Hitman – La Prima Stagione Completa: Recensione

La prima stagione di Hitman arriva nei negozi. Ecco la nostra recensione!

  • Nome completoHitman: La prima Stagione Completa
  • PiattaformePlaystation 4/Xbox One/PC
  • Producer – Square Enix
  • Developer – IO Interactive
  • Distribuzione – Digitale/retail
  • Data di uscita – 31 Gennaio 2017
  • Versione testata – PS4

Quando a suo tempo IO Interactive annunciò un nuovo Hitman con l’intenzione però di adottare una pubblicazione episodica, buona parte del web entrò in rivolta e criticò ampiamente questa politica distributiva. Il silenzioso Agente 47 sarebbe stato infatti protagonista di circa sei missioni, con uscita a cadenza mensile.

Questo modus operandi, non tanto diverso dalle avventure grafiche di Telltale Game o dall’operazione adottata da Capcom con Resident Evil: Revelations 2, era indubbiamente rischiosa da applicare ad un titolo come Hitman, basato interamente su un gameplay stealth. In tanti temevano effettivamente una frammentazione dell’esperienza di gioco, ma dopo un timido esordio sul mercato la formula di IO Interactive ha trovato il sostegno del pubblico e pur non raggiungendo le vendite dei precedenti capitoli, Hitman ha mantenuto fino alla fine le sue promesse iniziali, offrendo ai giocatori degli episodi auto conclusivi, capaci di soddisfare i palati di coloro che cercano un livello di sfida elevato e la possibilità di calarsi nella completa totalità nell’intrigante universo dell’Agente 47.

Ad un anno di distanza dall’uscita del primo episodio arriva nei negozi Hitman: La prima stagione completa, edizione completa che racchiude al suo interno tutti gli episodi distribuiti in precedenza, qualche contenuto inedito, e infine anche i bonus esclusivi legati ai preordini. Si tratta di un gigantesco pacchetto capace di offrire centinaia di ore di gioco grazie alla grande cura riposta da IO Intercative nella realizzazione del gameplay, tra i più appaganti e divertenti in circolazione se si guarda al genere di riferimento. Tra gli affascinanti paesaggi della bella Sapienza, e ville parigine, abbiamo spolpato questa nuova avventura con l’assassino più infallibile del mondo e siamo pronti a dirvi se l’opera completa vale tutta la sua spesa. Ecco la nostra recensione!

Bentornato Agente 47

Le vicende di Hitman si pongono a metà tra il sequel e il reboot. La storia inizia con un flashback ambientato 20 anni prima in cui assistiamo al primo incontro fra il futuro Agente 47Diana Burnwood, agente di supporto che i fan della saga conoscono molto bene. Per dimostrare il suo valore sul campo alla ICA e sostenere la fiducia della Burnwood, l’Agente 47 dovrà sostenere una serie di esami, i quali fungeranno poi da vero e proprio tutorial per introdurci alle meccaniche di gioco, sapientemente ereditate da Hitman: Absolution.

Lo diciamo fin da subito, (togliamoci questo sassolino dalla scarpa) la storia di Hitman viaggia su binari molto distanti dal gameplay, muovendosi quasi in parallelo… molto silenziosamente… come il suo protagonista. I sei episodi principali che compongono la prima stagione sono stati realizzati seguendo uno schema ben preciso, ognuno gode di una sua precisa personalità. Per fare un parallelismo al mondo televisivo potremmo definire la trama di Hitman di tipo “verticale”, quindi ogni episodio si presenta agli occhi dei giocatori completamente autonomo, tuttavia la presenza di un collante narrativo fra ognuno di essi è palese, ma resta li sullo sfondo pronta ad esplodere quando è il momento giusto. Grazie a questo espediente, molto discutibile se vogliamo, possiamo considerare ogni episodio un piccolo parco giochi a se.

Il risultato finale, soprattutto vedendo questa raccolta però, dimostra quanto Hitman sia il capitolo più contraddittorio della serie: da un lato abbiamo infatti un gameplay che rasenta la summa di quanto già visto in Absolution, mentre dall’altra una storia capace di emergere solo alla fine gettando giusto delle basi solide per una seconda stagione.

Quando il sandbox raggiunge nuovi livelli

Ognuna delle sei missioni principali sa sempre distinguersi per stile e level design, proponendo sei diverse e gigantesche ambientazioni al cui interno potremmo muoverci come meglio ci aggrada per raggiungere il nostro bersaglio.

A spiccare sicuramente per location e messe in scena sono la splendida Sapienza, una città immaginaria situata sulla costiera amalfitana italiana, e la caratteristica villa di Parigi addobbata a festa per celebrare una sfilata di moda. Queste due sono sicuramente le mappe più belle da vedere e giocare, grazie ad una grande ricercatezza di level design e direzione artistica.

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Ma è quando prendiamo il pad e ci immergiamo nel mondo di Hitman che la creatura di IO Interactive svela tutto l’impegno profuso dal team per concedere a queste sei ambientazioni atmosfere e modi di giocare completamente unici. Ogni missione offre approcci differenti grazie alle ambientazioni, “piccoli” mondi sandbox con cui l’Agente 47 può interagire per crearsi delle opportunità di mimetizzazione. Tutto è studiato nei minimi dettagli, e tutto viene messo a disposizione del giocatore per garantire oltre centinai di metodi differenti per infiltrarsi. Ci si potrà fingere un modello per la sfilata di moda, oppure personale massaggiatore del nostro obiettivo per poi spezzargli il collo in tutta comodità durante la seduta. Ogni missione è sostanzialmente un gioco nel gioco.

Ciò che rende però Hitman una delle esperienze stealth più soddisfacenti del mercato è data dalla pianificazione della propria missione. Prima di ogni missione, introdotta da un lungo e dettagliato briefing, sarà possibile gestire tutto l’equipaggiamento necessario ed eventuali scorte di supporto da nascondere nei vari covi dello scenario. Fatta questa piccola preparazione ci ritroveremo poi subito in missione, e sarà da qui che inizierà tutta la fase di pianificazione vera e propria. Gli obiettivi andranno raggiunti, ma tra noi e loro vi sono numerosi variabili che possono essere porte bloccate, guardie armate o passaggi segreti accessibili solo da personale autorizzato. Agire d’impulso sparando a destra e manca in Hitman equivale al suicidio, ogni azione andrà prima calcolata, bisogna studiare le routine degli NPC, o magari utilizzare elementi di disturbo come le rumorose monete, o ancora disattivare magari gli interruttori della corrente. Ogni elemento dello scenario in Hitman può mutare drasticamente l’ambiente in cui ci si muove, rendendosi favorevole o sfavorevole.

Giocano un ruolo cruciale ovviamente l’equipaggiamento e gli abiti. Tra gli oggetti più essenziali spiccano le già citate monete per distrarre, l’utilissimo grimaldello per scassinare le serrature, o dell’utile esplosivo adesivo da nascondere e far saltare al momento giusto. A questi oggetti si aggiungono ovviamente le armi, ma ognuna di esse andrà utilizzata con cautela e mai sfoderata in pubblico, fatta eccezione se si indossano abiti adatti. E parlando proprio di abiti, questi sono lo strumento principale che permetterà all’Agente 47 di entrare in contatto facilmente con i bersagli. Ogni abito potrà comportare dei benefici utili per raggiungere certe zone della mappa: per esempio travestirsi da cuoco può essere utile per raggiungere le cucine di una villa e avvelenare il cibo, mentre nel caso della sfilata a Parigi è possibile mimetizzarsi fra i modelli per avvicinare i bersagli. Ovviamente non tutti gli abiti potranno essere utili alla nostra causa, e attivando la modalità “Intuizione” potremmo localizzare gli NPC sospettosi, identificati da una sfera sulla loro testa. L’ottenimento stesso dei vestiti da un NPC andrà studiato seguendo un preciso schema di movimento: nei paraggi non dovranno esserci persone, bisognerà stordirlo senza far rumore, e possibilmente nascondere il suo corpo per evitare di destare sospetti. In altri casi oltre agli NPC potrebbero esserci delle telecamere, e in quel caso la situazione diventerà più complessa perché andranno eliminate le prove filmate.

Se invece volete eliminare i vostri bersagli senza sporcarvi le mani il gioco permette persino di sabotare gli oggetti con i quali sappiamo interagirà il nostro bersaglio. Ogni missione poi propone anche le “Opportunità”, degli obiettivi utili per assassinare il bersaglio, spesso in modi molto meno convenzionali e scenici che saranno contrassegnati sulla mappa come una missione secondaria. Queste Opportunità non dureranno per sempre, ma avranno una durata limitata. Se però volete godervi la produzione nella sua interezza, assieme anche al suo alto livello di difficoltà, il nostro consiglio è quello di cimentarvi in ogni missione stando lontani dalle Opportunità pre-impostate. Il fascino di Hitman sta nell’esplorare, provare sempre nuove strategie, a volte fallire anche, ma nulla batterà mai quel senso di soddisfazione e appagamento che si otterrebbe nel mettersi alla prova da soli e senza aiuto.

Hitman e l’online

Oltre alle sei missioni principali, questa raccolta completa propone anche tre missioni aggiuntive, per un totale quindi di ben nove missioni.

Tutte e tre le missioni sono in realtà ambientate nelle prime sei location, ma si ripresentano proponendo un level design completamente rivisto, e nuovi bersagli. Se neanche queste aggiunte vi bastano troviamo anche gli “Elusive Target”, bersagli pubblicati a cadenza mensile da IO Interactive che potranno essere eliminati solo al primo tentativo, quindi occhio a fallire perché una volta sfumata l’opportunità non sarà possibile cimentarsi nuovamente in queste missioni mensili.

A queste attività online si affiancano i Contratti, una modalità nella quale potremmo creare di nostro pugno delle missioni da condividere nella community; e la modalità Escalations che permette di rigiocare le vecchie missioni aggiungendo però dei modificati per rendere la sfida più “stuzzicante”.

Buona parte delle attività di Hitman sono per forza di cose legate anche alla componente online, e non è un caso il fatto che il blu-ray del gioco contenga appena 6 Gb di dati con i restanti 12 Gb da scaricare via patch. Nel disco sono comunque presenti tutti i contenuti base più essenziali per giocare, ma dimenticatevi classifiche e editor delle missioni nel caso decideste di giocare offline.

L’eleganza dell’assassino

Dal punto di vista tecnico Hitman non buca certamente lo schermo, ma gioca comunque  con dei compromessi giustificabili. Innanzitutto è possibile bloccare il framerate a 30 oppure optare per una maggiore fluidità grazie ai 60 fotogrammi, che però non sono mai solidissimi al 100%.

Pur non sbalordendo con i suoi modelli poligonali appena discreti, i grandi meriti grafici di Hitman provengono tutti dalla magnifica direzione artistica e il già citato level design, capace di proporre enormi e intricate mappe. Il tutto inoltre senza essere intervallato dai caricamenti fra una zona e l’altra. Il risultato da questo punto di vista, considerando anche la mole di NPC spesso presenti su schermo, è davvero impressionante.

Abbiamo un comparto grafico discreto ma sorretto quindi da una buona direzione artistica.

Vi lascio al commento finale…

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Commento finale 

Appagante e divertente. Hitman è stata una grande scommessa vinta per IO Interactive, che in questa raccolta completa è pronto ad offrire centinai di ore di puro intrattenimento. Il merito va senza dubbio al meticoloso gameplay studiato per garantire una rigiocabilità totale di ogni missione, a cui si affiancano le attività mensili proposte dal team e la solida community sempre pronta a sfornare nuovi Contratti con cui intrattenersi per ore. Se la scelta di distribuire il gioco ad episodi era stata è stata etichettata da molti come il tracollo del brand, ad un anno di distanza ci ritroviamo su queste pagine a discutere di quello che potrebbe essere senza dubbio un grande punto di riferimento per il genere stealth.

Attendiamo con ansia la seconda stagione!

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