Midsommar – Il Villaggio dei Dannati: Visto in anteprima per voi

Midsommar – Il Villaggio dei dannati, arriverà nelle sale a partire dal prossimo 25 Luglio. Abbiamo visto in anteprima il film diretto da Ari Aster.

Pur non essendo un amante del genere horror devo ammettere che questo film mi ha colpito in maniera positiva lasciandomi la curiosità per l’opera precedente che, vedro’ appena possibile, del regista Arl Haster (Hereditary – Le radici del male).

Personaggi principali una giovane coppia americana (Dani e Christian) in crisi e il gruppo di amici (colleghi di studi) dell’uomo.
Il film parte con una devastante tragedia familiare che coinvolge Dani. Tragedia che in qualche modo rinsalda temporaneamente il legame tra i due ragazzi.

Dani decide di partire con Christian (anche se osteggiata in maniera non aperta dagli amici di Christian) per una avventura estiva spensierata(?!) in Svezia per visitare un villaggio sperduto nel nulla durante la festa di mezza estate (Midsommar) svedese.
Questo villaggio e’ una sorta di comune da cui proviene uno dei ragazzi del gruppo di Christian (Pelle interpretato da Vilhelm Blomgren alla suo primo film internazionale e che vanta un passato tra teatro, musical e serie televisive scandinave).

So far so good (fin qui tutto bene), tragedia familiare a parte potrebbe sembrare il preludio a un tranquillo viaggio nella terra del sole di mezzanotte, infarcito di imbarazzati dialoghi tra Dani e il gruppetto di amici.
Giunti in terra vichinga, dopo un allegro trip a base di funghi allucinogeni (per i ragazzi) e the (a base di funghi allucinogeni) per Dani, il gruppo si dirige al villaggio dove, dopo una passeggiata stile cappuccetto rosso nel bosco, giunge e attraversando un portale di legno entrano in una sorta di comune agricola popolata da biondi e sorridenti personaggi, e’ l’antico villaggio Harga.



Il male en plein air e alla luce del sole.

Da questo punto in poi, perennemente immersi in una luce implacabile che disorienta i protagonisti, la storia virerà verso una pesante oscurità (metaforica) in un crescendo di terrore.
Il centro della storia e’ l’educazione di Dani, il suo ingresso in un sistema matriarcale gestito da riti e regole antiche, interessante la scena, che qualcuno ha definito potente, del rito di fertilità.

Il gruppo è composto da Dani (Florence Pugh) magistrale nella trasfigurazione del personaggio che, già preda di disturbi mentali per quanto accaduto alla famiglia, riesce a rendere credibile la transizione del verso l’accettazione piena di un antico culto pagano.

Christian (Jack Reinor) copre bene la parte del fidanzato egoista, più interessato alla sua tesi di dottorato sul villaggio che allo stato emotivo della compagna

Mark (Will Poulter), Josh (William Jackson Harper) piu’ o meno amici di Christian, il primo portatore sano di un conflitto con Christian riguardo la paternità della tesi sul villaggio e il secondo il tipico coglione spaesato che in ogni buon film horror deve bilanciare la serietà dei protagonisti.

Simon (Archie Madekwe) e Connie (Ellora Torchia) amorevole coppia di piccioncini che completa il quadro delle vittime sacrificali

Nel film , seguendo con attenzione, compaiono delle simpatiche “easter eggs” che, se interpretate, daranno qualche indicazione su cosa accadrà senza però rovinare la sorpresa allo spettatore.
La ricostruzione del villaggio di Halga (le riprese sono sono state fatte in Ungheria) sono dettagliate, almeno secondo chi un villaggio di quel tipo l’ha visto davvero 😉.



Degno di menzione il reparto scenografie e costumi, si nota lo sforzo di rendere credibile, fino nei dettagli di una tunica ricamata con rune mistiche, l’ambientazione.
Fotografia (luce) e colonna sonora adeguata al crescendo di spaesamento prima, fastidio orrore e accettazione poi di quanto accade.
Il viaggio sia fisico che mentale fornirà a Dani la consapevolezza e la capacità di eliminare quello che di tossico c’e’ stato nella sua vita.

Un quasi 4 su 5, a tratti si creano anche situazioni o battute (forse legate al doppiaggio italiano) che scatenano una comicità che in platea non abbiamo capito quanto programmata, ma come dicevo in apertura l’horror non e’ il mio genere quindi confido nella vostra clemenza

Fabio Di Pino per cM

Un film unico. Qualsiasi altro horror che uscirà dopo ‘Midsommar‘ dovrà affrontare il paragone

ha detto Jordan Peele, regista premio Oscar® di Scappa – Get Out e Noi

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