Chi, meglio degli Amycanbe, poteva consegnare alla musica una fiaba dai sapori agrodolci come “The World is Round” di Gertrude Stein? Beh, questa è un’ottima occasione per la band ravennate, infatti “The World is Round” è l’EP che anticipa il prossimo album, in uscita nei mesi a venire.
C’è un nesso tra le due creature, quella letteraria e quella discografica, e si percepisce subito; perché, sin dalle prime note di Round and Round, la leggerezza e l’appariscente emotività tipica delle fiabe per bambini fanno capolino, grazie ad un elegante pianoforte che non vede l’ora di tramutarsi in beat e loop minimali. È ciò che, in effetti, avviene nella successiva Rose is a Rose (“Rosa, che se magari non si fosse chiamata Rosa, sarebbe stata davvero una rosa”, scriveva la Stein), dove il trip – hop tipico dei Nostri si fonde con il fattore minimale e con l’impeccabile voce di Francesca Amati, tenera e gentile come non mai. Si veda appunto la seguente Blue Mountain, che in poco più di due minuti sviscera un’elettronica spicciola e abile a insorgere nel refrain accattivante, ma comunque delicato e fiabesco. In fondo, oltre al trip – hop bristoliano, è evidente anche un certo piglio indietronico: in Climbing sembra di stare dalle parti degli ultimi Lali Puna. Il pezzo forte della breve raccolta è la conclusiva Everywhere; forse più inquietante che fiabesca, ma forte di un appeal rigido, soprattutto quando si assiste all’inaspettato infuriarsi della voce e delle musiche. Eppure, anche quando sono le distorsioni e le vigorosità a tenere in mano le redini, c’è sempre un soave e inespugnabile senso d’innocenza e di dolcezza a regnare sovrano; altrimenti questa non si potrebbe più chiamare fiaba.
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