Le maschere di Clara sono Lorenzo Masotto (pianoforte, basso e voce), Laura Masotto (violini e voce) e Bruce Turri (batteria e voce) e vengono da Verona. Da poco è uscito “23“, loro EP d’esordio, perfetta simbiosi tra studi classici e una forta attitudine rock. Alcune domande per loro…
– Che cosa nascondo “le maschere di Clara”?
– La follia di Clara Wieck…
– Da quali esperienze arrivate?
– Dai corridoi del conservatorio alle sala prove senza riscaldamento, dagli Studio Recording con la “esse” maiuscola ai garage, dai concerti in teatro ai “peggiori live club di Caracas“!
– La vostra è una formazione particolare, riuscite a creare un muro di suono avvalendovi solamente di basso, batteria, violino e pianoforte, senza l’uso delle chitarre.
– Ci sembrava già abbastanza (le chitarre non erano comprese nel pacchetto)!
– La vostra musica è ricca d’influenze diverse. Io la definirei “carnale”, voi come la definireste?
– Viscerale, anche al nostro caro Beethoven piaceva così.
– Che cosa volete raccontare attraverso le vostre liriche?
– Frammenti racconta il bisogno di non essere schiavi delle proprie emozioni, “le sette false labbra che sbraitano” non sono altro che la delusione, la rabbia, l’angoscia, la solitudine, il rancore, il dolore e il tormento. Porpora racconta la storia di un vulcano che non muore mai. Sogni estinti racconta il declino dell’uomo nella società moderna.
– Perché intitolare il vostro EP d’esordio “23”?
– Il 23 è un numero che ci insegue, ci circonda, ci perseguita. Se ci volete credere, appena saliti in macchina dopo aver firmato il contratto con Jestrai l’orologio segnava le 23:23 e c’erano 23 gradi!
– Come mai la scelta di usare parti tratte da “Il giardino delle delizie” di Hieronymus Bosch come copertina?
– Ci piace il surrealismo di Bosh, ma soprattutto il coraggio di sfidare un’epoca che non lo rappresentava. È un artista da cui noi traiamo grande ispirazione, lo troviamo geniale. Abbiamo scelto la parte destra del trittico che rappresenta la dannazione perché la riteniamo un valido ritratto dell’attuale conflitto esistenziale umano.
– Cosa ci si può aspettare da un vostro concerto?
– Bruce dice: “rabbia, rabbia, rabbia“. Lorenzo dice: “emozione“. Laura ride e non vede l’ora di suonare!
– Programmi per il futuro?
– Un disco nel cassetto, una valigia di strumenti, un video fuori serie e tante date!
Marco “C’est Disco” Gargiulo per Mag-Music
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