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Una storia regalata a ogni canzone, la musica illustrata ai tempi del fumetto. Per degli album interi il solo pensiero affascina, specie se si pensa che in tempi più recenti ciò è stato già ottimamente tentato da Daniele Sepe con il suo “Canzoniere illustrato”. Ma cosa può succedere quando il risultato finale è un autentico “comic play”? Domanda a cui i milanesi Kitsch hanno già pronta un’adeguata risposta. Perché “All You Can Eat“, loro nuovo EP, a due anni di distanza dall’esordio “Mentre tutto collassa“, sa come fare centro al primo colpo, servendosi di riff stoner che illustrano il mondo di Facebook, Twitter e affini (Social network) ed entrano nella mente di una ragazza prossima a una spirale di autodistruzione (Denise), momenti rock con sfumature southern per tematiche controverse e chiacchierate, di cui si può essere, volenti o nolenti, parte (Mondo indie) e un disagio che attraverso mantra punkeggianti è rintracciabile nel proprio posto di lavoro (Zero sbatti) oppure nell’affrontare la crisi dello stivale, servendosi di una vena cantautoriale altrettanto ben sfruttata (Nella melma). Il tutto per un quarto d’ora di musica che passa con molto piacere e rappresenta adeguatamente quel protagonista mascherato presente nel notevole fumetto allegato, tanto da invogliare il prossimo a tornarci molto presto.
Gustavo Tagliaferri
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