Sviluppato dai ragazzi del team di Pugstorm e pubblicato da Fireshine Games, Core Keeper è un titolo molto interessante soprattutto per gli amanti delle avventure sandbox: riesce a realizzare un’operazione “nostalgia” attraverso la presenza di modelli e progetti interamente realizzati in 2D. In un clima di incertezze dovuto all’impossibilità di mettere mano sui titoli prima della loro data d’uscita ufficiale, il privilegio di provare in early access è quanto di più gradito dagli ambienti come il nostro. Lanciamoci dunque in questa recensione!
Nel pieno rispetto della tradizione di titoli del genere, l’incipit narrativo di Core Keeper è un semplice pretesto per cominciare al meglio la nostra avventura. Vestiremo i panni di un esploratore che si risveglierà in un’antichissima caverna pullulante di creature, ma anche di risorse e tesori tutti da scoprire.
Il titolo ci metterà a disposizione un semplice ma efficace editor del personaggio, attraverso il quale potremmo personalizzarlo. L’obiettivo del nostro personaggio, dunque, sarà quello di svelare il mistero del “The Core”, una reliquia custodita nelle profondità della stessa caverna in cui ci siamo avventurati. Per far sì che ciò accada dovremmo sconfiggere diversi boss disseminati lungo tutta la mappa, in modo tale da poterci far strada sino all’ultimo, temibile, nemico. Sebbene la storyline faccia da sfondo a quello che è un pretesto per presentare il gameplay, è comunque da apprezzare la cura infusa nei piccoli elementi di lore che andranno man mano a delinearsi e soprattutto il design dei “boss” che andremo ad affrontare.
Il nostro esploratore sarà in grado di combattere contro i mostri ma al contempo anche di esplorare gli ambienti e di costruire la propria base. Un fortissimo focus è sicuramente puntato anche al lato gestionale, con la possibilità di gestire una sorta di fattoria attraverso la quale potremmo raccogliere ingredienti da utilizzare per cucinare e realizzare power up utilissimi on game. L’anima è un po’ quella di Minecraft o My Time At Portia, con un forte interesse anche e soprattutto per il crafting e per l’artigianato: sarà infatti questo l’unico modo di poter creare attrezzature sempre più temibili e farsi largo tra orde di nemici affamati.
Fondamentale nel gioco la ricerca di risorse che consentirà non solo di migliorare i nostri attrezzi, ma di craftare oggetti sempre più utili al superamento dei livelli più difficili. La grotta nella quale ci troveremo sarà in effetti generata proceduralmente, e sarà piena di risorse e materiali che andranno a delineare un ecosistema di gioco ricco e variegato.
Il crafting consentirà al nostro personaggio di potenziare i suoi strumenti e di entrare in dotazione di armi e di oggetti sempre più utili. Con l’avanzare del gameplay e con la differenziazione dei vari biomi che andranno ad intersecarsi in modo perfetto alla struttura dei dungeon, sarà di vitale importanza contare su questa meccanica del titolo senza la quale avremo vita difficile. La gestione dell’inventario è ben curata, per niente confusionaria, e catalogata in modo tale da non sortire effetti sgradevoli sul player.
Gli sviluppatori hanno anche ben pensato di introdurre una modalità multiplayer, fino a 8 giocatori. Sicuramente un ottimo modo di potersi alleare e superare i difficili boss. A proposito di ciò, nell’early access viene data la possibilità di affrontarne tre: Glurch la Massa Abominevole, Ghorm il Divoratore e L’Alveare Madre. Ciascuno di questi è dotato di un moveset unico e di un character design di tutto rispetto. Le boss fight sono divertenti, impegnative e soprattutto premianti: le parole chiave saranno determinazione e strategia.
In termini generici di prestazioni, il titolo riesce perfettamente a tenersi sui 60 FPS fissi, senza cali di prestazione notevoli. La cura grafica infusa in ogni elemento rende il titolo godibilissimo e adatto a tutti gli amanti del genere ma anche ai neofiti; gli accessori, le armi, i vari dungeon, tutto contribuisce a ricreare un’atmosfera misteriosa degna di opere ben più blasonate. Anche il comparto sonoro gioca un ruolo importante. La soundtrack presenta una moltitudine di tracce molto diverse tra loro che ben si accompagnano e amalgamano alle varie fasi di gameplay, ricreando un senso di compattezza che migliora l’esperienza complessiva.
In Sintesi
Core Keeper è un’avventura sandbox in 2D che ci sentiamo di consigliare caldamente. Presenta un sistema di personalizzazione molto curato, ed un gameplay davvero divertente e variegato. La possibilità di poter giocare in multiplayer, fino ad un massimo di 8 giocatori, rende il titolo adatto anche a coloro che cercano un titolo poco impegnativo (ma non per questo meno profondo) da poter giocare assieme ai propri amici.
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