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CD Taxi Driver/Greenfog/DreaminGorilla – 10 t.
Non un mero progetto alla Taxi Driver All Stars, quanto piuttosto un tentativo di laboratorio sonoro effettuato all’interno della propria città madre, considerati i tanti movimenti musicali sviluppatisi in quel di Genova, e tutti di alto spessore, spaziando di genere in genere. Dietro L’inverno della civetta c’è una ricerca, una coesione delle proprie influenze in base alle proprie fonti di ispirazione, che in cotanta prima opera non faticano ad emergere subito. E’ una superband i cui componenti non necessitano di presentazioni: Fabio Cuomo, dagli Eremite, estende la propria dimensione heavy in composizioni come The Shivering Tree, Territori del nord-ovest (con Giacomo Boeddu degli Isaak) ed Amaro, intima ed atmosferica la prima, furenti ed aggressive le seconde; Marco Paddeu, voce e chitarra dei Demetra Sine Die, dà luogo al soliloquio acustico di Morgengruss; Michele “Mezzala” Bitossi e Tristan Martinelli, dai Numero 6 con furore, mostrano inaspettati lati mistici e folkeggianti (Numero 7) e memori di certo progressive rock 70’s (Messaterra); Giulia Sarpero, già con i Kramers, si serve della propria voce per riscoprire un lato 60’s da non poco conto su un rock tiratissimo (Crisaore); i Lilium, sui dialoghi dello “Stalker” tarkovskijano, costruiscono dieci minuti di puro post-rock strumentale (Estonia), e non è da meno Izio Orsini (La notte dei lunghi coltelli), con il suo look un po’ da sludger un po’ da blackster (Bantoriak). Un’ensemble ineccepibile, i cui già soddisfacenti risultati in singolo non vengono affatto meno, e che lascia sperare in una possibile seconda parte futura. Gustavo Tagliaferri
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