“Solo sul mare si è davvero liberi.” Eugene O’Neill
Nelle abili menti dei Miavagadilania il mare è un qualcosa di estremamente importante. Non hanno paura dei suoi abissi, anzi probabilmente coglieranno le sue insidie e le sue onde come trampolino per arrivare alla dolce costa che attendono.
Quindi, chi è pronto a naufragar non tema, perchè le loro note gravi, il dolore e l’amore sono le coordinate perfette per salvarsi.
Tra momenti di placida quiete, esplosioni inaspettate, intime riflessioni e chitarre ora arpeggianti ora distorte la band erige la sua prima fatica su lunga distanza. Musicalmente parlando ci si ritrova spesso in ampie e fitte sezioni ritmiche sulle quali poggiano i piedi le melodie, oscure e pungenti, e le paranoiche liriche basate su una scrittura malinconica, negativa ma ricca comunque di speranza.
Non c’è tanto da dire su “Il mare ci salirà negli occhi”, perché si presenta come un album predisposto a una valutazione estremamente soggettiva. Di sicuro dona un accento in più sul rock italiano, nonostante purtroppo dia spesso una sensazione di piattezza generale e di vuoto.
Davide Ingrossi per Mag-Music
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