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Antonio Pepe non è un novellino; dopo una carriera cominciata come fondatore dei The Spaceshits, si univa a garage band che prendevano il nome di Les Sexareenos e Mind Controls. Riappariva successivamente con lo pseudonimo di BBQ, per anni si presta a qualsiasi tipo di collaborazione per riappare oggi, in veste di one man band con il nuovo pseudonimo di Mark Sultan.
Il canadese in un mese ha tirato fuori una tripletta che comprende due album e una sorta di compilation degli stessi. Quello che andiamo ad ascoltare oggi è proprio “Whatever/Whenever”, sintesi di ciò che ascoltiamo in “Whaterver I Want” e “Whenever I Want”, usciti in un lasso di tempo così limitato da dover aver paura di confonderli l’uno con l’altro anche per la mancanza di varietà di genere.
In questo “sunto” vengono presentati tredici pezzi tratti dalle citate uscite in stile anni ’60, qui tutto suona fortemente americano. Drive-in, ragazze con gonne larghe e frullati colori pastello tra le mani, ragazzi con il giubbino di pelle: è come se fossimo stati catapultati improvvisamente in una puntata di “Happy Days”.
I pezzi si compongono della forma-canzone base, accordi essenziali, riff martellanti, batteria dritta e lineare atta a far saltellare. Questa raccolta di pezzi appare pregna di sentimenti, la voce si compone di versi strillati e grintosi, dove non manca mai la melodia, a cavallo tra l’irriverenza e il mimetismo d’epoca.
La verve forzatamente revival doo-wop cade quindi in una ripetitività tediante. Buona l’esecuzione, non altrettanto buona l’idea generatrice.
Eliana Tessuto per Mag-Music
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