[adsense]
Psichedelia e rock in un parco della Capitale. È questo lo spettacolo a cui ha potuto assistere il pubblico del concerto degli Spiritualized, esibitisi a Roma in occasione di un’unica, imperdibile data italiana. Cornice meravigliosa dell’evento il Parco di San Sebastiano, a pochi passi dalle Terme di Caracalla, sede estiva di Roma Vintage, cartellone di eventi che va dai concerti ai dj-set, passando per le partite degli Europei e altre iniziative interessanti. Non poteva esserci location più adatta per uno show come quello degli Spiritualized, tutto improntato ad un viaggio sonoro in cui perdersi, rapiti dalle chitarre e dall’intreccio delle voci di Jason Pierce e delle due coriste.
Nessuna band spalla e tanta gente accorsa per il concerto, che comincia alle 22.45 con Hey Jane, opener dell’ultima fatica della band, “Sweet Heart Sweet Light”. Jason Pierce in mise total white sul lato sinistro del palco, accompagnato da due coriste, basso, batteria, chitarra e tastiere. Il frontman e leader indiscusso sembra immerso completamente nei suoni della sua band, tanto da rivolgersi al pubblico solo ed esclusivamente alla fine, per un sentito ringraziamento. Né timidezza né arroganza, ma solo una scelta che in fondo ben s’incanala nella proposta sonora degli Spiritualized, un’esperienza da vivere a tutto tondo senza badare troppo a fronzoli di sorta. La scaletta proposta da Pierce & co. va a pescare dall’ultimo disco, dando spazio quindi a Mary, I Am What I Am e So Long You Pretty Things. C’è posto anche per Soul on fire, dal penultimo “Songs in A&E”, e per una meravigliosa e gradita ripresa della classica Walking with Jesus di quei Spacemen 3 che vedevano tra i protagonisti, appunto, Jason Pierce. Un viaggio tra passato, presente e futuro, in cui non può che avere ruolo predominante “Ladies and Gentlemen We Are Floating in Space”, storico disco del 1997 nonché lavoro più apprezzato della band sia dalla critica sia dal pubblico. La title-track è accolta da un vero e proprio boato, così come la stupenda Come Together, uno dei pezzi più rappresentativi della musica britannica di metà/fine anni ’90 nonché uno dei punti nevralgici di quel disco a cui Jason Pierce deve tanto, così come una schiera di ascoltatori rimasti folgorati da quei suoni spaziali (space rock, non a caso, è uno dei generi più comunemente utilizzati per descrivere gli Spiritualized). Dopo un’ora e mezza si chiude, ma c’è ancora spazio per un bis, e che bis signori: Cop Shoot Cop…, ultima traccia di “Ladies and Gentlemen We Are Floating in Space”, diciassette minuti che vogliono dire trip musicale tra rock, psichedelia, blues, gospel e free jazz. Migliore summa per quel disco e per questo concerto non poteva esserci.
Grandi, grandissimi Spiritualized: quando tecnica, feeling e bei pezzi s’incontrano.
Livio Ghilardi per Mag-Music
[adsense]
0 comments