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Un decadentismo che in realtà decadentismo non è. Io lo dico sempre che “le parole sono importanti” e unòrsominòre. mi toglie sempre il gusto di urlare il mio pensiero. Mi anticipa e mi lascia col fiato sospeso. Questa non è poesia ma semplicemente “la vita agra” di un uomo che brucia le sue parole, intonando le sfumature di un Bianconi e di un Vasco Brondi molto più alla mano. È incazzato e fa bene! È spudorato e fa bene! Non lascia nulla al caso e non risparmia nessuno, e fa bene! I testi seguono metriche assolutamente nuove e personali e ciò che vuole dire si comprende! È chiaro!
La prima traccia, quella che apre il (capo)lavoro dell’artista, si distacca totalmente da quello che è il modo di vedere e percepire le cose dalla gente comune. unòrsominòre. non è un uomo comune, e si sente.
La sua filosofia è come se fosse un cerchio, una ruota che gira continuamente e che non torna mai al punto di partenza. unòrsominòre. fa tremare e la sua voce, a volte rotta dai neuroni incendiati e a volte bruta, resta nel petto lasciando un magone piacevole. Istiga il pensiero, ti muove, ti schiaccia. La musica appuntita e aspra ti porta a bere tanta acqua, come se avessi succhiato per ore un limone.
”Agra” è l’aggettivo più appropriato per una televisione che fa schifo, per un lavoro che non ti dà da lavorare, per il mutuo, per le scelte fatte male da chi ci circonda, per la cassa integrazione. Perdenti più sani segna una rottura, credo giusta, con quello che è il mondo attuale.
A volte non c’è da migliorare, a volte sì. unòrsominòre. ha realizzato un disco che ”si apre in due”, nuovo, diverso, credo unico.
Ilaria Caffio per Mag-Music
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