ogni livello propone delle interessanti varianti che ci obbligheranno sostanzialmente a gestire come meglio vogliamo le varie minifigure sul Toy Pad. Anche la Batmobile, e come tutti gli altri veicoli, ha un ruolo centrale nell’esperienza e molte occasioni la si dovrà impiegare per la risoluzione di alcune fasi platform. Ogni veicolo può inoltre essere potenziato spendendo i consueti gettoni Lego collezionati nel corso dei livelli, e questo sarà utile per sbloccare alcune skill passive o attive, ma soprattutto permetterà di ottenere altre due trasformazioni per esso. Ogni veicolo può avere fino a tre diverse forme, che il giocatore potrà cambiare all’occorrenza semplicemente smontando e rimontando i pezzi seguendo le istruzioni digitali proposte dal gioco. Smanettando nel menù dei potenziamenti abbiamo scoperto che tutto sommato si potrà effettuare la trasformazione del veicolo anche solo nel gioco, la scelta di rimodellarlo anche nella realtà è una mera questione estetica e di collezionismo, ma lo sforzo da parte di TT Games di proporre tutti questi elementi da meta-game è notevole, e rende tra le altre cose questa produzione la meno passiva in assoluto rispetto ai fenomeni di Disney Infinity e Skylanders, il cui funzionamento si riduce sostanzialmente al collegamento delle statuette e basta.
TT Games ha quindi sperimentato nel migliore dei modi l’interazione, proponendo un gameplay con le basi tipiche della serie Lego, ma portato alla sua massima espressione grazie all’implementazione del Toy Pad esterno. Come se non bastasse, a rendere Lego Dimensions un titolo denso di contenuti è la presenza di mondi liberamente esplorabili che propongono, come ormai accade spesso negli altri titoli della serie, dei piccoli sandbox dove il giocatore potrà interagire con volti storici di determinate storie, completare piccole quest secondarie, e collezionare gli ormai iconici mattoncini rossi e dorati. La nota negativa è che acquistando lo Starter Pack al modico prezzo di 79,90 Euro buona parte delle attività presenti in questi mondi saranno limitate perché alcuni puzzle richiederanno per ovvie ragioni altri personaggi dotati di abilità specifiche. Capirete quindi che per avere l’esperienza definitiva di Lego Dimensions è necessario un grosso investimento di denaro, considerando i prezzi piuttosto alti dei vari componenti esterni.
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Prima di lanciarci nella disamina del comparto tecnico bisogna fare una piccola premessa. Una volta installato il gioco su Playstation 4 è presente una grossa patch di circa 10 Gb. Se non installerete la patch perderete fondamentalmente due cose: l’ottimo e irriverente doppiaggio italiano, la localizzazione dei testi in italiano, e infine il supporto ai mondi e i personaggi provenienti dalla Serie 2 e Serie 3.
Ok, fatta questa premessa, passiamo adesso ai fatti. Il comparto tecnico di Lego Dimensions è pregevole, ma non rappresenta chissà che grande salto di qualità rispetto alle recenti incarnazioni. I modelli sono come sempre ben curati, il framerate è solidamente ancorato ai 30 fotogrammi al secondo. Dove la produzione spicca però è nella diversificazione artistica proposta per i vari mondi. Ogni mondo riflette ovviamente la licenza da cui trae ispirazione, l’eccezione alla regola è forse proprio quello dei Simpson, caratterizzato da un leggero tocco di cell shading adatto a conferigli il giusto spirito da cartoon.
Ottimo anche il doppiaggio italiano, in particolar modo proprio quello di Batman, che può contare sulla voce storica della serie animata, Marco Balzarotti. Eccellente in ogni suo ambito la colonna sonora, che propone tutti i temi musicali principali di ogni serie/film proposto in chiave Lego. (Si, c’è anche il tema di Doctor Who)
TT Games sperimenta e realizza probabilmente il titolo Lego più divertente degli ultimi anni, creando un gameplay perfettamente digeribile da grandi e piccini, ma anche il titolo migliore in assoluto sulla piazza a sfruttare alla massima potenza queste interazioni fra giochi reali e digitali che oramai popolano il mercato da diversi anni a questa parte. Lego Dimensions è la produzione Lego più divertente e ambiziosa che abbiamo mai giocato. Un costosissimo cross-over capace di unire mondi e personaggi che probabilmente mai si incontreranno in altri modi. Se amate i Lego in tutte le loro forme questo è senza ombra di dubbio il vostro titolo definitivo. Se non avete mai adorato la spensieratezza dei videogiochi Lego è inutile anche solo parlarne, statene tranquillamente alla larga.
🙂
-Un mucchio di licenze storiche che manderà in delirio i fan-
-Umorismo e spensieratezza firmata Lego-
-Gameplay come sempre solido, ma adesso interattivo-
-Doppiaggio e musiche eccellenti-
-La direzione artistica ha i suoi momenti-
🙁
-I prezzi dei set potrebbero essere un grande ostacolo-
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