Batman – Return to Arkham: recensione

Batman: Return to Arkham. I primi due episodi della serie Arkham si rifanno il trucco. Ecco la nostra recensione!

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  • Nome completo – Batman: Return to Arkham 
  • PiattaformePlaystation 4/Xbox One
  • Producer – Warner Bros.
  • Developer – Virtuos
  • Distribuzione – Digitale/disco
  • Data di uscita – 21 Ottobre 2016
  • Versione testata – Xbox One

Con l’avvento di Playstation 4 e Xbox One sembrano ormai diventate abitudinarie le riedizioni in alta definizione di giochi che tanto hanno spopolato sulle vecchie console. Si tratta di mere operazioni marketing, che alcuni publisher a volte utilizzano per testare l’interesse dei videogiocatori, soprattutto se parliamo di saghe fuori tempo massimo, mentre in altre occasioni diventano dei pretenziosi compitini volti a spremere un brand per far fiore la cassa, con risultati spesso e volentieri che lasciano molto a desiderare.

Anche la saga degli ottimi Batman: Arkham sviluppata da Rocksteady non è purtroppo sfuggita a questa smania dell’industria attuale, ed ecco che oggi ritorniamo sulle pagine di caroonMag per recensire questa ennesima,  ma comunque interessante collection per Playstation 4 e Xbox One. Ecco la nostra recensione di Batman: Return to Arkham!

Un Batman invecchiato bene

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Batman: Return to Arkham è una riedizione in HD che include al suo interno il primo Batman: Arkham Asylum e il suo sequel Batman: Arkham City, completi di tutti i contenuti scaricabili. Il perché al suo interno non sia stato incluso anche Batman: Arkham Origins è un mistero, anche se non sviluppato direttamente da Rocksteady, proprio come gli altri due titoli precedenti si era dimostrato a suo tempo un capitolo all’altezza delle aspettative che scavava nelle origini del pipistrello e che contribuì a riportare in auge anche la figura di un villain come Deathstroke. Ma senza dilungarci troppo su questa stramba decisione di Warner Bros tocca adesso parlare dei due titoli inclusi in questa raccolta, che a ben sette anni di distanza dal loro esordio su PS3, PC e Xbox 360 non sono invecchiati neanche un po’, riconfermandosi ancora oggi fra i migliori action/adventure sulla piazza, se non i migliori in assoluto per quanto concerne la trasposizione di un personaggio dei fumetti in un videogioco.

Prima di passare alla parte tecnica, che sicuramente è quella più interessante del pacchetto, è giusto fare una rapida analisi dei due titoli in esame.

Il primo Batman: Arkham Asylum nel 2009 si rivelò una sorpresa incredibile, un complesso metroidvania in terza persona ambientato all’interno del celebre manicomio di Gotham, con Batman intrappolato sull’isola a scontrarsi contro alcune delle sue nemesi storiche, capeggiate da un Joker in piena forma. Il gioco era a tutti gli effetti un action game, ma tutto il manicomio di Arkham era un gigantesco livello composito costruito con una sapiente attenzione all’intricato level design, che ci portava a esplorare cunicoli, corridoi e strani laboratori segreti, il tutto caratterizzato da nemici da sconfiggere, risoluzioni di enigmi ambientali grazie alla visuale da detective e immancabili gadet, e infine una grandissima attenzione da parte degli sviluppatori per i dettagli, che non risparmiavano davvero nulla. In tutto ciò spiccava ovviamente la grande rivalità fra il Detective più bravo del mondo, Batman, e l’incarnazione della pazzia fatta e finita, il Joker. A circa sette anni di distanza possiamo dire che il gioco non è cambiato di una virgola, anzi, forse resta il migliore della saga per quanto riguarda la compattezza generale della storia, più lineare e meno dispersiva rispetto ai successivi episodi più open world. Non è invecchiato nemmeno il primo esperimento di free flow system, a oggi uno dei sistemi di combattimento più geniali sulla piazza, capace di unire divertimento, spettacolarità e l’abilità del giocatore con il controller per la rapidità con cui bisogna picchiare brutalmente i criminali e schivarli.

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Con il sequel Batman: Arkham City invece le cose cambiano drasticamente, e quella struttura a suo modo compatta del primo episodio, diventa ancora più generosa. Abbandonato il manicomio infatti, gli sviluppatori ci portano dritti nella vecchia Gotham City, trasformata in un nuovo manicomio all’aperto dove i criminali possono vivere la propria vita ma comunque strettamente sorvegliati. Si amplia la mappa quindi, il centro dell’esplorazione assume i connotati di un free roaming diventando un grosso hub al cui interno ci sono vari edifici che una vola dentro riprendono invece la struttura classica da metroidvania vista nel primo Akham Asylum. Aumentano i gadget a disposizione e il sistema di combattimento diviene ancora più dinamico e le fasi investigative sempre più centrali nell’esperienza di gioco. La trilogia di Rocksteady celebra come mai prima d’ora la figura di Batman, in due imponenti avventure che sono, e saranno, destinate a fare scuola, e non solo nei videogiochi. Il Batman di Ben Affleck visto in Batman V Superman: Dawn of Justice deve molto proprio all’impegno profuso da Rocksteady nel ridare smalto al personaggio, perché Zack Snayder per il suo film ne ha ripreso l’estetica e alcuni tratti fisici, anche se i combattimenti sono l’elemento da cui il regista è stato influenzato maggiormente.

L’estetica conta

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Ma in cosa consiste quindi esattamente questa remaster? Sostanzialmente il team Virtuos ha messo mano sull’engine grafico di entrambi i giochi, passando da Unreal Engine 3 a Unreal Engine 4, versione aggiornata per supportare al meglio l’architettura di nuova generazione delle macchine. Si tratta della prima interazione fra la serie dei giochi Rocksteady e un engine di nuova generazione, visto che per il recente Batman: Arkham Knight il team ha preferito utilizzare l’Unreal Engine 3 apportando delle pesanti modifiche spingendolo al suo massimo, e come abbiamo riportato nella nostra recensione, i risultati finali sono stati ottimi.

Questa transazione grafica porta degli alti e dei bassi. Le migliorie più evidenti spiccano soprattutto sui modelli poligonali dei personaggi, adesso estremamente dettagliati e più espressivi, con abiti e costumi messi ulteriormente in risalto. Le texture dello scenario, e in modo particolare quelle di Arkham Asylum, adesso non sono più in bassa definizione e godono di un dettaglio nettamente migliore, e lo stesso dicasi anche per gli effetti visivi come la pioggia, che la vediamo letteralmente picchiettare sul cappuccio umido del nostro eroe notturno. Di contro c’è che i modelli dei personaggi secondari, nemici inclusi, risultano meno “sporchi” e ciò si traduce in modelli esteticamente plasticosi, un dettaglio da tenere in considerazione che per quanto ci riguarda mina una certa ricercatezza estetica che i Rocksteady avevano conferito ai personaggi nelle versioni originali. Anche alcuni personaggi principali sono afflitti da questo problema, ma nascondono bene queste problematiche grazie alla cura maggiore riposta originariamente nella loro realizzazione. L’Unreal Engine 4 conferisce quindi un dettaglio visivo nettamente superiore alle versioni originali, ma di contro c’è che la maggior complessità grafica ha influito sulla fluidità di entrambi i giochi, che in molte occasioni faticano a reggere i 30 fotogrammi al secondo, e se questo poteva essere giustificato dalle versioni originali approdate su due console dove bisognava giocare con qualche compromesso, è inaccettabile un risultato del genere su due macchine quasi tre volte più potenti.

Commento finale

Batman: Return to Arkham è una collection imponente, realizzata sicuramente con devozione e tanto impegno da Virtuos, e possiamo senza dubbio dire che il passaggio da Unreal Engine 3 a Unreal Engine 4 non passa certamente inosservato, come non passano inosservati neanche certi fattori negativi generati da questo rinnovamento grafico. Crediamo sia doveroso, vista anche la loro natura, che le riedizioni in HD debbano innanzitutto dare priorità alla fluidità prima del dettaglio, con Batman: Return to Arkham invece si è preferito puntare alla potenza bruta, e sicuramente non a costo zero, visto che cambiare il motore grafico di un gioco richiede un grosso investimento e tantissimo lavoro. Ci sentiamo in dovere di premiare l’impegno, ma non ci sarebbe dispiaciuto vedere questi due Batman girare sulle attuali console a 60 fotogrammi al secondo. Per il resto cosa dire? Batman: Arkham Asylum e Batman: Arkham City sono due titoli che giocati a distanza di anni dalla loro uscita, grafica rinnovata o meno, restano due grandi pietre miliari della passata generazione e vista la presenza di tutti i contenuti scaricabili non possiamo che consigliarvene l’acquisto.

VOTO: 7,5

🙂

-Entrambi i giochi sono ancora attualissimi-

-L’Unreal Engine 4 potenzia al massimo quanto di buono aveva già fatto l’Unreal Engine 3-

-Tutti i DLC inclusi-

🙁

-Il framerate singhiozza spesso-

-Alcuni modelli sembrano esteticamente più piatti-

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