Prendi cinque ragazzi torinesi seriamente intenzionati a spaccarsi sul palco, prendi un metal melodico con qualche momento di screamo qua e là, butta tutto nel pentolone della musica meno commerciabile (almeno in Italia) e mescola per due anni. Dopo due anni di prove e concerti, esce il primo EP dei Kenningar, dandogli come titolo l’unica cosa che manca in questo 4 tracce: “Silence”, il silenzio.
Da subito si nota l’equilibrio dei brani, che alternano passaggi melodici ad altri più violenti (su tutte Scars’n’Blood), senza perderne la compattezza e creando una sorta di vortice di bene e male. Non sai se sentirti incazzoso con il mondo o amare tutti. Complice una bellissima voce, quasi sempre pulita, che accompagna il martellare di una batteria precisa e potente (ascoltare Pure Sugar in Vein per credere). Il tutto è dominato dal potente binomio di chitarra e basso, i cui riff incisivi riempiono l’aria e si incastrano perfettamente con tutto il resto: gran parte del merito va quindi alle chitarre, che rendono i brani dei potenziali singoli-tormentoni. I testi in inglese cascano a pennello in questo genere, nonostante la pronuncia necessiti di una rispolveratina. Ma non può mica essere tutto perfetto, altrimenti non sarebbe vero, no?
Quel che è certo, però, è che Silence è un ottimo inizio di carriera musicale e che i Kenningar partono decisamente con il piede giusto. Non mi resta altro che fare un grande in bocca al lupo a questi giovani e schiacciare di nuovo play al mio lettore.
Michela “Mak” De Stefani per Mag-Music
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