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Insolita, ma non certo isolata, è la storia di tre ragazzi che hanno composto il loro primo nucleo sonoro più di nove anni fa, fino a giungere all’esordio nel 2005, per poi accantonare tutto lasciando passare un po’ di tempo. Finchè, proprio nel 2011, non si presenta l’occasione giusta per ricominciare da capo, al suono di un EP, anzi, di un “Eppì“, come lo definiscono loro stessi. Questi sono i May Day, un nome che spiega tutto: aiuto, aiuto, la carica è tornata! Perché carico è il suono che li caratterizza, e che vibra tra le cinque tracce del nuovo repertorio. In particolare, il profumo che si sente è quello che riconduce ai Queens of the Stone Age, da Supermario, brano di apertura che vede la realtà a confronto con il videogame, a Sì signore, sulla libertà ed indipendenza nei nostri giorni, dai “colori della città” di Vedo doppio alla paura del futuro di Vecchio. E se a chiudere il tutto è l’ondata sonica introduttiva di Intro, titolo scelto non a caso, si celano ancora di più le basi per un futuro full-length che possa andare ancora più a loro favore. Del resto freschezza e simpatia sono due elementi che non fanno che bene ad un rientro sulle scene simile. Do you want some rock? You’ll have it!
Gustavo Tagliaferri per Mag-Music
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