Nella splendida cornice del Castello di Este, in provincia di Padova, i Tre allegri ragazzi morti portano sul palco l’incredibile spettacolo della vida e l’incredibile spettacolo della muerte.
Davanti ad un pubblico abbastanza numeroso (fatto perlopiù di giovani birromani poganti, ma anche di famiglie con bambini mascherati e mamme con pancione) il trio + uno ha proposto una scaletta che ingloba sia i pezzi più reggae del nuovo album “Primitivi del Futuro” (ad esempio La ballata delle ossa, Puoi dirlo a tutti e Codalunga) sia i classici del passato, richiesti direttamente da alcuni ragazzi alle transenne. Non sono mancati pezzi come Il principe in bicicletta, La tempesta, Bella Italia, Il mondo prima, Mio fratellino ha scoperto il Rock’n’roll e la poesia musicata della grande Alda Merini che ci ha purtroppo lasciati poco tempo fa, La salamandra. Il gruppo sul palco si è dimostrato in piena forma, sia a livello musicale che vocale, preferendo alla versione più punk di alcuni brani una lettura più posata in chiave reggae (Fortunello) con un risultato interessante.
Un’ora e mezza abbondante di live in cui i Tre allegri ragazzi morti han dato prova che nel mondo della musica non è importante solamente avere un’immagine d’impatto, ma anche crescere ed evolversi insieme alle proprie note. Ed è esattamente quello che hanno fatto, alternando e mescolando le canzoni più vecchie con il loro nuovo piglio giamaicheggiante, che stranamente non stona ma anzi rende i brani più interessanti e probabilmente fruibili ad un pubblico maggiore. Una grande prova di maturità in ogni senso. Un live intenso e divertente, bello. Oltre che gratis. E cosa si può volere di più da un concerto? Bella gente, venticello rinfrescante, poche zanzare, ingresso gratuito, ottimo impianto audio, ottimo impianto luci, una bella spruzzatina di fumo ad effetto sul palco e tanta buona Musica con la emme maiuscola.
Non c’è altro da aggiungere: i Tre allegri ragazzi morti non deludono mai.
Foto di Kaos
Michela “Mak” De Stefani per Mag-Music
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