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Sbarazzini e apparentemente adolescenziali, sempre avvezzi a pubblicare passo dopo passo i loro brani, oltre che da circa un anno parte integrante del roster Garrincha Dischi, i cinque de L’officina della camomilla dovevano pur vedersela faccia a faccia con la pubblicazione di un album che ne raggruppasse buona parte. Dopo il precedente EP omonimo, “Senontipiacefalostesso Uno” risponde a quest’obiettivo. Un disco fatto di storie inverosimili, buffe, giocose, raccontato dalla voce brilla di Francesco De Leo, che presenta diversi momenti ottimamente riusciti. Una menzione particolare va all’intreccio di Pegaso Disco Bar e Ti porterò a cena sul braccio della ruspa, tra i momenti di maggiore rilievo, pur non essendo da meno il caldo giro di chitarra di Agata Brioches e una ballata come Un fiore per coltello. Bei spunti anche nelle venature country di La provincia non è bella da fotografare, il rilassante carillon che anima Lulù devi studiare Marc Augé e il punk alla TARM di Ho fatto esplodere il mio condominio di merda. Tolti alcuni momenti, su tutti l’imbarazzante collaborazione con Lo Stato Sociale, il risultato è più che buono, da ascoltare in simpatia, per un progetto che fa progressi.
Gustavo Tagliaferri
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