Il dubstep è sicuramente diventato una tendenza in ambito elettronico, ma finora le sue ritmiche sono state intaccate ben poco da sonorità che vanno dal pop più riflessivo al post-rock intriso di sperimentazione e paesaggi quasi ambient, passando per il trip hop più moderno e multiforme.
Artefici o forse precursori (ancora non si sa cosa diventeranno) di quest’accattivante mix sono i Nedry, trio proveniente da Londra costituito dalla cantante nipponica Ayu Okakita e dai “tuttofare” Matt Parker e Chris Amblin. Con questo potente agglomerato di generi e sonorità i Nedry creano paesaggi sfumati, incorporei, soavi e delicati sfiorando sempre una certa oscurità. E così s’incombe in un miscuglio ben alimentato di ritmi e melodie tranquille ed eteree, ma sempre sul punto di esplodere, ascoltate a tal punto A42, Apples and Pears, il singolo Swan Ocean e la title track Condors, in quest’ultima basso pseudo-funk e ritmi ossessivi (qui l’ascoltatore è meravigliosamente vittima del suono). Si nota subito la vicinanza lirica della seducente Okakita con quella di Bjork. Ma parlavamo di esplosioni. Per non rendersi affaticanti e troppo piatti i Nostri mettono a punto un paio di pezzi-bomba dal puro gusto post-industrial: Squid Cat Battle e la strumentale Scattered con i suoi chitarroni che fanno tanto Nine Inch Nails. Ma c’è anche spazio per un paio di ghost track placide e sognanti: Four Layers of Pink e Where The Dead Birds Go.
Concludo col dire che i Nedry si candidano come abili esecutori di una nuova corrente elettronica, che essa sia il trip-hop del nuovo millennio oppure no. Per questo se ne apprezza la carica innovativa e non rimane che aspettarli al varco.
Davide Ingrosso per Mag-Music
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