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Dopo un’estate lunga un tour, partito a maggio dal Locomotiv Club di Bologna, gli …A Toys Orchestra tornano nella città emiliana chiudendo il cerchio dei live estivi e aprendone un altro, quello del tour invernale. Per questa serata d’inizio ottobre la location cambia, ci si sposta al Covo Club, storico locale bolognese della scena musicale alternativa. La fila interminabile fuori dal club fa capire che finalmente l’intenso lavoro della band, fatto di centinaia di date in lungo e in largo per tutta la ridente nazione, comincia a dare i suoi frutti; finalmente si entra e, dopo esser riuscita a intrufolarmi fin sotto il palco, il concerto può avere inizio.
Enzo Moretto, frontman della band, e la sua orchestra salgono sul palco facendosi spazio dal fondo della sala in mezzo al pubblico; nuovo ospite del gruppo campano, dopo Beatrice Antolini e Rodrigo D’Erasmo, è il polistrumentista Paolo Iocca ( Blake/e/e/e) figura ben conosciuta nella scena musicale bolognese.
Si parte con Mystical Mistake, decidono di rimanere ancora per un po’ legati a una scaletta che tende a promuovere il loro ultimo album, Midnght Talks; ci si allontana ogni tanto toccando vecchi pezzi come Mrs. Maccabrette, la ballad Invinsible e la Cornice Dance che scalda il pubblico ormai immerso in un mood danzereccio che sfiora il pogo tardo adolescenziale.
E’ interessante vedere come gli …A Toys riescano a ben incastrarsi e coordinarsi su un palco così piccolo forse non troppo adatto alla loro orchestra, ma loro son lì a scambiarsi gli strumenti, a roteare su quello stretto palco che non da’ grandi soddisfazioni neanche al loro suono.
Purtroppo ciò che arriva sotto al palco è una sonorità a volte sin troppo distorta, chitarre che coprono la voce di Enzo (voce e chitarra) e soprattutto di Ilaria D’Angelis (voce e tastiere), voce soavemente delicata che in quella stanza scura va a perdersi chissà dove.
Nonostante la location non tenda la mano alla buona riuscita del live, gli …A Toys Orchestra non deludono, il loro rock inizia ad allontanarsi dalle classiche strutture un po’ beatlesiane, strizzando l’occhio a delle musicalità più electro con un uso più massiccio di synth. E a divertire poi c’è sempre la marcetta danzante di Enzo Moretto che a vederlo costringe tutti a ballare insieme con lui.
Paola Rondini per Mag-Music
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