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L’idea di concept album è un po’ una tradizione di un certo modo di intendere la musica rock. Sarà per l’energia, per la passione, per la vena epica che sprigiona questo genere, che da sempre si sposa alla grande con la voglia di raccontare un’unica grande storia attraverso un disco di canzoni.
Lo scrittore Enrico Brizzi e i genovesi Numero6 portano al parossismo il concetto di concept album (perdonate il gioco di parole) con “Il pellegrino dalle braccia d’inchiostro”, sfornando quello che possiamo definire un vero e proprio romanzo sonoro.
I testi sono caratterizzati dalla prosa ermetica e a tratti ostica, tipica di Brizzi (come ben sanno i suoi estimatori e detrattori). Le musiche accompagnano il tutto con ritmi trascinanti o sinuosi, a seconda dell’esigenza della storia, fungendo da vera e propria colonna sonora al racconto. La struttura (strofa parlata/ritornello cantato) alla lunga risulta un po’ ripetitiva, ma nulla toglie al risultato complessivo dell’opera.
Un disco davvero interessante che potrebbe fare da apripista se altri artisti in futuro vorranno cimentarsi con questa formula. Raccontarvi la trama della storia sminuirebbe la bellezza dell’iniziativa e priverebbe l’ascoltatore del brivido della scoperta e, soprattutto dell’interpretazione. Del resto stimolare l’immaginazione e la fantasia è la prima prerogativa di ogni romanzo.
Giovanni Caiazzo
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