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Ozaena è il gruppo che suona per primo al Sinister Noise di Roma: introdotto dalla possente voce del suo cantante, si rivela composta da aitanti giovani che suonano un groove-metal alla Pantera. I due ingombranti pilastri davanti al palco impediscono una vista decente della band e del palco nel suo insieme, ma si riesce comunque a godere la loro esibizione. Nonostante la relativa giovinezza li riempia, probabilmente, allo stesso tempo di esaltazione e timidezza – il frontman dovrebbe almeno guardare verso il pubblico quando ci interagisce – si dimostrano comunque modestamente all’altezza del compito di aprire la serata per gli altri gruppi.
Quando arriva il turno degli Otsunami molti degli accompagnatori del gruppo di prima disertano il locale – solo alcuni torneranno poi, quando arriverà il momento dei Nero di Marte – e quindi la sala risulta leggermente più vuota. Il paradosso di questa formazione (e in parte anche della precedente) è che il problema principale di molti gruppi in sede live è la sostanziale staticità dei membri sul palco. In questi due esempi, invece, i chitarristi si dimostrano molto attivi, forse anche in maniera eccessiva per uno spazio estremamente ristretto come quello che offre il Sinister Noise, tanto da ribaltare microfoni (nel caso dei primi), o di rischiare di far cadere la propria spia e staccare più e più volte il jack del proprio strumento o gli alimentatori dei propri pedali (nel caso dei secondi). Mentre per quanto concerne l’aspetto meramente musicale, la proposta schizoide degli Otsunami, dediti ad una sorta di unione tra post-rock/hardcore, si dimostra un po’ troppo caotica e confusionaria dal vivo, mettendo in luce forse ancora una mancanza di esperienza del gruppo a riguardo.
Dopo due band romane molto giovani salgono sul palco i Void of Sleep da Ravenna, che accompagnano i corregionali Nero di Marte per tre tappe del loro tour italiano. Il loro sludge/stoner risulta molto efficace in sede live, carico di groove e intenso, tanto da portare qualcuno ad accennare un pogo, che scema però immediatamente nell’angusto spazio del locale. Nonostante siano di recente formazione la loro maggiore maturità – nell’età oltre che come musicisti – si fa vedere e sentire anche nell’esecuzione, che può considerarsi sostanzialmente ottima e quasi del tutto impeccabile.
Tempo di sistemare il palco e la batteria, di sostituire il set di pedaliere dei Void of Sleep con quello dei Nero di Marte – il primo dei quali risulta molto esiguo a confronto del secondo – e i bolognesi sono pronti a suonare. La loro capacità di variare da passaggi prettamente atmosferici a sprazzi più tendenti al techno-death (ereditati dagli esordi sotto il monicker di Murder Therapy) rimane immutata dal vivo, non calando neanche quando si tratta di destreggiarsi tra vari pedali ed effetti. Ogni membro si dimostra estremamente preparato dal punto di vista tecnico e la voce del cantante risulta incredibilmente straziante e allo stesso tempo energica ed esaltante, live ancora più che su disco. Non è un mistero che la proposta dei Nero di Marte guardi molto da vicino a quella dei Gorguts di “Obscura” e “Colored Sands” – e ciò li ha anche già portati a seguirli nel loro tour nordamericano, e li porterà ad aprire la loro unica data italiana di quest’anno a Brescia – ma ciò non toglie nulla alla bravura del gruppo emiliano, alla loro umiltà e alla loro simpatia; alla buonissima impressione, insomma, che mi ha fatto ascoltarli dal vivo al Sinister Noise.
Edoardo Giardina
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