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La Fallo Dischi, di questi tempi, sembra essere una sicurezza, etichetta a cui rivolgersi quando si è in cerca di sonorità post. L’omologazione fortunatamente è ancora fuori dalla visuale, come ci dimostra l’ininterrotta seria di piccole perle che i partenopei hanno prodotto e contribuito a produrre in questo biennio 2013/2014 (date un’occhiata al loro sito per rifarvi gli occhi e le orecchie).
Da questo punto di vista “Tutto o niente” dei Die Abete rientra senza dubbio nella scuderia dei sopracitati reggendo il confronto anche con mostri da antologia, come Marnero o Storm{O}, uscendone indenne, anzi, conquistandosi la propria nicchia nel caotico sottobosco musicale italiano.
Il gruppo aggiunge una nuova, violentissima sfumatura al concetto di post-hardcore, alzando spropositatamente il volume, infittendo la trama sonora e destrutturando le linee ritmiche infarcendole di vertiginose e improvvise incursioni math (Al giorno la resa potrebbe andare bene per farsi un’idea). Oltre a questo però condiscono il tutto con un attitudine punk-rock che conferisce un’atmosfera meno cupa e decisamente più incazzata rispetto ad altre uscite delle stesso ramo (Tommy Was Superman, brano molto vicino ai Future on the Left recenti, ne è il manifesto).
Le liriche ricalcano le caratteristiche della componente musicale: arrabbiate, distruttive, sempre sull’orlo del rassegnato nichilismo, senza mai cedervi (Scrittore verace). Si alterano numerosi protagonisti, ciascuno con le proprie peculiarità vocali, ma tutti pronti a spingersi verso il limite, fino a generare urla strozzate e nevrotiche. I vari passaggi fra lingua italiana e inglese, che senza dubbio conferiscono molta dinamica al disco, inducono forse nell’ascoltatore il sospetto che alcuni pezzi avrebbero avuto più impatto in lingua madre, ma, ovviamente, questo è solo un piccolissimo appunto.
In un simile magma sonoro spicca la perfetta interpretazione di Ragazzo di strada, brano la cui traslitterazione avviene sotto il profilo linguistico ma sotto quello concettuale, definendo altri tipi di ragazzi, altri tipi di strade e dimostrando quanto un pezzo del genere possa adattarsi a qualsiasi epoca e generazione, splendidamente trasversale.
“Tutto o niente” totalizza e compendia lo spirito del combo di Terni, che preme sull’acceleratore regalando (nel vero senso della parola, è in download gratuito) un disco di un’intensità meravigliosa.
Fabio Fiori
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