“Un albero che è nato da un seme piantato nella Polvere e che ora finalmente può accarezzare il Cielo” (Il bandito Trovarelli)
Dall’indipendenza alla CGD. Dalla CGD alla WEA. Dalla WEA all’indipendenza.
Potrebbe essere descritto così il percorso musicale travagliato, arduo, ma interessante e ricco di molte soddisfazioni di un duo come quello formato da quei due “banditi senza tempo” che rispondono ai nomi di Marino e Sandro Severini, ovvero i Gang. Due uomini con alle spalle le radici punk di “Barracuda Rumble Beat” e “Tribe’s Union”, e la successiva evoluzione “resistente” di matrice folk rock partita con “Reds”, evolutasi con “Le radici e le ali” e “Storie d’Italia”, fino a “Controverso” e alla collaborazione con il gruppo di canto popolare La Macina. Ma soprattutto, due menestrelli di stampo Springsteeniano che hanno ancora voglia di cantare al mondo tante storie. Quelle storie che fanno sempre piacere sentire attraverso la musica e non solo, e che sono ormai parte della nostra Italia.
“Tanti, siamo in tanti, tutti con le spalle al muro, avanti, andiamo avanti, Cosmopoli è il futuro” (Colpevole di ghetto)
“Dalla polvere al cielo” è un doppio bootleg, uscito solo nel 2009, che descrive quel “Controverso Tour” protrattosi dal 2000 al 2004 e che li avrebbe fatti ritornare all’indipendenza. Ed è anche una delle ultime testimonianze del talento del batterista Paolo Mozzicafreddo, che di lì a poco sarebbe passato a miglior vita, fortunatamente non prima di aver partecipato alle registrazioni di “Il seme e la speranza”.
Le loro storie sono cronache di attualità (Prima della guerra, Sesto San Giovanni), galoppanti e rabbiose invettive verso lo stuolo di mentecatti che ha invaso ormai da anni anche il Parlamento (La corte dei miracoli, Socialdemocrazia, Fermiamoli), omaggi a Nicola Sacco (Colpevole di ghetto), al Subcomandante Narcos (la versione italiana di Comandante), agli Stormy Six (un’intensissima versione inedita di Dante Di Nanni), i personaggi teatrali di Salvatores (Kowalsky, uno dei loro classici) e gli immancabili Clash e Sonny Curtis (I Fought The Law, un tuffo nel loro primo periodo). Il risultato è gustoso e pieno di carica e voglia di vivere.
Al giorno d’oggi, vedendo come sono ridotti Ligabue e Modena City Ramblers, bisognerebbe essere veramente soddisfatti di gruppi come i Gang. Sono invecchiati, sì, ma senza perdere capacità e inventiva, nonostante ne abbiano passate di cotte e di crude.
Ma i fratelli Severini sono ancora qui, a dare la buonanotte ai viaggiatori. Quei viaggiatori che non si stancano mai di guardare avanti.
Gustavo Tagliaferri per Mag-Music
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