Ministri – Per un passato migliore

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Il cambiamento, con tutti i rischi che comporta, è la legge dell’esistenza“. A ricordarcelo con questa frase è stato Robert Kennedy, fratello del più famoso John Fitzgerald. A confermarlo, invece, con la musica ci sono i Ministri e il loro ultimo lavoro, “Per un passato migliore“.

A tre anni da “Fuori” il trio milanese sforna un album assolutamente rock, ricco di sfaccettature e, appunto, cambiamenti rispetto al passato. Ai Ministri è riuscita un’impresa quasi leggendaria, quella di fare un “secondo primo disco“: se “I soldi sono finiti” sta allo yin, “Per un passato migliore” è decisamente lo yang; bianco e nero, due facce di una stessa medaglia. Lasciati alle spalle gli esperimenti e i divertissement del lavoro precedente, la band è tornata alle radici, facendole viaggiare però verso nuovi orizzonti. Energico, feroce, solare, e, perché no, a tratti romantico, il nuovo album fa da contraltare alle atmosfere disagiate e claustrofobiche dell’esordio: dalla granitica Mammut a Comunque, inno dei tempi della crisi, passando per ballad intensissime come La pista anarchica. Sempre presente la vena politica del gruppo, una delle tematiche preferite dalla penna di Dragogna, così come il forte senso del tempo mutuato dal primo disco: tra Mille settimane, I tuoi weekend mi distruggono e I giorni che restano, “Per un passato migliore” racconta di una precarietà nella quale l’ancorarsi ai singoli momenti rimane l’unico antidoto all’oblio quotidiano al quale la società moderna ci costringe. E le differenze si sentono anche a livello di produzione, non solo per la presenza di Tommaso Colliva, ma anche per la scelta di registrare le canzoni quasi in presa diretta, così da ridurre al minimo quel distacco “energico” tra disco e live che nei lavori precedenti era palese. Davide Autelitano si conferma una delle voci più eclettiche e in forma del rock nostrano, capace di saltare senza problemi da un registro all’altro, tra melodie e urla rabbiose. Nel 2007 “I soldi sono finiti” era la cronaca di un mondo osservato di nascosto dalla finestra di una stanza, quasi una gabbia dalla quale fuggire.

Cinque anni dopo, “Per un passato migliore” dimostra che Davide, Federico e Michele sono usciti da quella gabbia, alla luce del sole, per raccontarci le contraddizioni del mondo che ci circonda. Qualcosa è cambiato, certo. L’importante però è non dimenticare da dove si viene. E questo i Ministri lo sanno bene.

Dario Marchetti

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Blogger professionista e da sempre appassionato esperto di telecomunicazioni, serie tv e soap opera. Giuseppe Ino è redattore freelance per diversi siti web verticali. Ha fondato teleblog.it, www.tivoo.it, mondotelefono.it, maglifestyle.it Ha collaborato tra gli altri anche con UpGo.news nella creazione di post e analisi. Collabora con la web radio Radiostonata.com nel programma quotidiano #AscoltiTv in diretta da lunedi a venerdi dalle 10 alle 11.

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