Gli Allo Darlin’ si sono fatti notare nel 2010, con l’uscita del loro omonimo album, al quale si accusava (o plaudeva) il fatto di essere troppo derivativo, di essere diretto retaggio di band britanniche come Belle and Sebastian e Camera Obscura, rasentando l’ispirazione sfociante nell’emulazione.
A questo punto i fan delle succitate band potrebbero assumere tre differenti posizioni: odiare gli Allo Darlin’, amarli di default, oppure ascoltarli e capire che nonostante l’influenza del pop made in UK, gli australiani adottati cercano di metterci del proprio. Il fatto che ci riescano o meno è una questione a parte.
“Europe“, uscito per Fortuna POP! (nome quantomeno d’auspicio), crea un palese continuum tematico, si discosta poco o niente dal debutto omonimo. L’aggettivo “carino” descrive perfettamente i dieci pezzi che compongono questo disco, al quale non possono affibbiarsi infamie e lodi. Gli stessi vengono composti con la formula “forma canzone” classica, di una durata media, dove il backline crea un edulcorato sottofondo sul quale si poggia la voce, che pare posta quasi in evidenza dal resto, così come tradizione indie pop vuole.
“Medio” diventa così una descrizione maggiormente calzante riferendosi al lavoro. Le dieci canzoni sono diverse, ma se si lascia l’album in sottofondo la cosa non appare scontata, l’omogeneità di genere ed umore è sin troppo marcata e pesante, tanto che arrivati a metà disco pare addirittura superfluo andare oltre, nonostante al numero sette della scaletta venga piazzata Tallulah che affida ad un banjo il compito cambiare gli umori del resto del lavoro. Tentativo fallito.
Accostare gli Allo Darlin’ ad artisti come Belle and Sebastien è un azzardo. Nonostante gli sforzi, questo disco non può esser paragonato a predecessori come “Dear Catastrophe Waitress” e “If You’re Feeling Sinister”. Mi dispiace, proprio no.
Eliana Tessuto
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