Fortnite – Recensione

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Dopo sei anni di sviluppo il nuovo titolo di Epic arriva sul mercato. Ecco la nostra recensione di Fortnite!

  • Nome completo – Fortnite
  • Piattaforme – PS4/Xbox One/PC
  • Producer – Epic Entertainment
  • Developer – People Can Fly
  • iDistribuzione – Digitale/Disco
  • Data di uscita – 25 Luglio 2017
  • Genere – Action/Builder/RPG
  • Versione testata – Xbox One

In questa fitto panorama del mondo videoludico il genere dei survival game è diventata una vera tendenza, abbondando dapprima le infinite pagine di Steam, e solo successivamente ha trovato casa anche nel mondo console grazie alla flessibilità dei nuovi hardware capaci di facilitare i porting tra le piattaforme. Allo stato attuale delle cose, se dovessimo citare un titolo capace di affermare anche su console il mondo degli action builder, questo è senza dubbio il popolare ARK Survival Evolved di Studio Wildcard.

Ma in cosa consiste esattamente questo genere? In pratica parliamo di giochi spesso calati in contesti estremi dove il giocatore è chiamato ad interpretare un sopravvissuto impegnato nella ricerca di materiali e approvvigionamenti di vario genere per costruire una propria roccaforte e difendersi dalle minacce. ARK è stato capace di svecchiare un po’ il genere rimuovendo innanzitutto gli ormai abusatissimi zombie già visti nei modi più disparati possibili, e introducendo al loro posto dei ben più feroci dinosauri.

Il risultato per ora sembra dare ragione ai ragazzi di Studio Wildcard, tuttavia da ben sei anni esiste un progetto capace di coniugare insieme questi elementi a cui sta lavorando Epic Games in collaborazione con People Can Fly (si, gli stessi di Gears of Wars Judgment) intitolato Fortnite. Un titolo annunciato nell’ormai lontano 2011, nonché il primo progetto ad essere stato sviluppato dall’azienda con Unreal Engine 4, ma caratterizzato da un lungo processo di sviluppo che ha permesso all’azienda di lanciarlo sul mercato console e PC solo oggi.

Ormai avevamo del tutto perso le speranze di vederlo, ma ecco che diversi mesi fa il gioco è riapparso dal nulla, pronto alla release. Una release che in realtà possiamo definire un vero e proprio early access venduto a prezzo pieno in retail e digitale, ma che nei piani di Epic diventerà un Free-to-play nel 2018. E oggi siamo finalmente qui con voi per spulciarlo nella nostra recensione!

La lunga notte

Il primo impatto con Fortnite è decisamente spiazzante poiché già nel primo tutorial il giocatore è invaso da una valanga di informazioni e menù che esplicano le bizzarre combinazione di gameplay.

Fortnite è infatti uno sparatutto co-op in terza persona con elementi sandbox, contornato però da una profonda componente di crating e raccolta materiali.

Quel briciolo di trama ci ricorda che noi siamo i pochi sopravvissuti ad una tempesta che ha spazzato via il 98% dell’umanità, trasformando tutto il resto in zombie golosi di sangue e carne chiamati Abietti. E’ doveroso specificarlo, ogni elemento presente nella marginalissima sceneggiatura di Fortnite è un concentrato di follia e colorato umorismo, capaci di sfociare spesso nel parodistico.

Il nostro obiettivo è quello di creare un forte capace di respingere le invasioni dei nemici, ed è proprio in questo frangente che entrano in scena gli elementi distintivi dei builders game, quali l’edificazione di costrutti per adornarli con trappole di ogni genere, passando infine per il piazzamento dei propri compagni d’arme in punti strategici della mappa.

La quantità di statistiche da tenere d’occhio è davvero alta, ma dopo un po’ di spaesamento iniziale basterà poco per assimilare le nozioni principali.

Ovviamente per costruire una roccaforte sempre migliore sono richieste anche risorse da investire nello sviluppo. Il gioco riesce abilmente a tenere sempre alto l’interesse del giocatore facendolo destreggiare fra missioni principali e incarichi secondari che avanzando con la progressione rilasceranno anche nuovi materiali per le costruzioni.

La natura più sandbox del titolo spicca ovviamente nell’esplorazione delle zone adiacenti alla base centrale, tutte generate proceduralmente e mai identiche tra loro, così da da alleggerire una prevedibile ripetizione delle situazioni.

L’ampiezza degli scenari è inoltre piuttosto generosa, e permette di esplorare anche i numerosi interni delle abitazioni, con la possibilità di distruggere qualsiasi elemento per rinvigorire i materiali in possesso. Ogni livello genera inoltre proceduralmente anche i segreti custoditi al suo interno, quindi potrà capitare di trovare qualche scrigno oppure di salvare altri sopravvissuti da inviare alla base per ricevere utili ricompense, tutti sempre piazzati in posti differenti.

Eroi leggendari

Per quanto riguarda il lato più ruolistico, in Fortnite non esiste un protagonista fisso da interpretare, ma più personaggi diversi definiti Eroi, che rispecchiano varie classi e offrono altrettante abilità che andranno sviluppate avanzando di livello. Così come i materiali, le armi e le trappole, essi vengono delineati da un rango colorato figlio dei più noti dungeon crawler che si possono trovare sulla piazza.

L’ottenimento degli eroi, così come armi, difensori e via dicendo, avviene attraverso il completamento di obiettivi primari e secondari, ma anche attraverso la rottura delle casse a sorpresa, qui ironicamente ritratte come dei lama.

Data la variabilità degli eroi e le abilità, il gioco cerca di spingere il giocatore a variare la propria scelta secondo l’esigenza delle missioni e il loro grado di difficoltà. Il titolo inoltre si orienta palesemente verso la cooperazione online, spingendo i giocatori ad agire in gruppo formando un team adeguatamente bilanciato.

Per quanto riguarda le armi, è possibile utilizzare quelle da fuoco a lunga distanza e quelle bianche. Il feeling delle armi da fuoco dimostra senza dubbio la competenza di People Can Fly con gli sparatutto, quelle biance invece sono piuttosto legnose quando bisogna gestire più nemici sullo schermo. In generale comunque esiste una discreta varietà di armi da cui attingere, e con tutta probabilità Epic non mancherà di supportare il titolo con nuovi aggiornamenti nei prossimi mesi.

Per quanto inizialmente possa sembrare scontato il paragone con Minecraft, in Fortnite l’editor non permette di costruire il proprio paradiso post-apocalittico ideale, ma si lega in modo indissolubile anche alla natura da tower defense, quindi dimenticate decorazioni e altre stravaganze annesse: tutto ciò che si imbastisce nel gioco è necessario alla difesa di piccoli obiettivi e al piazzamento delle trappole.

E proprio parlando di trappole, la libertà concessa ai giocatori è davvero tanta: si potranno per esempio creare dei lunghi percorsi adornati con degli spuntoni o creare delle stanze di passaggio con insidie sul suolo o sul soffitto per moltiplicare i danni.

Per fortificare le difese e sopravvivere agli assalti è inoltre consigliato schierare i Difensori, degli NPC che proprio analogamente agli Eroi possono guadagnare esperienza e salire di livello sbloccando nuove abilità. Impostando varie squadre secondarie di Sopravvissuti è inoltre possibile rafforzare la resistenza del campo base, influenzando anche altri fattori come la velocità di costruzione.

Tutto ciò non sarà disponibile da subito, ma andrà sbloccato investendo punti abilità in una serie di numerosi skill tree capaci di garantire una longevità davvero stellare. In questo caso ci sentiamo in dovere di precisare che il gioco in futuro si affiderà alle transazioni, ma già da ora si evidenzia una certa lentezza nella progressione delle abilità e il successivo sblocco di nuovi strumenti che, obbligano a rigiocare tantissimo prima di ottenere l’ambito premio.

Se già da adesso si avvertono queste fasi soporifere di derivazione free-to-play, il rischio di rovinare completamente tutto quando nel 2018 Epic adotterà questa formula è davvero altissimo.

Uno shooter colorato

Come dicevamo in apertura il gioco è stato sviluppato utilizzando l’Unreal Engine 4, il risultato finale è tutto sommato positivo.

La peculiarità di cui si vanta il gioco è ovviamente il coloratissimo comparto grafico, completamente cartoon e perfettamente in linea con le atmosfere scanzonate della produzione.

Essendo ancora un titolo in sviluppo qualche problema comunque non manca,come la presenza di piccoli bug grafici o imput dei tasti che spariscono, ma più in generale abbiamo dei caricamenti estremamente lunghi durante l’avvio, e il processo di generazione dei nuovi livelli.

Il netcode si presenta invece stabile. Durante il nostro test abbiamo giocato molto online e dobbiamo dire che la connessione con gli altri giocatori non ha mai mostrato il fianco a disconnessioni improvvise.

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Commento finale

Fortnite è un sparatutto che attinge da tanti generi per creare un ibrido estremamente divertente, capace di tenere incollati i giocatori per tantissime ore, e caratterizzato da un gameplay che nelle basi si presenta estremamente solido.

Attualmente in questa fase il prodotto è essenzialmente completo, ma l’ombra dei free-to-play è ovviamente una nota importante da tenere in considerazione, che potrebbe ulteriormente “appesantire” l’esperienza generale nel momento in cui Epic deciderà di abbracciare completamente questa formula nel 2018. Inoltre parliamo di un titolo orientato al multiplayer co-op, per tanto se cercate qualcosa da fruire in solitario, allora vi consigliamo di investire su altro.

 

 

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