Marky Ramone Blitzkrieg – Teatro Miela, Trieste 09-09-10

Ci sono sogni che sai perfettamente essere irrealizzabili. Uno dei miei è andare ad un concerto dei Ramones.

Nati a metà degli anni ’70, i Ramones sono stati uno dei più importanti gruppi punk rock statunitensi, nonchè i fondatori del movimento punk newyorkese. E’ difficile riassumere in poche righe la loro lunga carriera, fatta di alti e bassi, successi e instabilità; dal 1974 al 1996, anno del loro scioglimento, hanno pubblicato quattordici album e sei tratti dai loro innumerevoli live: una storia che non passa inosservata. Piacciano o no, i Ramones rimangono e rimarranno sempre uno dei gruppi fondamentali del punk rock.

Oggi, dopo decenni dalla loro nascita, la loro musica vive ancora. E vive anche Marky Ramone (classe 1956), l’unico componente ancora al mondo, che per ricordare i bei tempi che furono e far contenti i fan di tutto il mondo, ha fondato una band tributo ai mitici Ramones. E non so nemmeno se sia giusto chiamarla “band tributo” visto che uno di loro ci suona ancora. Eccome se ci suona.

Assistere al live della Marky Ramone Blitzkrieg è stata un’emozione unica. Il Teatro Miela di Trieste abbandona le sue vesti composte per accogliere un’onda di punk di qualsiasi generazione: gente che negli anni d’oro del genere seguiva il gruppo, gente che li ha scoperti troppo tardi, gente che per forza di cose non avrebbe potuto conoscerli prima (per esempio: nel ’96 io avevo otto anni).

Marky Ramone sale sul palco e, davanti a una folla letteralmente impazzita, ringrazia per la nostra calorosa accoglienza e introduce i suoi compagni musicali. Si posiziona dietro alla sua fedele batteria e dopo un “One two three four” iniziano i classici marcati Ramones. Uno dietro l’altro, tutti i pezzi più famosi e amati si susseguono senza pause. Incredibile è la precisione ma soprattutto la resistenza del nostro leggendario batterista, che senza batter ciglio (ma sudando un botto) esegue tutti i brani senza perdere lucidità. Accanto a lui sul palco troviamo un cantante  la cui voce e le cui fattezze (altissimo, estremamente magro) ricordano molto Joey Ramone, e un chitarrista in pantaloni di pelle e un bassista con le stesse movenze di (rispettivamente) Johnny e Dee Dee Ramone. Una sorta di flashback nel passato, anche se quel passato non è mai stato vissuto.

Cantando a perdifiato tutte le canzoni che ho sempre potuto ascoltare solamente in cd, pogando in mezzo a punk che sembravano venire direttamente dal ’77 e ritrovando negli occhi delle persone la stessa emozione che stavo provando io, mi sembrava di essere in uno dei tanti dvd dei Ramones che ho imparato a memoria. E’ una sensazione difficile da descrivere, perché è altrettanto difficile da vivere. Sì, probabilmente ho assistito ad un vero e proprio salto nel passato, perché nonostante tutto intorno fosse moderno e nuovo, quello che il pubblico stava vivendo era un’emozione semplice ma forte, come la musica dei Ramones. Quattro accordi a canzone velocissimi, ripetitivi e potenti quanto una scarica di pugni in piena faccia: non si può rimanere indifferenti. Quasi due ore di concerto con rarissime pause per riprendere fiato (noi e loro) e con tutti i pezzi che hanno fatto la storia. Gran finale con il singolo per eccellenza, Blitzkrieg Bop, che ci ha letteralmente stesi.

Mi piacerebbe dire che ho assistito ad un concerto dei Ramones, anche se purtroppo ce n’era solamente uno, eppure la musica, la carica e il clima di quel giovedì 9 settembre 2010 mi sembravano gli stessi di quando su quei palchi erano in quattro. E nonostante io non abbia vissuto quegli anni, sono certa che intorno al nome Ramones ci sarà sempre un’aura di attitudine punk che non morirà mai.

Punk’s not dead.

Scaletta:

Rockaway Beach

Teenage Lobotomy

Psychotherapy

Do You Wanna Dance

I Don’t Care

Sheena is a Punk Rocker

Havana Affair

Commando

Beat on the Brat

53rd and 3rd

Rock’n’Roll Radio

Now I Wanna Sniff Some Glue

Gimme Gimme Shock Treatment

Rock’n’Roll High School

She’s The One

Judy is a Punk

Poison Heart

I Believe in Miracles

The K.K.K. Took My Baby Away

Pet Cemetery

Chinese Rock

I Wanna Be Sedated

I Don’t Wanna Walk Around With You

Pinhead

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Something To Do

Cretin Hop

Ramones

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Loudmouth

Wonderful World

Blitzkrieg Bop

Michela “Mak” De Stefani per Mag-Music

Blogger professionista e da sempre appassionato esperto di telecomunicazioni, serie tv e soap opera. Giuseppe Ino è redattore freelance per diversi siti web verticali. Ha fondato teleblog.it, tivoo.it, mondotelefono.it, maglifestyle.it Ha collaborato tra gli altri anche con UpGo.news nella creazione di post e analisi. Collabora con la web radio Radiostonata.com nel programma quotidiano #AscoltiTv in diretta da lunedi a venerdi dalle 10 alle 11.

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