Mentre il Giappone si prepara ad accogliere una terza versione per Yo-Kai Watch 3, seguito da una valanga di giocattoli, spin-off videoludici di ogni genere, e l’immancabile serie animata, intanto a noi poveri occidentali il franchise degli spiritelli di Level 5 ha iniziato solo l’anno scorso ad invadere il mercato con tutte le sue ramificazioni del caso.
E proprio a distanza di un anno dalla nostra recensione del primo Yo-Kai Watch, oggi siamo qui per parlare di Yo-Kai Watch 2, che adesso si suddivide in due diverse edizioni sottotitolate rispettivamente “Polpanime” e “Spiritossi”.
Come tradizione Level 5, a sua volta figlia del modus operandi Nintendo con i suoi Pokémon, le due edizioni propongono un roster di Yo-Kai differenti da catturare, così da enfatizzare il collezionismo e spingere i giocatori a cercare qualcuno con una versione opposta alla loro in possesso.
Nel nostro caso Nintendo ha potuto fornirci un codice della versione “Polpanime”, che fatta eccezione per alcuni Yo-Kai esclusivi rispetto alla corrispettiva “Spiritossi”, non propone altre differenze di sorta quindi possiamo tranquillamente parlarvi del gioco in modo assolutamente unanime. Ecco la nostra recensione di Yo-Kai Watch 2!
Yo-Kai Watch 2 è una vera evoluzione del suo prequel, ma gioca con alcuni compromessi narrativi iniziali che danno quasi un senso di dejavu. Il motivo? A causa dell’enorme successo della serie animata questo Yo-Kai Watch 2 si pone come un reboot/sequel del primo, che ricordiamo essere uscito prima dell’adattamento animato.
Level 5 ha quindi dovuto reinterpretare la storia originale immagazzinando elementi dell’anime, giocando con un pretesto narrativo iniziale nel quale il protagonista Nathan (adesso si potrà scegliere anche l’avatar femminile) perde parzialmente i suoi ricordi legati al magico orologio che gli permette di interagire con gli spiritelli dispettosi, quindi le prime fasi di gioco saranno quasi prese di peso dal primo episodio e reimmaginate, tuttavia l’impostazione del quadro generale tende a ricopiare fin troppo gli schermi del predecessore.
Dopo alcune ore iniziali che cercano di dare un senso alle vicende del primo capitolo pre-anime e questo sequel post-anime, tirante le somme la storia è praticamente sempre la stessa, il giovane Nathan grazie allo Yo-Kai Watch ha la capacità di interagire con gli spiriti Yo-Kai, che nella cultura orientale sono visti come degli spiritelli dispettosi, di conseguenza durante le sue avventure nella sorridente e accogliente città di Valdoro dovrà risolvere alcuni problemi che metteranno in pericolo la quotidianità dei cittadini.
Il normale ritmo degli eventi viene però spezzato da improbabili viaggi nel tempo che durante la seconda metà della storia ci porteranno nella Valdoro di 60 anni prima dove faremo la conoscenza del nonno di Nathan, costruttore dello Yo-Kai Watch.
Come sempre Level 5 sceglie la via delle atmosfere solari, pensate soprattutto per un pubblico di giovanissimi, ma che non denigra anche una fascia più matura. ben evidenziabile dalle meccaniche di gioco sapientemente ereditate dal panorama dei JRPG classici e dei “Pocket Monster” lanciati nel 1996 da mamma Nintendo.
Non fosse per il numero 2 nel titolo Yo-Kai Watch si sarebbe potuto tranquillamente considerare una revisione dell’originale come spesso avviene in questo genere di giochi. E invece no, il numero c’è, ma la progressione della storia ricalca troppe dinamiche già viste.
Cercando di sorvolare sulle fin troppe similitudini narrative, e sul fronte gameplay che Yo-Kai Watch 2 cerca di migliorarsi sensibilmente aggiungendo circa 200 Yokai inediti per un totale di quasi 500 creature da collezionare, e nuove zone inedite da esplorare situate fuori da Valdoro e accessibili grazie alla stazione ferroviaria oppure con i viaggi rapidi, ancora una volta ritratti come degli specchi riflettenti.
Come abbiamo accennato poco più sopra, la presenza di due versioni distinte ha dato la possibilità a Level 5 di dare ulteriore risalto alla componente multiplayer in locale e online, quindi oltre agli scambi vi è ora la possibilità di scontrarsi con gli amici oppure di formare un party con altri tre giocatori per cimentarsi nella modalità Yo-Kai Blasters per affrontare orde di Oni e accumulare premi.
Il sistema di combattimento altrettanto, si presenta quasi del tutto immutato. Il giocatore può comporre un party composto da sei Yo-kai, ognuno di essi agisce in modo automatizzato, mentre con il pennino della console sul secondo schermo è possibile attivare le loro abilità speciali dette “Energimax”, una volta cariche, completando alcuni brevissimi minigiochi.
Si tratta di un combat system apparentemente passivo, ma che in realtà nasconde più di quanto voglia mostrare. Per fare amicizia con gli altri Yo-Kai si dovrà infatti spendere molto tempo nel capire quali sono le loro pietanze preferite, nella speranza di fare colpo su di loro. Elemento poco esplorato durante le prime fasi di gioco, ma con cui si dovrà fare necessariamente i conti durante la seconda metà se si vogliono collezionare gli spiriti più rari.
Come dicevamo, Yo-Kai Watch 2 si pone come una redefinizione del suo predecessore, e così possiamo definire anche il suo comparto tecnico: una rebuild a tutti gli effetti dell’originale.
Ciò che invece ci piace tanto di Yo-Kai Watch 2, così come il suo prequel, è la sua direzione artistica carica di colori che si amalgama perfettamente alle atmosfere spensierate delle vicende di Nathan. Una storia dove forse i più grandicelli potrebbero ritrovarci ricordi di una spensieratezza naturale che per forza di cose con l’avanzare dell’eta sopperisce per fare spazio alla freneticità di una vita adulta sempre ricca di impegni. Da questo punto di vista la creatura di Level 5 ci mette cuore e anima nel ritrasmettere certe emozioni ormai dimenticate.
Chiudiamo parlando della localizzazione italiana, nei testi, nel doppiaggio, e persino nella valuta qui riconvertita in Euro. Esattamente come il precedessore siamo davanti ad un lavoro certosino da ogni punto di vista, così come la volontà di rimaneggiare anche alcuni nomi dandogli un tono più caricaturale.
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Se non fosse stato per il numero presente nel titolo il voto finale di questa recensione probabilmente sarebbe stato leggermente più alto, ma così purtroppo non è. Yo-Kai Watch 2 è una vera e propria estensione del suo precedessore in tutto e per tutto, un prodotto raffinato e profondo in pieno stile Level 5, ma fallisce nell’offrire sul proprio piatto dei veri contenuti inediti tali da giustificare la presenza di quel numeretto aggiuntivo nel titolo.
Se non avete giocato al primo capitolo con questo episodio potrete sanare tranquillamente le vostre lacune, dato che riparte sostanzialmente da zero, mentre chi è già fan probabilmente troverà più di un motivo per farci un salto grazie all’introduzione di nuovi contenuti quali YoKai inediti e una componente online finalmente sviluppata come si deve.
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