E’ notte e piove. Senza capire come, vi ritrovate davanti a una casa abbandonata ed austera, sopra una collinetta. Il cancello cigolante vi porta direttamente all’entrata polverosa, tra ragnatele e rimasugli di ciò che una volta era una lussuosa villetta. Tutto è grigio, tutto è ormai morto. E all’improvviso da una stanza si sentono note apparentemente sconnesse, cupe, malinconiche e allo stesso tempo ipnotiche.
“Rain Feelings“, il nuovo lavoro dei Vivianne Viveur vi porta in un mondo notturno inquietantemente piacevole.
Dalla prima traccia Victorian Rain fino alla finale My Rainstorm, l’irriquietezza e l’oscurità regnano sovrane e vi imprigionano in atmosfere buie e uggiose. Le chitarre, aggressive e fulminanti come un lampo, squarciano un cielo nuvoloso e grigio, fatto di dolci note e dalla voce evocativa e sognante di Vienne Langelle. Malinconia a palate ma che non fa poi così male. Anzi, più si ascolta questo disco più si sta bene, come per assurdo; la bellezza di Rain Feelings aumenta proporzionalmente con gli ascolti. Tra le dieci tracce, spicca su tutte Hard Reeling, semplicemente sublime.
Un album che è difficile etichettare con un genere specifico (anche se dark pop calzerebbe) ma è molto conveniente, nonchè meglio, lasciarvi con la curiosità di ascoltare l’atmosferismo di una pioggia emozionale, che altro non è che “Rain Feelings”.
Michela “Mak” De Stefani per Mag-Music
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