Il “Mi Ami Festival” è da qualche anno vera istituzione per lo scenario indipendente italiano, una sorta di best of di tutta la stagione. Una rassegna che rimane ancora inarrivabile per il richiamo di pubblico, la quantità e qualità delle band presenti in cartellone.
Venerdi 4 giugno:
21.45 Amor Fou
Ancora una volta sanno proporre sapientemente un pop elegante leggero e malinconico con una vena retrò davvero deliziosa. C’è tutto quello che ci piace di loro, dalla voce di Raina in ottima forma alle fantastiche chitarre di Dottori, passando per le code strumentali interminabili.
22.50 Giardini di Mirò
Un viaggio pressoché strumentale in cui le chitarre la fanno da padrone e ci guidano tra attimi rilassati e impennate che diventano presto noise. Solo post-rock? Può darsi…
00.05 Il Teatro Degli Orrori
Diciamoci la verità, chi non è qui soprattutto per loro? Sono sicuramente la band del momento, due dischi che sembrano pura polvere da sparo, una serie di live infiniti…Signore e signori…Il Teatro Degli Orrori! “Ah, si…ma stanno suonando?” Queste sono le espressioni sulle facce di chi è davanti il palco. Il suono del gruppo arriva ovattato, sordo, a malapena si percepisce qualcosa delle chitarre. A poco serve intonare cori da stadio chiedendo più volume, Il Teatro sembra sotto una teca di vetro…un vero peccato!
Sabato 5 giugno:
16.30 Giobia
Una sorta di sbilenchi Mando Diao. Ci sanno fare alla grande sul palco. Mischiano garage e psichedelia in un suono ipnotico che ti cattura subito!
17.40 Criminal Jokers
Completamente folli! Un improbabile trio sul palco Pertini con basso acustico, chitarra elettrica e un batterista che suona (in piedi!) e canta con una grinta incredibile. Indie carico e grezzo che spacca! Se me lo raccontassero non ci crederei!
18.20 Movie Star Junkies
Trovate sceniche folli anche per loro, tanto da ritrovarsi a suonare una scala vestiti con un fresco abitino da donna! Peccato che il sound e i pezzi non siano così convincenti e, nonostante il delirio che avviene sul palco, si finisce presto per perdere attenzione.
19.45 Kalweit & The Spokes
E’ sempre un piacere ritrovarli live! Perfetti, coinvolgenti, con una manciata di brani sporcati di blues. Suonano inspiegabilmente venti minuti scarsi, ne avremmo voluto di più…
19.55 Aucan
Qualcuno li ha definiti “L’ennesimo grande gruppo che l’Italia non merita”. Perfettamente d’accordo, se arrivassero dall’estero sarebbero molto di più di uno dei migliori gruppi indipendenti che abbia mai visto! Disco eccezionale e una carica live strepitosa! Cosa volete di più?
20.45 Buzz Aldrin
Tanto noise e puro fracasso, ma poca sostanza…appena sotto l’impatto sonoro c’è attaccato poco. Non si riesce a capire quale sia un pezzo e quale l’altro, risultano molto confusi soprattutto senza conoscere il disco in versione da studio.
21.35 Drink to Me
Dopo aver sentito e recensito il loro disco non vedevo l’ora di gustarli live. Purtroppo la voce di Marco Bianchi non è al top, provata da tre concerti in tre giorni, e questo fa perdere qualche punto ad una band che nel panorama italiano sta lavorando molto bene. Sempre credibili con le loro maschere bizzarre!
Daniele Bertozzi per Mag-Music
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