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Sincretismo spirituale. È questa la chiave di lettura da utilizzare per affrontare l’ascolto del nuovo album degli Om. Dalla copertina, raffigurante un’icona di San Giovanni Battista, passando per i titoli dei singoli brani (Sinai, Gethsemane) e dell’album stesso (chiaro il riferimento alla scuola Advaita Vedanta della tradizione induista), per arrivare ai suoni e alle parole.
Gli Om di Al Cisneros – voce e basso dei fondamentali Sleep – continuano a costruire un ponte sonoro tra le religioni del mondo con questo magnifico quinto disco. Cinque tracce per tre quarti d’ora di viaggio mistico, nelle quali è possibile trovare gli elementi più disparati provenienti dai vari angoli del mondo. Giri di basso circolari che sanno rapire la mente ed entrare nelle viscere più profonde dell’animo umano, una batteria cadenzata a dettare il ritmo del percorso, ricchi arrangiamenti che sfruttano con maestria violino, violoncello e strumenti di tradizione orientale. La congiuntura ideale tra l’Oriente arabo, quello induista e il doom d’Occidente, senza che mai si scada in forzature o “matrimoni” improbabili. Un canto di monaci, affidato a ritmi lenti e psichedelici.
Un disco per la meditazione, per nutrire “la linea verticale (che ci spinge) verso lo spirito” – come la definirebbe il Franco Battiato di Inneres Auge – e per approfondire la conoscenza spirituale del proprio (D)io.
Livio Ghilardi
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