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Su una fetta di pane cosparsa di miele si stende un gruppo di formiche che riecheggia il “barattolo di mosche” di aliceinchainsiana memoria. Eppure qui della furente Seattle non c’è alcuna traccia. C’è in compenso il ferrarese, che vede fra gli abitanti quattro misteriose figure avvolte da un alone di fitto mistero: Aggie Rye, B. Rye Baby, O O Oxen Free e Zufux. Il monicker For Food è la giusta via per raggrupparli tutti insieme nella lavorazione di un EP come questo “Snow“, dove, sotto la produzione di Luca Magni, va in scena un suono di stampo DIY che si trasferisce in composizioni aliene come l’effetto causa- conseguenza espresso da donna e uomo in quel di Let’s Meet, traccia d’apertura il cui incedere, senza perdersi di fronte ad un bivio, riflette il feeling dei partner, i feedback impazziti di PKD in 1982, che faranno poi nuovamente capolino nella lo-fieggiante title-track, gli innesti etno-tribali di Who Does the Dynamite?, che, paradossalmente, nell’esplosivo finale fanno da collegamento al periodo 60’s-70’s, e l’industrial punk rumorista di Dead Is Dad. Forse un lavoro apocrifo, eppure già molto affascinante, la cui dimensione personale non è da escludere che possa mettere curiosità all’estero.
Gustavo Tagliaferri per Mag-Music
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