Forex: euro in area 1,20. Draghi spinge per il quantitative easing

Il 2015 sembra essere ricominciato esattamente come era finito il 2014 sul forex, dove l’euro continua a vivere la sua fase di debolezza. Attualmente la moneta unica viene scambiata intorno a quota 1,20 sul dollaro. Per il momento, quindi, sono state rispettate le principali previsioni degli analisti che, 3 mesi fa, davano come probabile la soglia degli 1,8-1,20 entro la fine del 2014.

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Insomma nulla sembra essere cambiato ma, d’altronde, non bisogna meravigliarsi visto il ritmo di crescita dell’economia americana (gli ultimi dati sul pil danno un aumento del 5%) rispetto ad un Europa costretta ancora a lottare con i fantasmi del passato (vedi l’ennesima crisi i liquidità della Grecia) e con un’economia ancora in balia di disoccupazione e consumi ai minimi storici.

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Secondo quanto riportato dal sito di approfondimento finanziario www.forexdeer.com a questo punto risulta essere molto probabile un ulteriore deprezzamento della moneta unica a vantaggio del dollaro. Alcuni analisti danno come ipotetico punto di arrivo per fine anno la parità tra euro e dollaro, ipotesi al momento ancora tutta da verificare ma assolutamente plausibile.

Non a caso l’attuale governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ha ribadito proprio ieri la necessità di essere pronti a mettere in campo misure straordinarie per combattere su tutti i fronti il rischio di una possibile deflazione. Le parole di Draghi hanno spinto i mercati a credere che il governatore deciderà a breve per un quantitative easing (acquisto massivo di titoli per sostenere i mercati). La data da segnarsi è quella del 22 Gennaio 2015 quando si riunirà il prossimo board della Banca centrale Europea.

Rimane da sciogliere il dubbio relativo ai tedeschi, fondamentalmente contrari ad una politica così espansionistica della Bce anche se una decisione in tal senso potrebbe creare più di qualche problema sui mercati.

Tornando al forex e, in particolare alle valute da tenere sotto controllo, il 2015 sarà un anno importante anche per il rublo russo che dovrà affrontare l’attuale crisi energetica con le quotazioni del greggio sempre più proiettate al ribasso e i consumi di gas in fortissimo calo un po in tutta Europa (solo in Italia a Dicembre il calo dei consumi è stato del 30% circa rispetto a Dicembre 2013).

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Una situazione, quella della Russia, molto delicata che potrebbe avere non poche ripercussioni sui mercati finanziari e, in particolare, sul forex dove potrebbero riprendere le vendite massive sul rublo costringendo la Banca Centrale Russa a nuove misure straordinarie per contrastare l’attività speculativa.

Una prima importante indicazione di quello che sarà questo 2015 arriverà già con le scadenze di Gennaio in quello che, con molta probabilità, sarà un inverno molto intenso sul piano finanziario.

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